
REGGIO CALABRIA Gli ulteriori accertamenti investigativi esperiti dal personale della D.I.A., del G.I.C.O. del Nucleo PEF di Reggio Calabria e dello SCICO di Roma a carico di Antonino Morda’- in atto rinviato a giudizio per le ipotesi di reato di associazione di stampo mafioso (per cui è ancora oggi cautelato), trasferimento fraudolento di valori, estorsione, bancarotta, usura e reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche e finanziarie, fattispecie in diversi casi aggravate dall’aver agevolato gli interessi della ‘ndrangheta – hanno permesso di riscontrare la riconducibilità di fatto, in capo al medesimo, di ulteriori beni di lusso e denaro contante, solo formalmente nella disponibilità di prossimi congiunti . (News&Com)