
(AGENPARL) – gio 10 novembre 2022 Brescia, giovedì 10 novembre 2022
COMUNICATO STAMPA
La 49^ Stagione di prosa del
Centro Teatrale Bresciano prosegue con
Dulan la sposa di Melania Mazzucco,
per la regia di Valerio Binasco
Sul palcoscenico Valerio Binasco,
Mariangela Granelli e Cristina Parku
Dopo il debutto nazionale torinese, lo spettacolo sarà in scena a Brescia, al Teatro Sociale,
dal 16 al 20 novembre 2022
Una coppia di coniugi di mezza età. Una ragazza trovata annegata nella piscina del loro condominio. Il suo fantasma scatena nei due protagonisti inquietanti interrogativi e sospetti: chi era quella giovane donna? L’uomo la conosceva? Si è trattato di un suicidio o di un atto violento?
Scritto per la radio nel 2001 e premiato al 53° Prix Italia come miglior radiodramma dell’anno, il testo di Melania Mazzucco arriva a Brescia come quinto titolo in cartellone per la Stagione 2022-2023 Questo cuore umano, diretto e interpretato da Valerio Binasco, sul palcoscenico insieme a Mariangela Granelli e Cristina Parku; le scene sono di Maria Spazzi, i costumi di Katarina Vukcevic, le luci di Alessandro Verazzi e il suono di Filippo Conti, per la produzione di Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Dopo il debutto al Teatro Gobetti di Torino l’11 ottobre scorso, Dulan la sposa andrà in scena al Teatro Sociale di Brescia (via Felice Cavallotti, 20) dal 16 al 20 novembre 2022, tutti i giorni alle ore 20.30; la domenica ore 15.30.
Melania Mazzucco compone un testo dalle forti tinte noir, in cui, dialogo dopo dialogo, una spessa spirale di domande dà corpo al confronto tra i protagonisti. È il fantasma della ragazza trovata morta a tormentare la coppia di coniugi costringendoli a confrontarsi sul loro rapporto e sulle reciproche personalità. In un vortice di domande e congetture, si staglia l’immagine di una giovane donna, tradita dai propri sogni e piena di disincanti, proveniente da un paese lontano e vittima di sopraffazione e violenza maschili.
Per Melania Mazzucco l’ispirazione arriva dall’incontro fortuito con due giovani donne straniere, con storie molto diverse, “la loro determinazione disperata e invincibile – scrive l’autrice – a rivendicare per sé un’altra vita, e a mettere noi di fronte alle nostre scelte e ai nostri comportamenti”. Da quegli incontri, la storia della “straniera” non ha mai smesso di interessare profondamente Mazzucco, che ha lavorato su testi e riscritture, sperimentando attraverso generi e linguaggi diversi.
Premio Strega nel 2003 con il suo romanzo Vita, Premio Viareggio 2011 come Autore dell’anno e, nel 2013, Premio Ignazio Silone, Melania Mazzucco scrive un testo che affronta direttamente questioni diventate urgenti e ineludibili, etiche, ma anche politiche. A dirigere questo emozionante spettacolo, un maestro della regia, Valerio Binasco, qui anche interprete.
Dulan la sposa
di Melania G. Mazzucco
regia Valerio Binasco
con Valerio Binasco, Mariangela Granelli, Cristina Parku
scene Maria Spazzi
costumi Katarina Vukcevic
luci Alessandro Verazzi
suono Filippo Conti
assistente regia Carla Carucci
assistente scene Chiara Modolo
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
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▪ Ufficio stampa | Centro Teatrale Bresciano ▪
Veronica Verzeletti
Biglietti
Intero
platea27 €
I galleria20 €
II galleria18 €
III galleria15 € ridotto gruppi*
platea25 €
I galleria18 €
II galleria16 €
III galleria13 € ridotto speciale**
platea20 €
I galleria16 €
II galleria14 €
III galleria11 €
Riduzioni
** la riduzione speciale è riservata a giovani fino a 25 anni e ultrasessantacinquenni.
Modalità di acquisto
Biglietteria del Teatro Sociale Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
Da martedì a sabato ore 16.00 – 19.00; domenica ore 15.30 – 18.00 solo nei giorni di spettacolo
30 minuti prima dell’inizio di ogni spettacolo saranno in vendita esclusivamente i biglietti per la serata stessa.
