
(AGENPARL) – mar 10 gennaio 2023 LA CASA DEI VETTII
riapre al pubblico dopo 20 anni: grande bellezza e triviale realtà nella casa simbolo di Pompei
[vettii.jpg]
Riapre la casa simbolo di Pompei, la casa dei Vettii, che non manca in nessuna guida del sito UNESCO campano e in nessun manuale sull’arte antica, grazie ai suoi straordinari affreschi e alle sculture che adornavano il suo ampio giardino. Viene restituita al pubblico una domus che per la prima volta, dopo 20 anni di chiusura e una parziale riapertura nel 2016 – relativa all’ambiente di ingresso dell’atrio e a quelli circostanti- si può finalmente ammirare in tutta la sua articolazione e complessità architettonica, grazie ai recenti interventi. Il nuovo progetto di restauro, intrapreso nel 2016 sotto la direzione di Massimo Osanna, si è avvalso della collaborazione di professionalità tra le più varie, tra archeologi, architetti, restauratori, ingegneri, strutturisti e esperti di giardinaggio, profilandosi come uno dei cantieri più complessi nel panorama dei beni archeologici degli ultimi decenni. Particolarmente difficile si è rivelata la rimozione di strati di cera, apportati sugli affreschi nel passato con l’intenzione di proteggerli e farli risplendere: un metodo di restauro che si è rivelato altamente dannoso e che ha inoltre oscurato molti dettagli delle raffinate pitture, con rappresentazioni di architetture fantastiche e scene mitologiche. Il giardino del peristilio (giardino colonnato), che disponeva di un articolato sistema di condotte d’acqua e piccole fontane, è stato restaurato con l’inserimento di copie delle statue originali conservate negli spazi espositivi e nei depositi del Parco archeologico. Tra queste spicca una statua di Priapo, dio dell’abbondanza, unica nel suo genere. Inoltre sono state piantumate antiche specie vegetali riprodotte nel vivaio all’interno del Parco, nell’ambito di un progetto più ampio che prevede la valorizzazione di giardini storici e la messa in produzione delle aree verdi della città antica attraverso partenariati con agricoltori e produttori del territorio. Scavata tra il 1894 e il 1896, la casa dei Vettii apparteneva a Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti, divenuti ricchi con il commercio del vino. Lo sfarzoso arredo pittorico e scultoreo della casa, dunque, riflette anche la ricchezza del territorio della città, dove si produceva il vino per l’esportazione in tutto il Mediterraneo, e la mobilità sociale, che consentiva a due ex schiavi di salire ai livelli più alti della società locale. Non mancano tracce della vita degli ultimi, tra le quali spicca un ambiente adiacente alla cucina, nel quartiere servile, decorato con quadretti erotici. L’ambiente, in passato, fu dotato di una porta di ferro per consentirne l’accesso ai soli uomini adulti, barriera rimossa solo pochi giorni prima della riapertura della casa. Si è ipotizzato che l’ambiente servisse per la prostituzione, ipotesi che sembra trovare riscontro nel rinvenimento, sulla parete sinistra del vestibolo, di un’iscrizione in cui una donna di nome Eutychis, “greca e di belle maniere”, veniva offerta per due assi (Eutychis Graeca a(ssibus) II moribus bellis). Una testimonianza che Pompei offre, oltre alla bellezza dell’arte e dell’architettura antica, della società dell’epoca con le sue stratificazioni e costumi. “La riapertura della Casa dei Vettii – dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – è il coronamento di un percorso pluriennale di pieno recupero degli Scavi di Pompei. Da oggi il pubblico potrà tornare ad ammirare un ambiente unico nel suo genere, inaccessibile da vent’anni. Ringrazio il personale del parco archeologico per aver reso possibile questo autentico regalo al mondo”. “È una riapertura epocale che segna il termine di una storia di restauro lunga e travagliata, che negli ultimi anni si è avvalsa del modello vincente del Grande Progetto Europeo, sia nella gestione dei finanziamenti sia delle risorse umane, ma con la differenza che in questo caso il tutto è stato gestito, dalla progettazione agli interventi, con le forze interne del Parco. – dichiara il Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna – Un passaggio fondamentale che suggella l’autonomia e il successo della gestione ordinaria di Pompei, ormai esempio riconosciuto a livello internazionale”. “La casa dei Vettii è la storia del mondo romano rinchiusa in una casa, la ‘casa museo’ della romanità per così dire: ci troviamo affreschi mitologici e sculture in bronzo e in marmo, di eccezionale qualità artistica, che parlano del rapporto complesso tra modelli greci e rielaborazioni romane, ma anche la vita economica e sociale della città. I proprietari, liberti e dunque ex schiavi, sono espressione di una mobilità sociale che due secoli prima sarebbe stata impensabile. Diventano ricchi con il commercio di prodotti agricoli del territorio intorno a Pompei, ma quanto pare nella loro casa fu esercitata anche la prostituzione, da parte di una schiava greca, che apparteneva ai gruppi più deboli della società.” sottolinea Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco archeologico di Pompei
LINK per scaricare foto Vettii:
https://we.tl/t-UqF9FeWslQ
UFFICIO STAMPA
Parco Archeologico di Pompei
via Plinio – 80045 Pompei (Napoli)
web: http://www.pompeiisites.org
Testo Allegato:
LA CASA DEI VETTII
riapre al pubblico dopo 20 anni: grande bellezza e triviale realtà
nella casa simbolo di Pompei
in nessuna guida del sito
UNESCO campano e in nessun manuale sullâ??arte antica, grazie ai suoi straordinari affreschi e alle
sculture che adornavano il suo ampio giardino.
