
REGGIO CALABRIA “Ai sensi del combinato disposto degli artt. 17 e 33 dello Statuto della Regione, si è realizzata una delle cause di scioglimento del Consiglio regionale che pone fine alla legislatura. In tale ipotesi, il comma 2 dell’art. 60 del Regolamento del Consiglio regionale prevede che ‘Il Consiglio regionale con apposita delibera accerta ovvero prende atto dei casi di incompatibilità sopravvenuta, rimozione, impedimento permanente o morte del Presidente della Giunta. A tal fine il Consiglio è convocato dal Presidente entro dieci giorni dall’acquisizione della notizia e al termine della votazione, ove il Consiglio abbia assunto la deliberazione suddetta, il Presidente congeda definitivamente i Consiglieri’”. Questo il testo di una lettera che i consiglieri regionali calabresi di minoranza Carlo Guccione, Domenico Bevacqua, Nicola Irto, Libero Notarangelo, Luigi Tassone, Giuseppe Aieta, Graziano Di Natale e Francesco Pitaro hanno inviato al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia e per conoscenza al presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini in merito alla seduta del Consiglio dello scorso 10 novembre. “Il Presidente del Consiglio regionale – scrivono ancora – pur avendo convocato la seduta entro i termini previsti, non si è limitato a porre all’ordine del giorno la Proposta di Provvedimento amministrativo di cui alla norma sopra riportata ma, con una serie di modifiche e integrazione dallo stesso inviate ai Consiglieri nella giornata precedente, e senza consultare la minoranza, ha disposto un ordine del giorno di ben 21 punti. Durante la seduta di Consiglio sono stati invertiti e inseriti all’ordine del giorno altri punti che hanno portato a contare circa 28 provvedimenti approvati”. (News&Com)