
CROTONE “Come che sia, e se il MiBACT fosse chiamato a rispondere, e rispondere seriamente, ne sapremmo (forse) di più – sottolinea la senatrice – la sede dell’asta autorizza altri timori e considerazioni. La Gran Bretagna ha sempre difeso il proprio status di paradiso dei mercanti e dei collezionisti d’arte mondiale (antica e non), rifiutando di aderire anche a molte delle iniziative di controllo e repressione delle attività illecite afferenti a quel mondo, come il ‘Protection SYstem for Cultural Heritage’ (PSYCHE) che il nostro comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha sviluppato in collaborazione con l’Interpol”. “Abbiamo chiesto, perciò – afferma Corrado – ‘se, condividendo il timore di molti specialisti che la Gran Bretagna, specialmente dopo l’uscita dalla Unione Europea, possa rafforzare ulteriormente il suo ruolo di piazza privilegiata per gli affari illeciti inerenti al mondo dell’arte, compreso quello della immissione sul mercato e della circolazione di reperti archeologici falsi o contraffatti, non reputi necessario sollecitare la diplomazia culturale italiana perché promuova ogni possibile accordo con le autorità britanniche in funzione dell’abbattimento di detti rischi’”. (News&Com)