Viene restituita al pubblico una domus che per la prima volta, dopo 20 anni di chiusu
ra e una parziale
riapertura nel 2016
–
relativa allâ??ambiente di ingresso dellâ??atrio e a quelli circostanti
–
si può finalmente
intrapreso nel 2016 sotto la direzione di Massimo Osanna,
si è avvalso
della collaborazione di professionalità tra le più varie, tra archeologi, architetti, restauratori,
ingegneri, strutturisti e esperti di giardinaggio, profilandosi come uno dei cantier
i più complessi nel
panorama dei beni archeologici degli ultimi decenni.
Particolarmente difficile si è rivelata la rimozione di strati di cera, apportati sugli affreschi nel passato
con lâ??intenzione di proteggerli e farli risplendere
: un
ro che si è rivelato altamente
dannoso e che ha inoltre oscurato molti dettagli delle raffinate pitture, con rappresentazioni di
Il giardino del peristilio (giardino colonnato), che disponeva di un articolato s
istema di condotte
dâ??acqua e piccole fontane, è stato restaurato con lâ??inserimento di copie delle statue originali
conservate negli spazi espositivi e nei
depositi del Parco archeologico.
T
ra
queste spicca
una statua
di Priapo, dio dellâ??abbondanza,
unica n
el suo genere
. Inoltre
sono state
piantumate
antiche
specie
riprodotte nel vivaio allâ??interno del Parco, nellâ??ambito di un progetto più ampio che prevede
la valorizzazione di giardini storici e la messa in produzione delle aree verdi della città a
ntica
attraverso partenariati con agricoltori e produttori del territorio.
Scavata tra il 1894 e il 1896,
la casa dei Vetti
i
apparteneva a
Aulus
Vettius Conviva
e
Aulus
Restitutus
, probabilmente due
liberti,
divenuti ri
cchi con il commercio del vin
o. Lo sfarzoso arredo
produceva
il
vino per lâ??esportazione in tutto il Mediterraneo, e la mobilità sociale, che consentiva a
due ex schiavi di salire
Non mancano tracce della vita degli ultimi, tra le quali spicca un ambiente adiacente alla cucina, nel
quartiere servile, decorato con quadretti
erotici.
Lâ??ambiente, in passato, fu dotato di una porta di
ferro per consentirne lâ??accesso ai soli uomini adulti, barriera rimossa solo pochi giorni prima della
riapertura della casa.
Si è ipotizzato che lâ??ambiente servisse per la prostituzione,
ipotesi
che sembra
trovar
e
riscontro nel rinvenimento, sulla parete sinistra del vestibolo, di unâ??iscrizione in cui una donna
di nome
Eutychis
, â??greca e di belle maniereâ?, veniva offerta per due assi
(Eutychis Graeca a(ssibus)
II moribus bellis)
. Un
a testimonianza
che Pompe
i
offre
, oltre alla bellezza dellâ??arte e dellâ??architettura
dellâ??epoca
con le sue
stratificazioni
e costumi.
â??
â??
dichiara il
Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano
â??
è il
coronamento di un
percorso pluriennale di pieno recupero degli Scavi di Pompei. Da oggi il pubblico
potrà tornare ad ammirare un ambiente unico nel suo genere, inaccessibile da ventâ??anni. Ringrazio
il personale del parco archeologico per aver reso possibile questo autentico
regalo al mondo
â?.
â??
