
COSENZA «L’Atto aziendale dell’Asp – scrivono Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – avrebbe dovuto dare priorità, nella pianificazione, alle criticità riscontrate sui Lea, il cui mancato raggiungimento non solo nega il diritto alla salute, ma pone problematiche significative sul versante finanziario, dal blocco del 3% del Fondo alle addizionali Irpef e alimenta il fenomeno dell’emigrazione sanitaria extra territoriale». Il documento di Cgil, Cisl e Uil propone ai commissari La Regina e Longo ulteriori osservazioni relative alla rete ospedaliera, alla rete dell’emergenza-urgenza, alla riorganizzazione dei distretti sanitari e della rete delle cure primarie, alle case della salute, alla riorganizzazione dei dipartimenti. I tre sindacati, ancora, «considerano l’offerta sanitaria privata di integrazione all’offerta pubblica e non sostituiva, in un quadro trasparente di acquisto necessario delle prestazioni e di puntuale verifica dei requisiti di accreditamento». «Nel ribadire, in conclusione, che le previsioni dell’Atto aziendale, resterebbero in gran parte non attuate senza un contestuale piano straordinario di assunzioni di personale sanitario», Cgil, Cisl e Uil «chiedono, in forza delle osservazioni sopra formulate, la rettifica dell’Atto aziendale dell’Asp di Cosenza». (News&Com)