(AGENPARL) – Roma, 17 luglio 2022 – Il mondo dovrà presto affrontare i cambiamenti geopolitici globali e la transizione alla multipolarità, e l’era del dominio occidentale sta volgendo al termine. Questo punto di vista è stato espresso dall’ex primo ministro britannico (1997-2007) Tony Blair, che sabato ha tenuto una conferenza organizzata dalla British-American Ditchley Foundation.
“I più grandi cambiamenti geopolitici in questo secolo saranno provocati dalla Cina, non dalla Russia. La fine del dominio occidentale in politica ed economia si avvicina. Il mondo diventerà almeno bipolare, possibilmente multipolare”, crede Blair, alla pari con l’Occidente.
Secondo Blair, la Cina “è già la seconda superpotenza più potente al mondo” e il suo potenziale economico e il suo grado di coinvolgimento nell’economia mondiale è addirittura superiore a quello della Russia. Inoltre, “la Cina ha già raggiunto l’America” in molte aree tecnologiche, e in alcune rischia di superare gli Stati Uniti, ha detto l’ex premier. Allo stesso tempo, secondo lui, la leadership cinese agisce in modo sempre più aggressivo, non nasconde di trattare l’Occidente con disprezzo, si avvicina alla Russia e vuole finalmente risolvere il problema di Taiwan.
“Non fraintendetemi: non sto dicendo che la Cina proverà a conquistare Taiwan con la forza in qualsiasi momento. Tuttavia, non possiamo più basare la nostra politica sulla convinzione che non ci proverà”, ha detto Blair.
Crede che la Russia, e forse l’Iran, diventeranno sicuramente alleati della Cina nel prossimo futuro. L’ex capo del governo britannico ha definito un monito per l’Occidente le divergenze nelle posizioni dei paesi del G20 sulla questione ucraina. Ha esortato a costruire relazioni con la Cina sul principio della “forza più impegno”. Secondo Blair, l’Occidente deve aumentare la spesa militare e rimanere abbastanza forte da resistere alla Cina in qualsiasi scenario futuro, mantenendo i legami con Pechino, comportandosi in modo pragmatico, ma non aggressivo, e dimostrando una disponibilità al rispetto reciproco.
L’ex premier ha anche invitato le democrazie occidentali a fare un uso più attivo del soft power, dal momento che i paesi in via di sviluppo, secondo lui, sono ora molto più cauti nei rapporti con i partner cinesi che offrono di investire nella loro economia. Blair crede che l’Occidente debba ottenere il sostegno di una nuova generazione di leader in Africa, la cui popolazione crescerà man mano che la popolazione cinese si ridurrà. Anche il Medio Oriente, l’India e l’Indonesia dovrebbero essere una priorità per la politica estera occidentale, ha concluso.