È una riapertura epocale che segna il termine di una storia di restauro lunga e travagliata, che negli
ultimi anni si è avvalsa del modello vincente del Grande Progetto Europeo, sia nella gestione dei
finanziamenti sia delle risorse uma
ne, ma con la differenza che in questo caso il tutt
o
è stato gestito,
â??
dichiara
il Direttore Generale
dei Musei, Massimo Osanna
–
Un passaggio fondamentale che suggella lâ??autonomia e il successo
della gestione ordinaria di Pompei, ormai esempio riconos
ciuto a livello internazionaleâ?.
“La casa dei Vettii è la storia del mondo romano rinchiusa in una casa, la
‘casa museo’ della roma
nità
per così dire: ci troviamo
affreschi mitologici e sculture in bronzo e in marmo, di eccezionale qualità
artistica, che parlano del rapporto complesso tra modelli greci e rielaborazioni romane, ma
anche
la
vita economica e sociale della città. I propri
mobilità sociale che due secoli prima sarebbe stata impensabile. Diventano ricchi con
il commercio
di
prodotti agricoli del territorio intorno a Pompei, ma quanto pare nella loro casa fu esercitat
a anche
la prostituzione, da parte di una schiava greca, che apparteneva ai gruppi più deboli della società.”
s
ottolinea
Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco archeologico di Pompei
APPROFONDIMENTI
INTERVENTI DI RESTAURO
Gli interventi
sulla domus hanno avuto varie fasi. Lâ??edificio era stato precedentemente oggetto di
unâ??attività di parziale rifacimento delle coperture con elementi chiaramente distinguibili e il più
possibile reversibili e non invasivi, realizzato nellâ??ambito della colla
borazione tra la Soprintendenza
Archeologica di Pompei (ora Parco Archeologico di Pompei) e lâ??Istituto Centrale per il Restauro
(ora
Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro)
. Dopo un lungo periodo di chiusura ed un
primo collaudo strutturale
, nel 2016 lâ??atrio della casa è stato riaperto alla pubblica fruizione per poi
essere richiuso per avviare il nuovo cantiere.
Lâ??articolato
cantiere
avviato nel 2020 e appena concluso ha messo a sistema
le parti preesistenti
con
opere di nuova progettazi
one per il completamento delle coperture della casa,
rendendola
interamente
coperta, con
lâ??impiego di
tecniche e
materiali moderni che
si pongono in continuità con
gli interventi
condotti negli ultimi anni.
Nel dettaglio, il cantiere
di restauro e consolidamento strutturale si è occupato:
della sostituzione della copertura esistente nel peristilio in calcestruzzo armato, ormai
copertura
a falde inclinate in legno lamellare e manto
di tegole, se
condo tecniche costruttive consolidate per il rifacimento filologico delle coperture
antiche; della realizzazione di nuove coperture piane in carpenteria metallica e sistemi innovativi di
alleggerimento dei carichi e di impermeabilizzazione a protezione de
l quartiere
servile
e del gineceo,
con manto esterno in finitura color rame; del restauro
di tutti gli
pavimentali ivi compresi gli arredi originali del giardino.
La straordinaria ricchezza degli apparati decorativi e del
ricco corredo di arredi del giardino infatti ha
imposto un accurato
intervento di
conservazione
,
attraverso
opere di
pulitura, stuccatura e
integrazione, atti al recupero della leggibilità
di ogni più piccolo dettaglio
, nonché delle
originarie
cromie
degli
stessi
apparati.
Il programma di intervento si è articolato in una serie di fasi, sulla base di corrette metodologie di
restauro, selezionando di volta in
volta tecniche
e materiali calati nelle singole problematiche.
Sicuramente una delle fasi più com
plesse è stata que
ll
a della pulitura dagli strati di cera applicati
durante i restauri precedenti per rinvigorire la lucentezza dei colori.
INTERVENTI DI ILLUMINAZIONE E DI SAFETY & SECURITY
illuminazione, si è
fatto ricorso a sorgenti
LED (
Light Emitting Diode
o diodi a
emissione di luce) di nuova concezione
che consentono di generare una
emissione di luce con uno spettro molto
simile a quello del sole: una luce pulita,
naturale, priva delle componenti di
radiaz
soprattutto, senza la presenza del picco di
emissione nella regione spettrale del blu
componente spettrale della luce visibile
dotata di unâ??elevata energia, e quindi di
una elevata
capacità di deterioramento
nei confronti dei materiali irradiati per
lungo tempo, o con elevata intensità, da tale componente cromatica). I corpi illuminanti a LED
utilizzati sono caratterizzati da un altissimo grado di trasparenza delle lenti e da unâ??ele
ttronica di
qualità studiata ad hoc in maniera tale che, oltre a consentire un risparmio notevole di energia, si
garantisce un eccellente risultato nel comfort visivo e nella fruizione dei dettagli e delle cromie,
evitando, nello stesso tempo, il degrado e
il danneggiamento delle opere e degli affreschi, dovute al
fenomeno definito
blue hazard
(pericolo del blu) in sede UE.
