
(AGENPARL) – mar 07 febbraio 2023 Interrogazione di De Luca (M5S), assessore Morroni: “Dpcm 12 gennaio 2017
(definizione e aggiornamento Lea) contiene la puntuale indicazione dei
livelli di compartecipazione ai costi delle rette”
(Acs) Perugia, 31 gennaio 2023 – Nella sessione dedicata al Question time
della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Thomas De
Luca (M5S) ha chiesto chiarimenti all’assessore regionale Luca Coletto
rispetto alla “compartecipazione ai costi per le rette delle strutture
psichiatriche da parte dei titolari dei diritti “ e “chiarimenti della
Giunta regionale riguardo la salvaguardia dei Livelli essenziali di
assistenza (Lea)”.
Illustrando l’atto in Aula ha ricordato che “lo scorso 7 luglio 2022 la
Usl 2 informava diversi soggetti istituzionali, sanitari e del privato
sociale, che a decorrere dal successivo mese di agosto gli ospiti delle
strutture psichiatriche, fruitori dei servizi socio sanitari, avrebbero
dovuto compartecipare ai costi per le rette. Il riferimento è alla Delibera
della Regione (1708/2009) in cui vengono declinate puntualmente le quote di
compartecipazione da parte dei fruitori dei servizi secondo le percentuali a
carico del bilancio sanitario e di quello sociale. Nella tabella riportata
nella comunicazione si evince che per gli ospiti delle Comunità terapeutiche
tipo 1 la quota sociale è del 30 per cento e quella sanitaria del 70 per
cento, per gli ospiti dei gruppi appartamento la quota sociale è del 50 per
cento e quella sanitaria del restante 50 per cento, per i residenti nelle
unità di convivenza la quota sociale in carico è al 40 per cento e quella
sanitaria del 60 per cento. Nella stessa missiva quindi si invitano i
destinatari a predisporre ‘gli strumenti che riterranno utili per procedere
alla idonea fatturazione a partire dal mese di agosto 2022’. Con successiva
comunicazione (14 luglio) la Usl2 informava i titolari dei diritti che: ‘il
distretto sta predisponendo le procedure finalizzate alla riscossione della
quota di compartecipazione spettante e che pertanto a partire dal prossimo
futuro (mese di agosto 2022) verrà chiesto di far valere l’eventuale
titolo all’esenzione totale parziale della stessa. Ogni Comune ha facoltà di
autorizzare l’applicazione del principio della compartecipazione della spesa
secondo la capacità contributiva di ogni cittadino che sarà determinata
sulla base delle attestazioni ISEE’. A queste comunicazioni ha fatto
seguito la nota del 28 settembre 2022, con cui la Usl2 ha praticamente
diffidato i gestori delle strutture a fornire fatture compatibili con i tagli
annunciati e corrispondenti alla sola quota sanitaria salvo incorrere al
respingimento delle fatture. Nel settembre 2022 il Consiglio comunale di
Terni con un atto unitario, prendendo atto dell’impossibilità dell’Ente in
questione di sostenere tali costi, ha dato mandato al Sindaco di trovare una
soluzione partendo dal confronto con la Regione Umbria e la Usl2. La notizia
è caduta come un fulmine a ciel sereno sui titolari dei diritti, persone
estremamente fragili dove anche piccoli cambiamenti possono rappresentare
traumi consistenti. Cosa ancor più grave: la Usl2 non risulta abbia attivato
nessuno strumento straordinario per comunicare in maniera non impattante con
gli ospiti delle strutture tali decisioni, ma ha delegato totalmente la
gestione di questo percorso ai portatori di interesse. Tale decisione si
fonda su una delibera della Giunta regionale del 2009 ed è in pieno
contrasto con la giurisprudenza che negli anni successivi si è poi formata
su situazioni analoghe. A tale riguardo una sentenza (n. 8.608/2019) della
Terza Sezione del Consiglio di Stato ha sancito che non può esserci
compartecipazione socio sanitaria a gravare sugli ospiti ricoverati nelle
Strutture Socio Riabilitative Psichiatriche (S.R.S.R.) fornendo una specifica
interpretazione dell’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)
relativamente alle Strutture Socio Riabilitative Psichiatriche. La decisione
della USL Umbria 2 di obbligare i fruitori dei servizi alla compartecipazione
ai costi per le rette è in totale contrasto con il quadro normativo
nazionale. La tempistica e le modalità imposte dalla Usl Umbria 2 trovano
difficile giustificazione considerando che i tagli in questione riguardano
direttamente persone con patologie psichiatriche che non possono essere
esposte a cambiamenti brutali e dinanzi a tali forzature possono mettere
persino a rischio il percorso terapeutico in struttura. Le Usl, unitamente al
sistema sanitario regionale, devono occuparsi in primis della salute dei
cittadini e non sono chiamate a compiere funzioni meramente economiche e di
ragioneria abdicando a questo compito. Senza un adeguato supporto alle
