
(AGENPARL) – lun 19 settembre 2022 23 settembre, convegno internazionale a Bergamo sulle patologie della valvola mitrale
Robot e chirurghi per il cuore in sala operatoria:cosa sappiamo dopo 3 anni di attività
Lo stato dell’arte della cardiochirurgia robotica, con l’esperienza di Humanitas Gavazzeni, l’ospedale italiano che per primo ha avviato un programma dedicato e tra i centri con maggiore esperienza in Italia e in Europa, sarà il focus del congresso “The new age of mitral therapy”.
A Bergamo il 23 settembre, specialisti internazionali discuteranno delle patologie che colpiscono la valvola mitrale, come il prolasso, malattia di cui soffre il 2% della popolazione mondiale (180 milioni di persone) e più di un milione di persone in Italia. Il centro bergamasco condividerà anche le esperienze con tecnologie d’avanguardia che consentono l’interazione a distanza durante gli interventi di cardiochirurgia robotica, come gli smart glasses e il telementoring.
Bergamo, 19 settembre 2022 – Un convegno internazionale organizzato daHumanitas Gavazzeni, con specialisti da tutta Europa e oltreoceano, dedicato alle nuove sfide e frontiere della cura del cuore, in particolare della valvola mitrale: una delle valvole cardiache più delicate e sottoposte a maggiore stress che ha il compito di far sì che il sangue faccia il suo giusto percorso, assicurando lo scambio corretto di ossigeno e anidride carbonica.
“The new age of mitral therapy” si terrà presso il Centro Congressi di Bergamo, viale Papa Giovanni 106, venerdì 23 settembre dalle ore 9.30 alle ore 18.
Il convegno sarà una giornata di importante formazione perché interverranno i massimi esperti della patologia della valvola mitrale per discutere dei molti approcci chirurgici oggi disponibili per offrire percorsi di cura sempre più personalizzati. Humanitas Gavazzeni porterà, in particolare, l’esperienza del programma di Cardiochirurgia robotica, avviato nel 2019 e con oltre 150 valvole mitrali curate. Durante questi anni, il programma ha consentito inoltre di sperimentare le più innovative tecnologie che permettono l’interazione tra il gesto chirurgico e professionisti a distanza, come gli smart glasses e il telementoring.
“I vantaggi per il paziente degli interventi con il robot sono riduzione del trauma e del dolore, minor impatto estetico e un rapido ritorno a una vita normale senza necessità di riabilitazione. Durante il convegno approfondiremo inoltre l’importanza dell’Heart Team, un modello organizzativo che coinvolge medici, infermieri, OSS, anestesisti e perfusionisti. Uno staff sempre più specializzato sull’uso delle nuove tecnologie e capace di un approccio integrato. Il programma di robotica si presta inoltre a sperimentare approcci all’avanguardia che facilitano il percorso d’apprendimento e le best practice: come il telementoring, vale a dire l’interazione a distanza, e l’uso degli smart glasses. Obiettivo della tavola rotonda è costruire tutti insieme una medicina cardiovascolare più personalizzata ed efficace”, commenta il dottor Alfonso Agnino, responsabile scientifico dell’evento e direttore della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Le più moderne tecnologie in sala operatoria
L’équipe del dottor Alfonso Agnino è stata protagonista nel 2021 del primo intervento europeo di telementoring in cardiochirurgia robotica. Un’operazione di riparazione della valvola mitrale con un innovativo sistema di telecamere collegate alla consolle del robot che ha consentito una nuova modalità di controllo del campo operatorio e la partecipazione in diretta degli specialisti del cuore dell’Università di Rennes. A 1.200 Km da Bergamo, l’équipe guidata dal professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, e dal professor Jean Philippe Verhoye, presidente della Société Française de Chirurgie Thoracique et Cardio-Vasculaire, ha potuto assistere in diretta all’intera seduta operatoria e partecipare al debrief finale sul caso.
A giugno 2022 in Humanitas Gavazzeni è stata effettuata la prima operazione attestata in Europa di cardiochirurgia robotica con l’uso congiunto di robot e occhiali smartglasses: speciali device che danno la possibilità di sfruttare la realtà aumentata visualizzando immagini e video sul display delle lenti, oltre a permettere l’ascolto senza l’utilizzo di auricolari. Gli smartglasses hanno permesso di rendere partecipe dell’operazione il professor Wouter Oosterlink, referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica, che in quel momento si trovava a Leuven (Belgio). Grazie alla tecnologia degli occhiali, il prof. Oosterlink ha potuto assistere in diretta all’intervento, dalla prospettiva del dottor Agnino, simulando la presenza nella sala operatoria bergamasca.
Quando la valvola mitrale si ammala
La giornata del convegno del 23 settembre sarà divisa in sei momenti tematici di discussione incentrati sulle novità in termini di cura e modalità di trattamento della valvola mitrale che si apre e si chiude in ognuno di noi 100mila volte al giorno.