Al fine di assicurare agli affreschi presenti il naturale ciclo luminoso giorno/notte a cui erano esposti
originariamente, sono stati p
revisti degli opportuni cicli di illuminamento che seguono le aperture al
pubblico della domus, garantendo lâ??assenza di luce della notte e, quindi, lâ??assenza di esposizione
alla radiazione luminosa delle straordinarie opere in essa presenti.
Le tegole foto
voltaiche
assorbire energia dalla rete elettrica esterna, è stato previsto lâ??utilizzo di opportune tegole
fotovoltaiche di ridotto peso. Infatti, sia i coppi
che gli embrici sono prodotti con una miscela di
materiali plastici composti, contenenti al loro interno i moduli fotovoltaici, non visibili dallâ??esterno.
Grazie alle sorgenti LED sarà implementato anche il L
i
–
Fi (
Light
–
Fidelity
), che rappresenta un
necessità di cavi di qualunque tipo (modalità
wireless
) attraverso la modulazione della luce.
La stessa tecnologia L
i
–
Fi sarà utilizzata per la trasmissione dei dati provenienti dai sistemi per la
LA CASA
Il Priapo del vestibolo
Accanto allo stipite destro della porta, verso lâ??atrio, è rappresentata una figura di Priapo che, con il
suo membro gigantesco, doveva indicare la prosperità e la ricchezza degli abitanti della casa. La
figura è raffigurata mentre pesa il suo membro su un
piatto da bilancia; a fare da contrappeso,
sullâ??altro piatto, è una borsa piena di soldi.
La stanza degli Amorini
Il più noto complesso pittorico della casa si
trova nellâ??
oecus
(salone)
che si apre sul
portico settentrionale del peristilio.
Nella zona
superiore delle pareti, riccamente decorate,
Satiri musicanti; nella zona mediana
candelabri e tripodi in oro scandiscono
pannelli decorati con coppie di figure in volo.
Sullo zoccolo sono raffigurate sace
rdotesse,
Amazzoni, menadi e satiri al di sopra dei quali
Diana e
psychai
che raccolgono fiori.
Ma le scene più peculiari, che danno il nome
alla sala, sono quelle del fregio dipinto al di
sopra dello
zoccolo. Una lunga teoria di Amorini intenti alle più diverse attività e mestieri: fiorai e
venditori di corone, fabbricanti e commercianti di profumi, orefici e cesellatori, fulloni, panettieri e
vendemmiatori, dove questâ??ultimi fanno da preludio al trion
fo di Dioniso. Il clima è giocoso e spesso
gli Amorini sono rappresentati in divertenti competizioni.
Il gineceo
Fu chiamato così da Amedeo Maiuri, poiché
la sua posizione appartata rimandava al
appartamenti
femminili.
Si tratta di un piccolo quartiere costituito da
due stanze finemente decorate, che si
affacciano su un giardino porticato e dotato
di vasca. In particolare, nel triclinio è
rappresentata la scena in cui Auge,
sacerdotessa di Atena, intenta a lav
are il
sacro peplo della dea, viene sorpresa e
sedotta da Eracle ebbro. Da questa unione
nascerà Telefo
La sala di Issione
La cd. sala di Issione si apre sul giardino e
fa da
pendant
alla sala di Penteo. Si tratta
di un triclinio che, come lâ??
oecus
di P
enteo, è
ideato come una pinacoteca. Sul fondo, è
rappresentato il re Issione di fronte ad Era
seduta in trono, che guarda la scena
indicatale da Iside: Efesto è impegnato ad
attivare la ruota a cui, per mano di Ermes e
volere di Zeus, sarà legato Issione
mediante
dei serpenti. Il re tessalo, colpevole di avere
tentato di oltraggiare Era, fu condannato a
contrappeso al tragico destino di Issione,
dellâ??episodio a lieto
fine di Dioniso che svela
Arianna addormentata
,
mentre Tes
e
raffigurato Dedalo che presenta a Pasifae, moglie di Minosse, re di
vacca di legno che
diventerà lâ??alcova dove la regina concepirà il Minotauro
.
