
COSENZA Arone, secondo gli inquirenti, era il riferimento della piazza di spaccio di Policoro, gestita in stretta collaborazione con Antonio Bevilacqua, la cui abitazione rappresentava una vera e propria base logistica in cui avveniva il taglio e il confezionamento della sostanza. Il successivo stoccaggio poi avveniva in altri luoghi, lontani dalle abitazioni, in depositi temporanei dislocati lungo le strade interne, in determinati punti contraddistinti da segnaletica stradale o da alberi, tali da poter essere raggiunti per l’immediato prelievo e la consegna. (News&Com)