(AGENPARL) – mer 12 ottobre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Imprenditoria femminile 2, proporzionale e bilinguismo perfetto – con VIDEO](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt670353)
Consiglio -Mozioni di Team K/Gruppo verde/Freiheitlichen, Partito Democratico – Liste civiche.
Link riprese video (Consiglio/Gnews): https://we.tl/t-s5A18OTQT4
È ripresa questa mattina, in Consiglio provinciale, la discussione della mozione [601/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=659972&blank=Y) Contributi provinciali per l’imprenditoria femminile (VERSIONE EMENDATA), presentata da Maria Elisabeth Rieder (Team K) e cofirmata da Brigitte Foppa – Gruppo verde e Ulli Mair – Die Freiheitlichen), già avviata [ieri](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=670345), con la quale,si chiedeva di impegnare la Giunta provinciale 1. a verificare entro l’anno 2022 la fattibilità di un bando di gara per la “promozione dell’imprenditoria femminile” per le nuove imprenditrici e le imprese femminili consolidate, con criteri e valutazioni identici o simili a quelli previsti dal “Fondo impresa femminile”; 2. a indire, a partire dall’anno 2023, il bando di gara per la “promozione dell’imprenditoria femminile”, a istituire un “fondo per la promozione dell’imprenditoria femminile” e a dotarlo delle risorse finanziarie necessarie.
In merito, Paul Köllensperger (Team K) ha evidenziato l’importanza di sostenere l’imprenditoria in generale, aggiungendo che è molto difficile fare l’imprenditore in Italia e in Alto Adige, ancora di più fare l’imprenditrice. Queste sono sottorappresentate in diversi settori. Egli ha inoltre rilevato l’elevato gender pay gap tra donne e uomini. In quanto alle start-up, solo il 18% viene creato da donne, e studi dimostrano che le imprese femminili ricevono meno soli alla loro fondazione, ma generano più facilmente introiti: c’è difficoltà a ottenere il capitale iniziale, quindi, se egli non è un fan dell’intervento della politica nell’economia, ritiene un aiuto in quest’ambito sensato. Il PNRR già prevede un aiuto, ma anche la Provincia deve intervenire.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha affrontato il tema della difficoltà per chi diventa imprenditrice a una certa età: gli ostacoli, infatti non riguardano solo le giovani per via del rischio di interruzioni dovute a possibili maternità, anche alle donne mature vengono negati finanziamenti proprio per via dell’età. La consigliera ha aggiunto che fondare un’impresa in provincia è molto difficile, manca una piattaforma informativa unica, e che mancano corsi di aggiornamento per donne che desiderano rientrare nel mondo del lavoro.
Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha riportato il caso di una donna di circa 50 anni che in seguito alla pandemia è rimasta senza lavoro e ora sta cercando finanziamenti per avviare un’attività propria, trovando difficoltà proprio per via dell’età: questo tema dovrebbe essere inserito nella parte deliberante. Ha ribadito che nel caso di fondazione di una nuova impresa le donne sono discriminate dal punto di vista del credito: la politica deve intervenire, perché il mercato del lavoro ha bisogno più che mai delle donne; inoltre, va garantita libertà decisionale. Importante è anche l’aggiornamento professionale. Importante è anche evidenziare gli esempi positivi di imprese al femminile, per dare motivazione. Mair ha quindi ringraziato Rieder per aver accettato la sua firma alla mozione.
Secondo Josef Unterholzner (Enzian), in caso di fondazione di una nuova impresa non ci devono essere differenze tra uomini e donne: il compito della politica dovrebbe fare in modo che ci siano meno oneri burocratici, e quindi semplificare, questo è il migliore aiuto che si può dare all’imprenditoria in generale.
Maria Elisabeth Rieder (TEam K) ha quindi chiesto di sospendere la mozione per valutare con la collega Amhof un emendamento.
