
(AGENPARL) – mer 19 ottobre 2022 Ue, Zanni (Lega), risposta Ue a crisi energetica insufficiente, servono interventi più concreti
Strasburgo, 19 ott – “Il pacchetto Ue sull’energia, prima che gli Stati membri si esprimano, non è neanche lontanamente sufficiente. Pare addirittura siano stati fatti passi indietro rispetto a quello che Ursula Von der Leyen due settimane fa aveva annunciato in aula al Parlamento Europeo. Finalmente c’è una proposta sul price cap, di cui si parla da marzo, ma è un price cap che, per come è strutturato, difficilmente verrà messo in atto, ammesso che si trovi consenso nel Consiglio e tra i Paesi. La solidarietà, elemento decisivo non solo per affrontare l’inverno ma per affrontare il prossimo anno che sarà forse ancora più difficile, va a tutelare i piccoli stati che da soli, in un mercato competitivo, non ce la potrebbero fare, ma poco potrà fare per mettere in sicurezza gli acquisti in un mercato ancor più competitivo nel 2023; e la competizione sarà al nostro interno, ma soprattutto coi buyer asiatici. La parte rilevante del pacchetto è il riutilizzo de fondi di coesione 2014-2020, 40 miliardi, poco rispetto alla dimensione del problema: serve un ragionamento anche sul bilancio 2021-2027, alla luce dell’attuale emergenza. Ma soprattutto l’Ue deve sedersi coi propri partner della Nato, che oggi stanno guadagnando sulla pelle degli europei e parlare chiaramente: Usa, Canada, Norvegia oggi incassano sei-sette volte tanto i prezzi normali sul gas. L’Ue deve fare un accordo per bloccare il prezzo del gas che ci forniscono gli alleati. Altrimenti l’Unione europea non sarà più in grado di garantire lo stesso sostegno all’Ucraina che ha garantito fino a oggi”.
Così Marco Zanni, europarlamentare Lega, presidente gruppo Identità e Democrazia, nel suo intervento durante la sessione plenaria.