Punto vendita CTB – a partire dal 18 ottobre 2022 Piazza della Loggia, 6 – Brescia
Da martedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 (escluso i festivi)
Biglietteria telefonica
Si informa che agli acquisti effettuati telefonicamente e pagati con carta di credito verrà applicata la maggiorazione pari al 2,5% del costo dell’abbonamento o biglietto.
On-line sul sito http://www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito VIVATICKET
La Nursery del Teatro
Attiva nei giorni 19 e 20 novembre 2022; orari: sabato dalle 19.45 fino a fine recita, domenica dalle 14.45 fino a fine recita. Prenotazione dal 14 novembre tramite il sito http://www.centroteatralebresciano.it
Età: il servizio è riservato a bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.
Costo: il servizio è gratuito per i titolari di abbonamenti a posto fisso della Stagione del CTB; ha il costo di 5€ a bambino per i titolari di tutte le altre tipologie di abbonamento e biglietti alla Stagione del CTB.
Note dell’autrice
Molti anni fa, in Asia centrale, un guasto al motore del veicolo che mi trasporta – nel mio primo grande viaggio extraeuropeo – mi blocca in un villaggio, su un altopiano stepposo frustato dal vento e dalla polvere. A qualche chilometro di distanza sono in corso lavori per la costruzione di un impianto idroelettrico, diretti da una grande ditta internazionale, ma gli abitanti – poverissimi – sono pastori. Le donne – in maggioranza, perché i maschi sono emigrati in massa – coltivano campi e tessono tappeti. Non parlo la loro lingua, loro non parlano la mia – né alcuna altra lingua mediatrice. Comunichiamo a gesti, con gli occhi e con il corpo. La parola Italia non evoca in loro nessun ricordo, ma esercita un fascino irresistibile. Io sono l’Altrove. Come la turbina e la diga. Siamo entrati di prepotenza, senza chiedere il permesso, nelle loro vite, e ci resteremo per sempre.
Le ragazze sognano di andar via. Una di loro, che ha la mia età, diciannove anni, e tristi immensi occhi neri in un viso bellissimo, mi supplica di nasconderla nel bagagliaio e di portarla con me. Ovviamente non posso farlo. Del resto il furgone non è il mio. Le scrivo il mio indirizzo su un foglietto, promettendole che se riuscirà ad arrivare in Italia, la ospiterò. Abito ancora coi miei genitori: ma sono cresciuta in un mondo ingenuo e solidale, forse terzomondista, certo pre-globalizzazione, in cui il concetto di fraternità aveva ancora un significato illuminista, e si chiedeva ospitalità componendo un numero da una cabina telefonica oppure suonando il campanello. L’emigrazione era storia italiana, l’immigrazione un termine nuovo. L’esodo degli altri cominciava appena.
Qualche mese dopo un mio amico rubacuori aprì la porta a una ragazza di cui non ricordava neanche il nome: aveva avuto con lei un’avventura esotica – e per lui passeggera e priva di implicazioni – durante un viaggio di lavoro nel suo paese. Lei era ‘clandestina’ – perché in quegli anni si iniziava a stigmatizzare così chi entrava nel nostro paese senza documenti. Il mio amico la ospitò per alcuni mesi. Poi finì per dirle che non intendeva sposarla né poteva più permettersi di tenerla in casa. Lei tentò il suicidio. In seguito ottenne i documenti, un lavoro, un marito, e perfino la cittadinanza, sicché la sua è un’altra storia.
Ma non ho potuto dimenticare né lei né la ragazza del villaggio. La loro determinazione – disperata e invincibile – a rivendicare per sé un’altra vita, e a mettere noi di fronte alle nostre scelte e ai nostri comportamenti, ha segretamente lavorato nei miei pensieri, fino a prendere la forma di un breve racconto, Seval, che nel 1991 fu pubblicato su «Nuovi Argomenti». È il mio primo vero testo letterario, e la mia prima opera edita. Forse parlava di immigrazione, forse d’amore, di responsabilità, dominio e sottomissione, o del conflitto fra opportunità e visioni della vita di genti nate in zone diverse del mondo.