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) ha quindi presentato la [mozione n.](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=661580&blank=Y)[610/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=661580&blank=Y) Proporzionale e bilinguismo “perfetto” per servizi imperfetti, con la quale, facendo riferimento all’impianto proporzionale, all’obbligo di patentino per i lavoratori del pubblico e alla dificoltá di reperire collaboratori e collaboratrici con questo requisito in particolare in determinati settori, come quello della cura, evidenziava che se, come sostenuto dal Premio Nobel per l’economia 2021 David Card nella sua Alan Krueger lecture durante il Festival dell’Economia di Trento 2021, le azioni positive quali le quote devono rimanere in essere fino a quando le misure ordinarie si rivelano insufficienti, oggi c’è l’evidenza chiara che sono le misure straordinarie ad essere insufficienti: infatti è proprio la Proporz a costituire uno dei principali ostacoli alla ricerca e assunzione di personale a cui affidare i soggetti deboli del territorio: i bambini piccolissimi, gli anziani, gli ammalati, considerando che il bacino territoriale e autoctono da cui attingere sembra ormai completamente prosciugato; inoltre, il bilinguismo “perfetto” certificato dal patentino o da attestati equipollenti, come richiesto in ogni annuncio di ricerca personale che riguardi il nostro territorio, è un’altra di quelle qualità che intimorisce qualsiasi potenziale partecipante ad una selezione. Spesso, per ovviare a questa difficoltá, si ricorre a soluzioni tampone, ma in un certo senso si tratta di mettersi “il prosciutto sugli occhi”, e i problemi rimangono, dome dimostrano per esempio le lunghe liste d’attesa delle case di riposo, o il caso della Farmacia comunale di piazza Domenicani a Bolzano, chiusa per mancanza di personale, o ancora il fatto che si spende per progetti di integrazione por stranieri, ma non li si può assumere in SEAB nell’ambito della raccolta differenziata, come segnalato dall’ex assessora comunale Claudia De Lorenzo. Il consigliere chiedeva quindi di impegnare la Giunta provinciale a: a) affrontare in maniera sistemica e strutturale la carenza di personale continua, costante e crescente, attraverso un allentamento le regole sull’attestato di bilinguismo e certificati equipollenti, concedendo a chi proviene da fuori provincia 5 anni dall’assunzione per ottenere l’attestazione di conoscenza della lingua di un livello inferiore rispetto a quella prevista per la propria carriera e altri 5 anni per conseguire l’attestazione corrispondente alla propria carriera (ad esempio certificazione linguistica B2 equivalente al patentino B per medici entro i primi 5 anni di servizio, certificazione linguistica C1 equivalente al patentino A per medici entro 10 anni di servizio); b) in caso di gravi carenze di personale in settori strategici per l’erogazione dei servizi di cura, trasporto pubblico e sanitari, allentare le regole che prevedono di poter attingere solo alla graduatoria di un gruppo linguistico, qualora la disponibilità di personale in quest’ultima sia insufficiente e tali condizioni rendano impossibile azzerare le liste d’attesa in tempi ragionevoli o fornire un servizio di qualità ai cittadini e alle cittadine.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha ringraziato Repetto per aver affrontato un tema tanto delicato. Bilinguismo e proporzionale sono pilastri dell’autonomia che vanno mantenuti, e ogni volta che si deroga a una regola la si cancella,, quindi bisogna muoversi con i piedi di piombo, ma i problemi vanno affrontati. Ha ricordato una sua proposta sul bilinguismo graduale per i medici assunti nel pubblico, dal patentino B al patentino A: un anno dopo, il 18 febbraio 2020, il bilinguismo graduale nella sanitá era stato introdotto. I correttivi però non vanno introdotti solo nelle emergenza, bisogna procedere a un cambiamento strutturale, perché la società cambia.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto che si sarebbe augurato meno nazionalismo, dopo l’uscita del collega Urzì, ma si è dovuto ricredere: cosa penserebbero i colleghi di lingua italiana se in tutti gli uffici e luoghi pubblici si parlasse sempre e solo tedesco, chiedendo di essere flessibili e di accettarlo: “Voi sareste i primi a protestare”. Invece, siccome il problema riguarda il gruppo tedesco, si procede ad annacquare certe norme. Questa mozione svaluta inoltre il Consiglio, essendo opposta a una approvata a luglio. KNoll ha quindi esortato SVP e Lega a essere prudenti, dato che è un dato di fatto che ci sono ospedali e case di riposo in cui non si può più parlare la propria madrelingua: andare a scalfire questo pilastro dell’Autonomia propürio nel 50mo del Secondo Statuto la dice lunga su una certa idea di democrazia.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha sostenuto che non era mancanza di rispetto presentare una mozione dopo che qualche mese prima era stato espresso in aula un altro orientamento: la stessa Süd-Tiroler Freiheit lo fa spesso. Sembra che Knoll viva in un’altra provincia: lei poteva testimoniare che persone di lingua italiana si sforzavano di utilizzare la sua lingua, e non aveva mai sentito la frase “qui siamo in Italia”. In quanto alla proporzionale, vero è che è un pilastro dell’autonomia, ma oggi è stanca: pare necessario rivedere l’impianto in sé. Quella proposta è comunque un’altra toppa, ma è necessaria per reagire alla realtà. Foppa ha infine citato Urzì che aveva detto che preferiva essere curato da un medico tedesco piuttosto che essere sepolto da un prete italiano.
Franz Ploner (Team K) ha ricordato che David Card, economista del mercato del lavoro, aveva detto anche che dove ci sono professioni sottopagate c’è una notevole perdita di personale: il tema delle retribuzioni adeguate andava quindi legato a quello di proporzionale e bilinguismo. BIsognerebbe procedere alla formazione dando la possibilitá di acquisire competenze linguistiche minime: ci sono Paesi che lo fanno in modo sistematico, nel periodo precontrattuale.
Anche Gerhard Lanz (SVP) ha criticato l’affermazione di Knoll sulla ri-presentazione di mozioni, e ha condiviso la posizione di Ploner: andava considerato il mercato dle lavoro, e la possibilità di formare lavoratori in questo settore. Bisognava fare attenzione anche al lato dei clienti, ovvero ai cittadini, che avevano diritto all’uso della propria madrelingua. Per questo, non si poteva appoggiare la mozione.
Paul Köllensperger (Team K) ha invitato a differenziare tra bilinguismo e proporzionale, che hanno scopi diversi, e invitato a guardare il diritto degli utenti a esprimersi e capire nella propria madrelingua: a questo scopo, non è necessario il più alto grado di patentino, ci vuole uan soluzione funzionale. Il punto b) della mozione annacqua la proporzionale, e non è una buona idea, può danneggiare anche il gruppo linguistico italiano.
Secondo Hanspeter Staffler (Gruppo verde), in Alto Adige era stato creato un biotopo che per molti anni era stato di vantaggio sia per il gruppo tedesco che per quello italiano, ed esso non andava prosciugato. L’equilibrio era diventato precario per diverse cause, tra cui la mancanza di forza lavoro, e il patentino era diventato un ostacolo per avere lavoratori validi: la soluzione di repetto non era una panacea, ma bisognava riflettere su nuove strategie e soluzioni. Il consigliere ha aggiunto che a Vienna ci sono moltissimi pazienti turchi, ma pochissimi medici conoscono il tursco: spesso quindi ci sono dei traduttori che affiancano i medici stessi. C’è bisogno di soluzioni non statiche.
Josef Unterholzner (Enzian) ha evidenziato che in Alto Adige c’è bisogno di tanto personale, e ha lanciato una provocazione: c’è bisogno di tanti autisti, ma non per questo si assumono persone senza patente. Il bilinguismo dovrebbe essere un’ovvietá in Alto Adige, e discussioni come queste stupiscono: dai medici non si pretende tanto, solo che capiscano i pazienti. Molte persone che vengono da fuori riescono a farsi capire bene quando hanno bisogno di qualcosa. Rinviare di altri 5 anni non è la soluzione giusta. Conoscere la lingua della popolazione che vive dove si vuole lavorare è anche una questione di rispetto.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) si è detto stupito dalla mozione, aggiungendo che la proporzionale è continuamente annacquata, nonostante la presenza del Comitato d’intesa, e questo perché non si trova personale. La soluzione non è annacquare la proporzionale, ma mettere le persone nella condizione di apprendere la lingua. Tanti dei posti messi a bando nella sanità sono andati ad italiani, tanto che l’italiano è diventato la lingua franca nella sanità. Finché non si è in grado di garantire parità tra le lingue in provincia, e così non è, bisogna mantenere la proporzionale e bilinguismo, perché ci si trova all’interno dello Stato italiano come minoranza. Bisogna darsi da fare per migliorare la situazione, non intervenire sulla proporzionale, ma la Giunta non sta combattendo a monte il problema.
Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol), facendo riferimento al dispositivo a) e riferendo del caso di un aspirante collaboratore di una scuola agraria cui mancava il patentino, ha chiesto se anche un sudtirolese potrebbe avere la possibilitá di 5 anni di tempo per conseguire l’attestato, necessario anche per lavorare in una scuola agraria, nonché cosa significa settore strategico.
Helmuth Renzler (SVP) si è detto senza parole e shockato dalla mozione: si è detto assolutamente contrario all’ipotesi di 10 mesi di tempo per ottenere il patentino, evidenziando che nessuno avrebbe il coraggio di mandare a casa chi dopo 10 anni nn ha comunque ottenuto l’attestato. Questo, secondo le norme di attuazione, deve corrispondere al titolo di studio, ed è necessario come requisito per l’assunzione, ma questo negli ultimi anni viene preso in considerazione sempre meno. Un altro problema riguarda la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico: se i neodiciottenni non lo fanno subito poi hanno dei problemi, mentre chi viene da fuori può fare una dichiarazione ad hoc e occupare subito il posto. Molti di coloro che si sono dichiarati tedeschi sanno poco la lingua.
Anche Carlo Vettori (Forza Italia Alto Adige Südtirol) si è detto stupito dalla mozione, ricordando che in occasione delle elezioni nazionali si era agitato lo spauracchio fascista, ma non si esitava a fare carta straccia dello Statuto di Autonomia, pilastro della società. E questo da parte del partito democratico, lo stesso che aveva eletto un segnatore, iscritto al gruppo delle Autonomie: un circuito istituzionale. Egli ha quindi fatto riferimento al blocco delle norme d’attuazione sul tema, nella passata legislatura, sul tavolo del Consiglio dei Ministri: ora si sapeva chi era stato mandante di questo blocco. Chi aveva governato fino alla scorsa legislatura ora diceva che la proporzionale non andava più bene. I problemi che i vivevano con la proporzionale erano dovuti anche a un lassismo molto spinto attuato negli anni precedenti con la continuamente forzata proporzionale morbida, che portava poi a piante organiche bloccate,: il Comitato d’Intesa aveva cercato di dare una certa ripulita, e ci stava riuscendo con una certa fatica ma il problema evidentemente non era sopito. Egli on poteva sostenere la mozione.
L’ass. Waltraud Deeg ha segnalato che secondo la Ripartizione lavoro il prossimo anno mancheranno in provincia circa 6.000 lavoratori, che diverranno 30.000 nei prossimi 10 anni: non solo nel settore sanitario e sociale, ma anche nel turismo, o quali imprenditrici e imprenditori. Questa realtà riguarda l’Europa intera. L’assessora ha poi fatto riferimento al tema di una casa di riposo di Landshut che si confronta in inglese, perché nella lingua di ciascuno è impossibile capirsi, aggiungendo però che questo è preoccupante perché gli utenti non sono certo in grado di esprimersi in inglese. I pilastri di una tutela delle minoranze funzionante, previsti anche dallo Statuto, proporzionale e bilinguismo, garantiscono una tutela delle minoranze esemplare, come dimostrato dall’invito del pres. Kompatscher all’ONU per testimoniare in questo senso. Essi garantiscono i diritti di tutti e tre i gruppi linguistici, e obiettivo comune è difendere e spiegare i risultati preziosi dell’Autonomia. Nessuno vuole garantire servizi essenziali, ma queste difficoltà non devono indurre a minare i pilastri dell’Autonomia, che la SVP ha sempre voluto tutelare, da 75 anni. Deroghe per le assunzioni a tempo determinato sono giá state previste, ma con forti discussioni, e proprio al fine di mantenere i servizi essenziali, ma non si può essere d’accordo con la mozione. L’assessora ha aggiunto che i giovani non sanno che l’insegnamento nella madrelingua e l’uso della madrelingua non sono un’ovvietà, ma che vanno difesi con forza e veemenza, come dimostrano anche i confronti a Roma sull’autonomia finanziaria: anche da qui si capisce che tutti i giorni è necessario difendere questi diritti. Sandro Repetto ha ritenuto sbagliata l’indignazione collettiva manifestatasi in aula, ricordando di essere cresciuto a “pane e autonomia” e di aver combattuto per il cambio di nome da piazza VIttoria a piazza della Pace: non voleva cambiare il sistema a livello autonomistico, ma far comprendere il problema legato a determinati servizi. L’applicazione morbida per i medici era già prevista, e proprio una norma id attuazione parlava di problematiche legate a periodi di crisi ed emergenza: la dichiarazione di aggregazione a un gruppo linguistico da chi arrivava da fuori era un altro aspetto del problema, non si poteva far finta di niente, né fingere che il mondo non stesse andando avanti. Si trattava di offrire delle strategie, quanto detto da Vettori su Spagnolli e l’autonomia erano baggianate per dimostrare di essere più realista del re. Messa in votazione, la mozione, votata nominalmente, è stata respinta con 24 no, 5 sì e 4 astensioni.
(continua)
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp)
Realizzazione: [Informatica Alto Adige SPA](http://www.siag.it)
[Rete Civica dell´Alto Adige](http://www.retecivica.bz.it/)
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