(AGENPARL) – gio 14 settembre 2023 SEGRETERIA
NAZIONALE
Prot. 1335/S.N.
Roma, 14 settembre 2023
Al Ministro dell’Interno
Pref. Piantedosi
Al Capo della Polizia
Direttore generale del Dipartimento della P.S.
Pref. Pisani
Oggetto: Migranti, emergenza nell’emergenza .Occorrono subito rinforzi a Lampedusa
Illustre Signor Ministro, Pregiatissimo Capo della Polizia,
siamo a scrivere in un momento in cui
l’emergenza sbarchi domina, come e più che in altri periodi, riempiendo le cronache nazionali ed
estere. Ma nel coro di interventi e commenti, la nostra voce intende differenziarsi concentrandosi su
quell’aspetto che tutti danno sempre per scontato e che in pochi considerano con la dovuta
attenzione, che è quello dell’arduo svolgimento del compito di gestire la sicurezza nei territori
maggiormente interessati da un fenomeno di proporzioni davvero notevoli e in continuo aumento, e
delle esigenze umane oltre che operative di chi deve garantirla.
Facciamo riferimento esplicito, ovviamente, all’isola di Lampedusa ed a una situazione non
passeggera, ma ormai divenuta costante, con implicazioni massicce sull’organizzazione di servizi
che, benchè garantiti in maniera efficiente e come sempre assolutamente professionale dai colleghi
impegnati su quel territorio, richiedono da parte loro uno sforzo non più sostenibile, soprattutto in
termini di ore lavorate.
Non serve certamente che siamo noi a dover raccontare lo scenario davvero allarmante che
caratterizza l’isola, dove nella giornata di ieri, ad esempio, si contavano oltre 6.000 migranti
presenti a fronte dei suoi 7.000 abitanti scarsi. Non serve che siamo noi a dover raccontare lo
sconforto di un’amministrazione che pure si è fatta portavoce della frustrazione dei suoi cittadini, e
che insieme alle associazioni di categoria ha giustamente ricordato come anche gli italiani che
vivono a Lampedusa hanno diritto di poter lavorare, di poter svolgere le proprie normali attività, di
poter contare su settori vitali come il turismo, ma che vedono il tutto sempre più difficile e
compromesso.
Ma siamo noi a voler descrivere dettagliatamente il disagio e lo sfinimento assoluto dei
poliziotti presenti. Di donne e uomini che tengono duro, coraggiosamente e responsabilmente, nel
garantire il presidio di legalità che ancora una volta fa grande il nostro Stato. Come abbiamo avuto
modo di dire altre volte, per quanto umanamente tragica sia l’esperienza dei migranti che
continuano incessantemente a passare e andare, tremendamente faticosa e sacrificata è l’esperienza
lavorativa di chi opera in quei contesti, senza passare e andare, ma rimanendo giorno dopo giorno
nel caos, lavorando senza sosta stritolato dalla stanchezza, attorniato dalla sporcizia, avvolto da
effluvi asfissianti, rabbia pronta a esplodere, esposto agli elementi, nella tensione e nell’ansia.
FSP POLIZIA DI STATO
SEGRETERIA
NAZIONALE
L’hot spot dell’isola è come una grande stazione di servizio traboccante disperazione, le
banchine del porto come immensi bivacchi con latrine a cielo aperto, il mare come una caotica
strada affollata dal via vai di mezzi. E ovunque, nel mare di corpi ammassati, compaiono le figure
dei colleghi attoniti e allerta. I reparti sono al collasso perché l’attuale forza presente non riesce a
soddisfare le esigenze legate all’emergenza e, pertanto, si lavora in maniera fissa in doppi turni, ma
capita anche su tre turni o sullo smontante. Durante le attività di scorta molti dipendenti vengono
impiegati giustamente a bordo delle navi, e quindi le forze restanti sull’isola devono assicurare la
presenza tra il molo Favaloro e l’hot spot, gestendo poi i vari arrivi. Cento uomini (20 a turno) non
possono essere sufficienti a coprire un’emergenza che mette tutti in ginocchio.
Siamo consci della grande attenzione alla situazione da parte Sua, Signor Ministro, ma
sentiamo il dovere di sollecitare l’invio di rinforzi a Lampedusa, e la vigilanza sulle condizioni in
cui operano i colleghi, che certamente non si possono comprendere a pieno se non si vivono in
prima persona, ma si possono immaginare con lo sforzo dovuto a quei servitori dello Stato che
meritano la massima considerazione.