
(AGENPARL) – mar 06 dicembre 2022 Il capogruppo regionale M5S Thomas De Luca annuncia la presentazione di una
interrogazione e dichiara: “Coletto costringe la Usl Umbria 2 a rispondere
per le sue responsabilità”
(Acs) Perugia, 6 dicembre 2022 – “Sulla chiusura del Punto nascita di
Spoleto la richiesta di deroga della Regione al Ministero è totalmente
incompleta. L’assessore Coletto costringe la Usl Umbria 2 a rispondere per
le sue responsabilità”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del
Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, annunciando la presentazione di una
interrogazione in merito.
“L’assessore per caso, Luca Coletto, – spiega De Luca in una nota
congiunta insieme al capogruppo in consiglio comunale a Spoleto, Samuele
Bonanni, e al consigliere Enrico Morganti – sugli affari di propria
competenza è talmente impreparato da costringere la Usl Umbria 2 a
rispondere per conto della Giunta regionale. Non fa eccezione il caso del
Punto nascita dell’ospedale di Spoleto, chiuso per una precisa volontà
politica della Regione Umbria”.
“Le normative ministeriali, infatti, pongono esclusivamente in capo a lui
– prosegue De Luca – la procedura per la richiesta di deroga. Richiesta che
doveva essere ‘formalizzata dall’assessorato alla Salute, sentito il parere
del Comitato Percorso Nascita Regionale’ come definito dalla Fase 1 del
Protocollo Metodologico per la valutazione delle richieste di mantenere in
attività Punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui
e in condizioni orogeografiche difficili (art. 1 D.M. 11/11/2015). Il
protocollo definisce in maniera chiara e indiscutibile gli elementi necessari
alla valutazione della richiesta di deroga tra cui: a) Autovalutazione
tramite checklist degli Standard operativi, tecnologici e di sicurezza del
Punto nascita in deroga; b) Relazione che attesti che il Punto nascita in
deroga si inserisca in modo organico nella rete di offerta dei Punti nascita
di I e II livello, con una particolare attenzione alla modalità di
attuazione del Sistema di trasporto in Emergenza della madre e del neonato;
c) Analisi dei flussi di mobilità attiva e passiva delle partorienti
rispetto ai Punti nascita di cui si chiede la deroga, compreso la
georeferenziazione, che evidenzi l’attuale bacino di utenza dei singoli
punti nascita, nonché il potenziale bacino di utenza degli stessi al fine di
mostrare il potenziale numero di parti dell’area interessata. Le Regioni e
PA devono elaborare un programma finalizzato ad incrementare l’indice di
attrazione dai Comuni del bacino di utenza, comprensivo del cronoprogramma
degli obiettivi da raggiungere per il reclutamento delle partorienti nel PN
di cui si richiede la deroga; d) Formalizzazione della responsabilità
professionale del Punto nascita in deroga da conferire ad un professionista
con adeguata competenza ed esperienza, necessarie a svolgere tale funzione;
e) Analisi dei costi”.
“Nella richiesta di deroga – continua De Luca – presentata dalla Regione
Umbria al Ministero della Salute, di cui siamo entrati in possesso tramite
formale richiesta di accesso atti, tale documentazione risulta essere
estremamente esigua (a,b) se non del tutto assente in alcuni casi (c,d,e).
Soprattutto va evidenziata la mancanza di un programma finalizzato ad
incrementare l’indice di attrazione comprensiva di un cronoprogramma degli
obiettivi da raggiungere per il reclutamento delle partorienti nel Punto
nascita di cui si richiede la deroga. L’assessore Coletto dovrebbe inoltre
ben sapere che l’esclusione del Comune di Norcia non è stata minimamente
compensata dall’inserimento di comuni extra-distretto, al contrario
estremamente penalizzata. Calcolando l’indice di fidelizzazione eliminando
comuni come Sangemini, Montecastrilli, Acquasparta, Spello, Valtopina e
riparametrando il calcolo su periodo gennaio-ottobre 2022, l’indice si
alzerebbe al 60% invece che al 38%”.
“Ricordiamo infine – conclude De Luca – che ai sensi del DM 11 novembre
2015, al Comitato Percorso Nascita nazionale è attribuito il compito di
esprimere un parere meramente consultivo che non può imporre alcuna chiusura
dei Punti nascita. Quest’ultima è infatti una decisione che spetta alla
politica regionale. Di fronte alla mancata risposta da parte della Regione e
alle precisazioni, peraltro non richieste della Usl Umbria 2, riteniamo
doveroso presentare un’interrogazione in Question Time, che auspichiamo
verrà discussa nella seduta del 20 dicembre 2022, obbligando la Giunta ad
assumersi le proprie responsabilità. La chiusura del Punto nascita di
Spoleto, ci teniamo a ribadirlo, costituisce una palese violazione
dell’ordinanza 67/2020 della stessa presidente Tesei”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74232
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO