(AGENPARL) – Bruxelles, 21 set 2022 -“Ho scoperto, con stupore e rabbia, che Michela, giovane laureata di Firenze costretta sulla sedia a rotelle e che voglio assumere come tirocinante a Bruxelles, non ha diritto ad alcun sostegno concreto da parte dell’Ue per poter fare uno stage, a cui ha diritto, presso il Parlamento europeo”.
A denunciare un paradosso, rispetto alle politiche europee che si basano sul valore dell’inclusione e dell’uguaglianza, è l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi che, anche attraverso una lettera indirizzata alla presidente del Parlamento Roberta Metsola, ha illustrato la propria esperienza diretta.
“Michela è intelligente e preparata, laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza – prosegue Ceccardi – e, da tempo, voglio assumerla come tirocinante, uno stage retribuito con 1.400 euro. Michela purtroppo però non è in grado di muoversi liberamente come tutti gli altri giovani lavoratori, perché una malattia neurodegenerativa l’ha costretta su una sedia a rotelle. Per lavorare a Bruxelles ha quindi bisogno di un appartamento accessibile, attrezzato con i maniglioni e gli ascensori, il cui affitto ha costi molto elevati (fra i 1.200 e 1.800 euro mensili). Ero certa che il Parlamento europeo supportasse me e il mio staff nella ricerca di un appartamento ad un prezzo accessibile o convenzionato. Ho scoperto invece, dopo che le persone che lavorano con me hanno consultato la pagina dedicata ai lavoratori con disabilità (www.consilium.europa.eu/en/documents-publications/publications/accessable-brussels/) e dopo varie richieste via email, che il Parlamento europeo fornisce esclusivamente assistenza nella ricerca di strutture dedicate a Bruxelles, ma nient’altro di concreto. Non un solo aiuto per favorire tirocinanti disabili. Oltre al danno poi, pure la beffa – chiarisce Ceccardi – visto che una lista di queste strutture a cui la guida fa riferimento, ‘semplicemente’, non esiste e la sola convenzione in essere con realtà denominate Aparthotel, 2.700 euro di affitto al mese, supera di gran lunga l’indennità massima erogabile per un tirocinante di 1400 euro mensili. Forse in Ue non sanno fare, banalmente, i conti”.
Michela, 28 anni, è delusa, amareggiata: “Io mi sono laureata nel luglio scorso, con 110 e lode, in Giurisprudenza, presentando una tesi dedicata alle barriere architettoniche. Mi ero concentrata molto sulla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, tessendo anche le lodi dell’Unione Europea. Ora mi trovo a vivere questa situazione in prima persona e veramente non so cosa fare – ha spiegato Michela Monaco, attuale consigliera comunale di Firenze e candidata per la Camera – dovrò sborsare di tasca mia altre migliaia di euro al mese per poter vivere questa esperienza: un albergo a Bruxelles mi costerà 3.000 euro al mese, il Parlamento mi pagherà 1.400. Quindi dovrò sborsare di tasca mia per il cibo, i mezzi di trasporto, tutto quanto, dovendo investire tutti i miei risparmi. Un appello alle istituzioni europee? Che coprano, almeno, il surplus delle spese per un albergo in cui possa avere garantite le mie necessità di persona con disabilità. Altrimenti dovrò rinunciare a questa scelta, che è un mio diritto. e mi dispiace veramente tanto”.
“Di certo, in attesa della risposta della presidente Metsola – ha concluso Ceccardi – non ci fermeremo. Michela non deve rinunciare a lavorare a Bruxelles, perché ne ha diritto come gli altri. Perché Michela è uguale agli altri”.