[lid] 04 novembre 2022 – E-Cycle presenta ricorso contro il provvedimento del MiTE che determina un esborso di 300 milioni di euro ai danni della filiera dell’esercizio, del recupero e del riciclo di pannelli fotovoltaici
E-Cycle, il primo consorzio nato con la finalità̀ esclusiva di offrire soluzioni integrate RAEE per la gestione del fine vita dei pannelli solari e dei servizi ad essa connessi, insieme a un nutrito gruppo di organizzazione consorziate, ha presentato ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento del Provvedimento “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” pubblicato dal GSE e approvato dal Ministero della Transizione Ecologica in agosto.
Il provvedimento stabilisce che, per il fine vita dei moduli fotovoltaici, i titolari degli impianti incentivati debbano versare (o adeguare) una garanzia finanziaria nella misura di 10 € per ogni singolo modulo. In passato, l’importo di tale garanzia era stabilito nella stessa misura qualora versato al GSE o, in alternativa, definito dai consorzi in base alla loro capacità di essere efficienti e competitivi lungo l’intera filiera del recupero, tanto che in molti casi era inferiore, secondo una logica di mercato che ora viene negata, determinando un maggiore esborso che si stima intorno ai 300 milioni di euro a danno dell’intera filiera.
Il valore presente nel provvedimento, che non risulta presente in nessun altro paese dell’Unione Europea, penalizza l’operato dei consorzi di recupero RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) più virtuosi sotto due profili profondamente interconnessi: quello dell’efficienza economica, a vantaggio dell’intera filiera, e quello della sostenibilità ambientale, in quanto la possibilità di esigere un contributo ridotto è strettamente legata alla capacità di recupero di materie prime e, ancor di più, del riutilizzo, secondo un modello di economia circolare ormai consolidato.
E-Cycle ha quindi ritenuto opportuno tutelare in sede giuridica gli interessi dei propri consorziati nei confronti di un provvedimento ritenuto illegittimo e gravemente dannoso per l’intera filiera legata alla produzione di energia rinnovabile da fonte solare.
Sotto il profilo giuridico, il ricorso evidenzia quanto il prezzo e le rispettive attività demandate ai consorzi, così come stabilite, non siano conformi al dettato normativo – in termini di concorrenza e di attività da gestire – e come le stesse disincentivino le filiere virtuose del recupero, facendo venir meno la convenienza dell’opzione “sistema collettivo” rappresentata dai consorzi. Si creeranno le condizioni di fatto di un monopolio legale a favore del GSE (operatore non specializzato) con tutte le conseguenze negative che questo tipo di mercato determina per consumatori e imprese.