
(AGENPARL) – mar 19 settembre 2023 A Marradi una scossa più forte ma con meno danni che a Barberino nel 2019
«Questo dimostra che è necessario continuare ad investire nelle indagini
geologiche di supporto alla progettazione edilizia ed urbanistica»
La riflessione di Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana
Firenze, 19 settembre 2023 – «Gli investimenti in approfondimenti geologici consentono di
progettare in funzione del tipo di sisma atteso per ogni determinata area e rappresentano un
investimento per la sicurezza delle persone, su cui è necessario che l’amministrazione pubblica
continui a concentrarsi senza arretramenti». E, secondo Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine
dei Geologi della Toscana, «gli eventi sismici di Marradi (FI), con gli scarsi danni registrati, lo hanno
appena dimostrato».
«Nel momento in cui scrivo – dichiara – sono 222 le scosse sismiche che si sono verificate nella
sequenza che va avanti dalla notte del 18 settembre nell’area di Marradi. Indipendentemente dalle
cause che stanno generando questo rilascio di energia, una prima analisi porta a mettere in luce un
importante aspetto, relativo ai danni che sono stati prodotti, molto limitati, in relazione alla
magnitudo dell’evento principale.
Ad oggi si registrano danni ad alcune strutture isolate, non si evidenzia un’area, più o meno ristretta,
all’interno della quale si siano avuti danni gravi, come ad esempio accadde nell’abitato di
Barberino del Mugello nel dicembre del 2019. In quel caso, un terremoto di magnitudo inferiore,
in presenza di una tipologia edilizia confrontabile con quella di Marradi, dette luogo a danni
importanti, con fabbricati fortemente lesionati e resi inagibili in alcune aree dell’abitato cittadino.
La differenza fra gli effetti che si ebbero nell’area di Barberino e quelli odierni nella zona di
Marradi, e vengo al punto, dimostra una volta di più quanto sia importante l’approccio che stiamo
portando avanti da anni nello studio degli effetti di amplificazione locale; e sottolinea una volta di
più quanto questi siano fondamentali per il corretto dimensionamento delle strutture, siano esse
strade, ponti, dighe o semplici edifici residenziali.
L’evento di Marradi ci ha mostrato che particolari condizioni geologiche, come la presenza di ridotti
spessori di materiale alluvionale poggianti su un substrato roccioso, o l’assenza di forti differenze in
termini di velocità delle onde sismiche fra gli strati superficiali ed il substrato roccioso, determinano
ridotti effetti di amplificazione locale dell’onda sismica. Di contro, Barberino ha evidenziato come
forti contrasti di velocità fra strati profondi e superficiali, abbiano portano ad importanti
amplificazioni del segnale sismico e di conseguenza uno scuotimento maggiore e danni rilevanti, pur
con un terremoto di minore intensità.
UFFICIO STAMPA
etaoin media & comunicazione
COMUNICATO STAMPA
(con preghiera di pubblicazione e diffusione)
Scoprire queste differenze è il lavoro dei geologi: ricostruire il modello geologico tridimensionale e
caratterizzare ogni livello del sottosuolo in termini sismici e fisico-meccanici, è quello che da diversi
anni viene fatto negli studi di microzonazione; si tratta di raffinate analisi finalizzate alla definizione
delle caratteristiche dell’azione sismica, così da permettere al progettista di modellare le strutture
‘su misura’ in funzione del tipo di sisma caratteristico proprio di quella determinata area.
È consequenziale, dunque, comprendere quanto sia strategica, dal punto di vista della sicurezza
generale, la cura degli aspetti di indagine geologica preliminare nella progettazione delle
strutture; e ribadisco questo aspetto poiché da più parti si registrano spinte per un depotenziamento
degli studi geologici di supporto agli strumenti di pianificazione territoriale o alla progettazione
edilizia.
È vero che un arredo urbano ben fatto e curato o il rivestimento griffato del nostro bagno confortano
il nostro senso estetico; però è necessario un salto culturale in avanti da parte di progettisti,
amministratori o privati cittadini, non considerando le spese per gli studi geologici come un
adempimento normativo poco funzionale, ma piuttosto come un investimento per la sicurezza
delle persone. Sicuramente un investimento poco riconoscibile, ma dalla resa garantita, e ne è la
prova provata l’evento di questi giorni a Marradi.
In tal senso, e mi riferisco alle amministrazioni pubbliche, operando con una comunicazione efficace,
gli investimenti in approfondimenti geologici, magari non daranno conforto al nostro senso estetico,
ma sicuramente saranno di fondamentale importanza per mettere in sicurezza il cittadino».
UFFICIO STAMPA
etaoin media & comunicazione