(AGENPARL) - Roma, 29 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 29 December 2025 CONFERENZA STAMPA 29-12-25
La conferenza stampa di oggi intende offrire un
resoconto delle attività svolte dall’inizio della
seconda legislatura ad oggi. In particolare
desidero ricapitolare i principali risultati
raggiunti in questo anno ed alcune delle
iniziative intraprese, di cui vedremo gli sviluppi
nel prossimo anno.
Le slides che vedrete scorrere sullo schermo,
alla mia destra, richiamano quelle che
consideriamo le iniziative salienti fornendo
anche dati finanziari e altri indicatori
quantitativi. Sono con me gli Assessori che
compongono il governo regionale, Pepe,
Latronico, Cicala e Mongiello che interverranno
laddove
vostre
domande
esigano
approfondimenti. Non è potuto essere con noi
l’assessore Cupparo, ma è qui la DG Lovecchio
nel caso in cui ci saranno domande specifiche.
Per parte mia mi limiterò a sottolineare alcuni
temi particolarmente caratterizzanti la nostra
azione di governo. Nel flusso continuo di
informazioni si rischia infatti di non riuscire a
dare l’opportuno rilievo ai provvedimenti varati,
alle risorse impegnate, ai risultati raggiunti. In
una comunicazione politica sempre più
polarizzata sembra esserci poco spazio per una
riflessione articolata, per una lettura più serena
ed oggettiva, in grado di dar conto non solo
delle difficoltà e dei problemi sul tappeto, ma
anche dei passi in avanti, dei fatti positivi che
certo non mancano.
Occorre dunque fare uno sforzo in più,
soprattutto da parte nostra, nel dare maggiore
spazio alla comunicazione politica, non
limitandosi ai soli comunicati stampa ed
all’informazione istituzionale ordinaria, tenuto
conto della attestata scarsa incisività di questa
forma di comunicazione politica che, peraltro,
sappiamo raggiungere un sempre minor
numero di persone nel quadro di una
disaffezione alla partecipazione politica che
segna la nostra democrazia. Assistiamo tutti a
quella tendenza del mondo della politica e
della comunicazione politica ad un confronto
che sembra misurarsi su chi fa “più rumore”,
con una opposizione, occorre riconoscerlo,
particolarmente attrezzata in tal senso… e
meno sul confronto aperto, fuori dal palazzo,
sulle ragioni che gli uni o gli altri possano
addurre alle proprie tesi. Potremmo dire, con
una battuta, che ci si ferma ai titoli, come sanno
bene quanti confezionano i giornali. Ma per chi
governa le questioni sono inesorabilmente di
merito, di sostanza, e non possono essere
liquidate con una battuta, di qui lo sforzo per un
maggior confronto anche con voi operatori
della comunicazione che ringrazio per la vostra
presenza.
Profitto anche per rimarcare il buon lavoro
dell’ufficio regionale che si occupa di
comunicazione che, nel corso dell’anno ha dato
prova, come da me richiesto, di saper dar voce
sui nostri mezzi alle diverse realtà associative e
sociali ed ai diversi protagonisti della vita
sociale, culturale ed economica che operano
nella nostra regione, raccontando quella
Basilicata,
sempre
centro
dell’attenzione, ma a cui dobbiamo molto,
quelle donne e quegli uomini del fare su cui in
buona parte regge la nostra società.
Con oggi diamo, dunque, un primo resoconto. A
breve, in Gennaio, ci rivedremo per illustrare la
proposta di aggiornamento del “Piano
Strategico Regionale” e seguiranno altri
appuntamenti su temi specifici a partire dalla
transizione energetica presentandovi il disegno
strategico che riformula in parte l’impianto
originario.
Come noto, le responsabilità di governo
impongono da un lato una costante attenzione
per l’attuazione del programma di governo
premiato dalle elezioni del 2024 con la mia
riconferma, che già di fatto integrava, in alcuni
punti, il piano strategico regionale, e dall’altro
richiede un continuo focalizzarsi sui fatti
congiunturali, ossia su situazioni impreviste o
poco prevedibili, o ancora su fattori
emergenziali.
1. Crisi idrica.
Ricorderete tutti che il 2025 si è aperto di fatto a
metà Gennaio con la fine della crisi idrica che
tanto aveva fatto discutere. Una crisi, ritengo,
contrastata efficacemente riducendo al
massimo i disagi per i cittadini e risolta in 40
giorni, anche grazie a decisioni “forti”, che un
Presidente di Regione deve avere il coraggio di
prendere in situazioni di emergenza, come
quella dell’utilizzo complementare anche della
risorsa idrica del fiume Basento, decisione
avversata da una minoranza rumorosa le cui
opinioni sono state abilmente amplificate, ma
che ha consentito di mitigare concretamente
gli effetti di quella crisi. Una scelta
responsabile rivelatasi più che legittima senza
le contro-indicazioni paventate con il seguito di
denunce e di allarme sociale provocato.