A volte però la valvola mitrale può ammalarsi, causando patologie – stenosi mitralica e insufficienza mitralica – che, in principio, possono essere silenti e, in seguito, manifestarsi con sintomi (come tosse, palpitazioni e difficoltà respiratorie) molto vari per intensità e gravità e di difficile diagnosi perché comuni ad altre patologie. Di origine ereditaria e congenita per il 90% dei casi, vale a dire presente sin dalla nascita, si stima che a soffrire di prolasso della valvola mitrale sia circa il 2-3% della popolazione mondiale (circa 180 milioni di persone nel mondo): più di un milione in Italia, circa 230mila in Lombardia e circa 2mila a Bergamo.
Il prolasso mitralico si evolve nel tempo: per questo sono fondamentali controlli periodici al cuore per intervenire prima che il difetto porti a forme gravi di insufficienza mitralica. I percorsi clinici e chirurgici hanno subìto negli ultimi anni una radicale evoluzione.
“La gestione delle malattie delle valvole cardiache si è evoluta molto rapidamente. L’espansione degli strumenti tecnologici e lo sviluppo delle conoscenze scientifiche offrono uno spettro molto ampio di modalità di trattamento: chirurgia endoscopica convenzionale e mininvasiva, chirurgia robotica assistita, interventi transcatetere e procedure ibride sono gli strumenti di questa evoluzione. Più di prima, ora si può puntare a una gestione personalizzata e specifica del paziente con patologie alle valvole cardiache”, commenta il dottor Alberto Cremonesi, responsabile del Dipartimento cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni.
Membri del comitato scientifico del Congresso del 23 settembre sono: il dottor Ottavio Alfieri, Senior Consultant presso l’Unità operativa di Cardiochirurgia dell’Ospedale San Raffaele; il professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, il dottor Piersilvio Gerometta, cardiochirurgo di Humanitas Gavazzeni e segretario Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e Vascolare.
Tra i relatori: Wouter Oosterlinck, cardiochirurgo a Leuven (Belgio) e referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica; Stepan Cerny, cardiochirurgo e Head of Hybrid Operating Room dell’ospedale Na Homolce di Praga; Gilles Dreyfus professore di chirurgia cardiaca presso l’Institut Mutualiste Montsouris di Parigi; Gianluca Torregrossa, Director of Robotic Coronary Surgery and Coronary Revascularization del Main Line Health in Pennsylvania (USA) e Jean Philippe Verhoye, Head of Cardiac and Vascular Thoracic Surgery presso il Centre Hospitalier Universitaire di Rennes.
L’evento è patrocinato dalla Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e Vascolare (SICCH), International Society for Minimally Invasive Cardiothoracic Surgery (ISMICS), Università degli Studi di Bergamo, Humanitas University e Comune di Bergamo.
L’importanza dell’Heart Team
Al convegno del 23 settembre saranno coinvolte le diverse figure professionali di sala operatoria per approfondire l’importanza dell’Heart Team: inteso come gruppo specializzato di professionisti (medici, infermieri, operatori socio sanitari, anestesisti, perfusionisti e fisioterapisti) che rendono possibile il successo delle operazioni cardiochirurgiche e che rivestono un ruolo fondamentale nel processo decisionale per la migliora cura del paziente. E questo è ancora più evidente negli interventi al cuore assistiti dalla robotica, che necessitano di una formazione specifica di tutta la squadra di sala operatoria.
Come iscriversi
La storia di cura del cuore di Humanitas Gavazzeni: da Lucio Parenzan alla robotica
Inizia a fine anni Sessanta la lunga storia di cura del cuore in Humanitas Gavazzeni. Nel 1967 le Cliniche Gavazzeni erano uno dei pochi centri italiani dove si svolgevano tutti i tipi di cardiochirurgia su valvole, coronarie e malformazioni congenite con l’utilizzo della circolazione extracorporea tramite il macchinario portato a Bergamo dal dottor Gaetano Azzolina. La macchina è oggi esposta al Museo delle Storie di Bergamo all’interno della mostra biennale dedicata alla storia del Novecento in Bergamasca, come simbolo delle innovazioni della sanità del territorio bergamasco nel secolo scorso.
Nel 1977 la famiglia Gavazzeni accetta il trasferimento della cardiochirurgia dell’allora Ospedale Riuniti di Bergamo diretta dal professor Lucio Parenzan alle Cliniche, compresa la cardiochirurgia pediatrica. Parenzan sarà anche direttore, dal 1993 al 2010, dell’International Heart School, una scuola internazionale di specializzazione in Cardiochirurgia, cardiologia e anestesia, culla di tanti giovani talenti stranieri con sede in Humanitas Gavazzeni.
Una lunga storia di cura e innovazione continuata con l’inizio del programma di Cardiochirurgia robotica diretto dal dottor Alfonso Agnino. Era il 2019 quando Humanitas Gavazzeni divenne il primo centro italiano ad attivare un programma di cardiochirurgia robotica: ora, a distanza di tre anni, sono oltre centocinquanta i cuori che sono stati curati per insufficienza mitralica dal “robot del cuore” guidato dal dottor Agnino e la sua équipe. Un traguardo raggiunto nonostante l’impegno mantenuto durante la pandemia di Covid-19 che ha così duramente colpito il territorio bergamasco.
Un esempio di tecnologia avanzata, intelligenza artificiale e futuro tecnologico in medicina che si sta sempre più arricchendo degli strumenti della realtà aumentata e del “telementoring” che permettono il superamento dei confini spaziali e un’esperienza di medicina e formazione all’avanguardia.