La sala di Penteo
Lâ??
oecus
in IV stile è decorato da grandi quadri
in cui dominano tre scene principali: sulla
Zeto
e Anfione, figli di Giove e Antiope; sulla
sinistra Ercole bambino che strozza i serpenti
inviategli da Giunone. Sul pannello di fondo,
Penteo, re di Tebe, è dilaniato dalle menadi,
per aver offeso Dioniso. Alle sue spalle una
menade gli infligge il colpo
finale,
Il Peristilio
Il peristilio a diciotto colonne circondava il giardino arricchito da sculture adibite a fontane, che
ricreavano un suggestivo sistema giochi dâ??acqua. I soggetti raffigurati rimandano a Dioniso e al
suo
seguito
:
satiri, puttini e bambini allusivi alla forz
a propiziatrice della Natura, secondo modelli
iconografici di tradizione ellenistica. Lungo
il portico e tra le colonne sâ??incontrano
Dioniso, un Satiro con otre, due puttini in
bronzo che sorreggono anatre, due eroti
con le mani legate, un bambino seduto a
terra con coniglio, un Satiro con anfora.
Infine, una figura di Pan e una di Priapo
che, caduti in disuso perché danneggiati,
furono stipati nella cucina. Essi dovevano
trovarsi lungo il portico orientale. A
tavo
lini, vasche in marmo a cui si
aggiungono due pilastrini con doppie
erme: su di uno Dioniso e Arianna,
sullâ??altro un Sileno e una menade
.
Al fine
di preservare tutte le sculture rinvenute,
portico
.
Il quartiere servile e il larario dipinto
Nel quartiere servile è presente su una delle pareti un larario con
dipinti i Lari, numi protettori della casa.
La Stanza Erotica
Adiacente
allâ??ambiente del larario
, vi
è
una
stanza
Si è ipotizzato che lâ??ambiente servisse per la
prostituzione, ipotesi che sembra trovare
del vestibolo, di unâ??iscrizione in cui una donna
di nome
Eutychis
, â??greca e di belle maniereâ?,
veniva offerta per due assi
(Eutychis Graeca
a(ssibus) II moribus bellis)
. Un
a testimonianza
che Pompe
i
offre
, oltre alla bellezza dellâ??arte e
dellâ??architettura antica,
di
uno straordinario
spaccato della società antica con le sue
stratificazioni e costum
i.
GRUPPO di LAVORO
(2020
–
2022)
DIRETTORE GENERALE
Gabriel Zuchtriegel
UFFICIO DIREZIONE LAVORI
Responsabile Unico del Procedimento:
Anna
M
aria Sodo
, archeolog
o
Mi
C
: Arianna Spinosa
, architetto
Mi
C
restauro
: Stefania Giudice, Giuseppe Zolfo,Ludovica Alesse
, ff.r.c.
Mi
C
: Vincenzo Calvanese
, ingegnere
Mi
C
: Maria Rispoli
, archeologo
Mi
C
Assistente tecnico
: Vincenzo Pagano
,
Mi
C
Supporto
direzione lavori
: Maria Carmela Lombardo, Maria Pia
Amore
Supporto contabile
: Raimondo Marrazzo, Paolo di Febbraro
i
Ales
Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione
: Luigi Guarino
, ingegnere OO.PP.
Lavori a cura di HERA RES
TAURI S.R.L. e MINERVA RESTAURI S.R.L.
COMMMISIONE DI COLLAUDO
Presidente
Mariano Nuzzo
, architetto
Mi
C
Collaudatore statico
Alessandra Zambrano
, ingegnere
Mi
C
Collaudatore restauro
Manuela Valentini
, f.r.c
Mi
C
GRUPPO DI PROGETTAZIONE
(2015
–
2020)
DIRETTORE GENERALE
Massimo Osanna
Responsabile Unico del Procedimento
:
G
, archeologo
Mi
C
Coordinatore Progetto
Annamaria Mauro,
a
Mi
C
Arianna Spinosa,
a
rchitetto
Mi
C
Maria Carmela Lombardo,
a
Antonio Maio,
a
Progettisti per gli aspetti archeologici
Fabio Galeandro,
a
rcheologo
Mi
C
Emanuela Santaniello,
a
rcheologo
Mi
C
Progettisti per gli apparati decorativi
Stefania Giudice f.r.c.,
Mi
C
Giuseppe Zolfo f.r.c ,
Mi
C
Progettista pe
r gli aspetti agronomici
Michele Borgoncino,
a
gronomo
Mi
C
Progettista per gli aspetti strutturali
Salvatore Dâ??Agostino, Ingegnere
Geologo
Giovanni Di Maio
Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione
Maria Carmela Lombardo,
a
PROGETTO
ILLUMINAZIONE DOMUS
DEI VETTII
Coordinatore Progetto
Alberto Bruni
Fabio Garzia, Giovanni Lagonia
Lavori a cura di Ahlux Italia Srls, Inpower Group Scpa e To Be Srl