Sarebbe bastato osservare cosa accadeva in
altre regioni afflitte dalla medesima emergenza
per cogliere l’efficacia delle misure prese per
ridurre al minimo i disagi. Ma la prospettiva del
vedere anche il “bicchiere mezzo pieno” non
sembra appassionare più di tanto.
Di quella esperienza abbiamo cercato di far
tesoro, innanzitutto ottenendo di invasare più
acqua nella diga della Camastra richiamando
l’attenzione dell’autorità competente sulla
necessità di proseguire i lavori per superare
anche l’attuale soglia al fine di potenziare
ulteriormente la capacità di invaso e superare
le criticità strutturali della diga, avendo come
obiettivo quello di dare una soluzione definitiva
al problema. Lo abbiamo fatto e oggi la Diga del
Camastra non è in emergenza. Per ottenere
questi risultati, su questo invaso come sugli
altri occorre però rispettare i tempi legati al
completamento delle opere.
Una considerazione questa che rileva
soprattutto con riferimento al completamento
dello schema idrico Basento Bradano ed alla
esecuzione dei lavori di collegamento tra la
diga di Acerenza e quella di Genzano di Lucania,
le cui opere sono in corso. Al contempo grazie
al Ministero delle infrastrutture sono stati
assicurati 114 milioni di euro per il
completamento
l’adeguamento
dell’infrastruttura della diga del Rendina.
Se i cambiamenti climatici non sono prevedibili
nella loro intensità e possono determinare
situazioni di difficoltà, il nostro compito è
rimuovere le cause strutturali, i fattori di
fragilità del nostro sistema idrico. I progressi
dunque ci sono: l’efficientamento e il
collegamento tra gli invasi è in corso, le perdite
nelle condotte sono in via di riduzione, la
digitalizzazione è in via di implementazione,
opere importanti si stanno dunque realizzando.
Al contempo occorre considerare che per la
prima volta nella storia della gestione della
risorsa idrica registriamo un decremento della
risorsa naturale, un minor afflusso derivante
dalle sorgenti, conseguenza appunto delle
minori nevicate degli ultimi anni, conseguenza
di fattori climatici, si tratta dunque di un fatto
nuovo.
Una battuta mi verrebbe facile quando leggo
certi commenti dei nostri oppositori “Non
piove? Governo ladro!”, dimenticando le loro
responsabilità nell’averci consegnato un
sistema idrico così fragile e malmesso che
certo non si risana se non in diversi anni, spero
coincidenti
legislatura
(permettetemi la battuta e l’auspicio).
In questo quadro credo si comprenda
l’impegno del governo regionale a sostegno
dell’Acquedotto
Lucano,
strumento
fondamentale per essere attori sulla scena
della gestione della risorsa idrica. Anche
questo impegno non è sfuggito alla
strumentalizzazione
politica
impegnata
unicamente sul problema del “potere” di
governo
dell’Acquedotto
piuttosto
sull’efficienza nella gestione e sul suo
consolidamento
anche
finanziario
inevitabilmente ricade sulla Regione. Una
necessità, quella di rafforzare l’Acquedotto
lucano, tenuto conto della complessità della
governance della risorsa idrica, che vede
coinvolte strutture ministeriali, e regioni
contermini, a partire dalla Puglia, con cui –
conclusasi le elezioni in Puglia – siamo pronti a
riaprire il negoziato per una distribuzione più
equa e per il riconoscimento di quanto ci è
dovuto sotto il profilo delle compensazioni.
2. Questione energia.
Sino al 10 gennaio 2024 a decidere il prezzo di
luce e gas non erano i fornitori, ma lo Stato e le
tariffe venivano aggiornate in base ai costi reali
dell’energia. E’ in questo contesto che era nato
il bonus gas e dunque la possibilità di dare
finalmente benefici ai cittadini lucani a fronte
delle estrazioni petrolifere. L’impatto positivo e
tangibile è stato innegabile e si trascina tutt’ora
con riferimento ad esempio anche al tasso di
inflazione, più basso in Basilicata che altrove,
segnalano
autorità
indipendenti
(Rapporto Banca d’Italia). Con la fine del
mercato tutelato, non prevedibile quando
varammo il provvedimento, i prezzi non li
decide più lo Stato, ma li decidono i fornitori in
concorrenza tra loro: ogni contratto ha
condizioni, durata e costi diversi, così come
accade per la telefonia. Questa nuova
situazione ha trovato gran parte degli utenti del
tutto sprovveduti. Ad aumentare velocemente
è stato non solo il costo dell’energia, ma
soprattutto quello degli oneri accessori. Una
situazione di fatto che ha finito con diluire
l’impatto del bonus gas in bolletta.