strutture che ospitano i titolari dei diritti, considerando che già da
agosto 2022 sono state costrette a gestire in sostanziale autonomia una
situazione estremamente complessa e dal forte impatto economico e che la
quota sociale non viene introitata dei gestori dei servizi, si rischia di
incidere pesantemente sulla qualità dei servizi e sui livelli occupazionali
oltreché, e come già affermato, sul benessere psico-fisico degli ospiti,
che alla luce dei pronunciamenti del Consiglio di Stato tale situazione
potrebbe esporre gli Enti coinvolti in ricorsi che potrebbero contenere
richieste di risarcimento relativamente a danni economici. Per questo chiedo
alla Giunta regionale di sapere, alla luce dei fatti esposti, delle modalità
e delle tempistiche attuate dalla Usl Umbria 2 riguardo l’obbligo di
compartecipazione alle quote per gli ospiti ricoverati nelle strutture
psichiatriche: se e come si intende garantire la salvaguardia dei livelli
essenziali di assistenza e dei percorsi terapeutici dei titolari dei diritti
ospitati nelle strutture psichiatriche così come sancito dalla citata
sentenza del Consiglio di Stato 08608/2019 e se a tal fine si intende agire
per dare supporto alle strutture che ospitano i titolari dei diritti anche
ripristinando lo stato ex ante alle comunicazioni Usl Umbria 2 del 07 luglio
2022 nelle more di una revisione delle regole della compartecipazione socio
sanitaria per gli utenti ricoverati nelle strutture psichiatriche
interessate, mettendo altresì al riparo gli Enti coinvolti da possibili
soccombenze in merito a potenziali ricorsi che potrebbero contenere richieste
di risarcimento di natura economica”.
L’assessore Roberto Morroni (in sostituzione dell’assessore Luca Coletto)
ha risposto che “le Aziende sanitarie godono di ampia autonomia. Il
Distretto, nel programma delle attività territoriali determina le risorse
per l’integrazione socio- sanitaria e le quote a carico dell’Usl e dei
Comuni. Le Usl sono ovviamente chiamate al rispetto delle norme nazionali e
regionali. Il Dpcm del 12 gennaio 2017 (definizione ed aggiornamento Lea)
contiene la puntuale indicazione dei livelli di compartecipazione ai costi
delle rette, o meglio la quota in carico al SSN dei trattamenti socio
sanitari residenziali e semi residenziali extra ospedaliera. I nuovi Lea sono
stati recepiti dalla Regione il 21 aprile 2017. Viene disposto che le
strutture regionali aziendali predispongano le necessarie misure
organizzative ed adeguino i sistemi informativi alle modifiche introdotte dal
Dpcm in questione. I Lea stabiliscono che siano interamente a carico del SSN
i trattamenti erogati nelle strutture residenziali psichiatriche,
terapeutico, riabilitative ad alta intensità ed estensive o in quelle semi
residenziali, mentre per le strutture socio riabilitative con personale per
fasce orarie è previsto che sia a carico del SSN il 40 per cento del costo
dei trattamenti erogati. Impostazione confermata dal regolamento regionale
del 12 aprile 2022. Questo nuovo regolamento, sul quale la Giunta ha proposto
modificazioni al momento all’attenzione della Terza Commissione, garantisce
la piena salvaguardia dei Lea. Rispetto al regolamento, i gruppi appartamento
e le unità di convivenza possono essere ricomprese nelle strutture per
persone disabili con parziale autonomia, prive di supporto familiare.
Rispetto al sopra citato regolamento, le strutture già autorizzate devono
adeguarsi ai nuovi requisiti entro il 21 aprile 2023. Successivamente le Asl
potranno stipulare nuovi accordi contrattuali con le strutture già
convenzionate che avranno concluso l’iter autorizzativo di adeguamento al
nuovo regolamento. Si applicheranno inoltre le nuove tariffe che la Giunta
sta determinando in base ai nuovi standard stabiliti dal regolamento. Le Asl
conseguentemente dovranno anche indicare nelle convenzioni i livelli dei
costi a carico del Servizio sanitario nazionale come definiti dai Lea e
confermati dal regolamento. Fino ad allora rimangono valide le convenzioni
già stipulate”.
Nella replica, De Luca ha rimarcato di non avere capito “il riferimento
all’autonomia organizzativa dei Distretti sanitari e delle Aziende
sanitarie poiché è allucinante il fatto di pensare che sullo stesso
territorio regionale ci siano persone che hanno diritti diversi. Prendiamo
atto del cambio radicale di direzione su questo fronte e che questa
interrogazione è stata decisiva per portare alla luce la situazione.
Continueremo comunque a monitorare la questione auspicando che si torni
totalmente indietro rispetto alle decisioni prese”. AS/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74509
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO
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