
(AGENPARL) – mar 05 settembre 2023 Federico Marini
VENDITE ON LINE – 648mila sardi acquistano beni e servizi on
line: 363mila in più rispetto al 2018. Maria Amelia Lai (Presidente
Confartigianato Sardegna): “Il covid ha fatto “esplodere” questo tipo di
modalità d’acquisto. Anche i piccoli artigiani cominciano a proporre beni
e servizi sulle piattaforme di vendita virtuali”.
Associazioni Il 40,5% dei sardi, ben 648mila persone, ha effettuato acquisti on line negli ultimi
Territoriali 3 mesi mentre il 34,6%, ovvero 552mila abitanti, non ha mai comprato alcun bene o
Sud Sardegna
servizio sul web nell’ultimo anno. Solo 5 anni fa, nel 2018, erano 285mila gli isolani
Via Riva Villasanta 241 che acquistavano sul web, equivalente a 363mila utenti in più.
Sono questi i dati salienti dell’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di
Oristano Confartigianato Imprese Sardegna sull’utilizzo dell’e-commerce nell’Isola, su fonte
Via Campanelli, 41
Numeri importanti che mettono l’Isola a metà della classifica nazionale sull’uso di
Nuoro
Via Brig.Sassari, 37 internet per fare le compere. In Lombardia si arriva a quasi 5 milioni di persone che
Sassari “Il covid ha fatto letteralmente “esplodere” gli acquisti sul web anche da noi –
Via Alghero, 30 commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è,
infatti, crescente la quantità dei sardi che effettua acquisti on line e allo stesso modo è in
Gallura salita il numero gli artigiani che comincia a offrire i propri beni e servizi sul web”.
Via Sangallo 67
esempio, dei manufatti tipici e tradizionali, venduti sulle più importanti piattaforme di
commercio, oppure dei prodotti agroalimentari che, attraverso dei piccoli portali,
raggiungono qualunque tavola del Mondo, oppure ancora i servizi che le imprese digitali
offrono a migliaia di clienti in ogni angolo del nostro Pianeta”. “Dall’altra parte,
purtroppo – rimarca la Presidente – ci sono tante piccole attività, quelle che troviamo
sotto casa, che si trovano ad affrontare momenti estremamente difficili”. “Per questo –
sottolinea la Lai – continuiamo a ribadire come per le aziende sia fondamentale la
presenza sul web: l’innovazione è una delle ricette vincenti per superare la difficile
congiuntura. Gli artigiani hanno tanto da offrire in termini di qualità e di unicità dei
prodotti e non devono limitarsi all’utenza locale: grazie al web i potenziali acquirenti
sono moltissimi”.
Dall’analisi emerge come i sardi per il 62% comprino abbigliamento e scarpe,
per il 28% articoli per la casa, per il 23% pc e cellulari, per il 22% film, per il 21%
libri, riviste e giornali cartacei, per il 20% cosmetici, per il 18% articoli sportivi, per
il 17% pasti e cibo dalle rivendite di prossimità, per il 16% farmaci, per il 15%
abbonamenti internet, per il 14% giocatoli e articoli per l’infanzia, per il 13%
musica, per il 12% biglietti per i concerti, per il 9% tv, stereo e macchine
fotografiche, per l’8% articoli per la pulizia della casa, per il 7% software, sempre
Confartigianato Imprese Sardegna
per il 7% cibo e prodotti alimentari pronti con consegna a domicilio, 6% giochi on
line e 5% ebook e giornali on line.
L’analisi sulla Sardegna dice anche, infatti, che se da una parte il vincitore è il
web, dall’altra il commercio tradizionale fatica. Nell’e-commerce, le vendite sono
cresciute dell’25% in 5 anni. Al contrario, il valore delle vendite al dettaglio ristagna,
con una variazione del -0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con la
tenuta della grande distribuzione (+0,8%) e il calo delle vendite delle imprese operanti su
piccole superfici (-1,6%)
Le imprese sarde che vendono on line: le criticità segnalate.
Nonostante questi buoni numeri, tra le imprese è ancora bassa propensione a
effettuare vendite mediante il commercio elettronico. Tra le criticità segnalate tra quelle
che vendono on line, il 20,2% denuncia i costi connessi all’avvio dell’e-commerce
superiori ai benefici attesi. Inoltre, in un caso su dieci, pesano la logistica (10,8%), il
quadro legislativo di riferimento (10,3%) e i problemi dei pagamenti online (9,1%). Le
imprese che non hanno effettuato vendite via web nel corso dell’anno precedente –
oltre a indicare l’inadeguatezza dei propri beni alla vendita via web (53,2%) – segnalano
un ventaglio ampio di criticità: la logistica (trasporto, spedizione e consegna delle merci
vendute via web) nel 29,4% dei casi, il rapporto costi/benefici nel 27,4%, i problemi
relativi ai pagamenti online nel 21,9% dei casi, la sicurezza informatica e la protezione
dei dati nel 18,5% dei casi e il quadro legislativo di riferimento nel 17,9% dei casi.
“Certamente, con la vendita on line, ci sono anche tanti problemi da risolvere –
conclude la Presidente di Confartigianato Sardegna – parliamo, in particolare, del
crescente peso assunto dalle megapiattaforme estere di intermediazione di beni e servizi,
che necessitano, sempre di più di interventi sulla web tax, in relazione agli squilibri tra
ricavi e prelievo fiscale”.
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