Anche qui sarebbe bastato comparare il costo
della bolletta con realtà analoghe, come
l’Irpinia o altre zone fredde del Mezzogiorno,
per verificare il rilevante risparmio che
comunque i cittadini lucani conseguono
rispetto ad altri. Come noto abbiamo tentato di
incoraggiare le compagnie venditrici a
calmierare comunque il prezzo del gas in
Basilicata con un provvedimento ad hoc, ma le
autorità amministrative ci hanno dato torto.
Il paradosso che a felicitarsi per questo esito
sia stata l’opposizione e una associazione dei
consumatori!
Al contempo si è taciuto sul fatto che alcune
compagnie, che insieme detengono il 90% del
mercato, hanno tenuto fermo il costo della
materia prima come da noi richiesto nelle varie
interlocuzioni.
Sotto
profilo
della
comunicazione invece, occorre riconoscerlo, la
vicenda
conguagli
indebolito
nell’immaginario popolare, almeno nella parte
meno informata, il significato del bonus gas. Il
conguaglio come noto è parte della nostra
esperienza nelle bollette di luce, acqua e gas, e
dunque non ci sarebbe stato nulla di strano se
l’avessimo spiegato e ben comunicato sin
dall’inizio, essendo inevitabile che, con
riferimento all’avvio della misura bonus gas, e
dunque solo alla prima annualità, ci sarebbe
stato uno sforamento tra lo stimato e gli
effettivi consumi. Di qui la richiesta della
restituzione di quanto non era dovuto: dunque
nessun costo in più, nessuna furbizia, ma un
dovuto pareggio dei conti. Questo errore
comunicativo, ha dato il destro ad una
campagna martellante di delegittimazione del
bonus gas finendo con il far dimenticare che si
continua a beneficiare del bonus gas e che le
bollette dei cittadini lucani per quanto più alte
rispetto al passato (a causa della
liberalizzazione) contengono un rilevante
risparmio. Un risparmio che ammonta
complessivamente nel 2025 a circa 44 milioni di
euro che diversamente sarebbero stati a carico
dei cittadini.
A fronte di questa situazione di disagio causata
dalla modalità con cui è stato comunicato e
richiesto il conguaglio ci siamo subito ripiegati
nel trovare una soluzione che ne mitigasse gli
effetti, offrendo la possibilità di spalmarli in più
rate. Nessuna inerzia dunque!
Il 2025 segna però, in materia energetica, un
ulteriore fatto nuovo: la drastica riduzione delle
entrate derivanti dalle attività estrattive. Per la
solo componente gas siamo scesi da una
valorizzazione che quotava 200milioni euro a 94
milioni circa. Una situazione inedita che
impone una rinnovata riflessione sulla
sostenibilità delle misure attivate. Situazione
derivante da dinamiche internazionali e da
politiche energetiche indipendenti da noi. Al
contempo gli scarsi risultati delle politiche no
oil che impegnano le compagnie a fare un
mestiere che non è il loro, secondo un assunto
ideologico varato dalle sinistre che debbano
essere loro ad occuparsi dello sviluppo in
settori no oil, ci ha sollecitato in queste
settimane a riaprire un confronto e rinegoziare
questi aspetti dell’Accordo. Una presa d’atto
dunque e un orientamento dettato dal buon
senso.
Avendo affrontato questo tema desidero anche
ricordare le politiche attivate anche per
contrastare il caro energia: i provvedimenti
adottati per le imprese destinando 25milioni di
euro per l’efficientamento energetico delle
pmi; l’accordo concluso con GSE per
supportare le amministrazioni pubbliche
nell’acquisire le risorse nazionali per
l’efficientamento energetico degli edifici
pubblici; l’avvio dei progetti bandiera per la
produzione di idrogeno rinnovabile in aree
industriali dismesse e il riconoscimento avuto
da l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo
Sostenibile come Regione all’avanguardia per
l’obiettivo Energia pulita 2030 per l’adozione di
strumenti di pianificazione strategica per le
fonti sostenibili.
3. Industria, attività economiche e lavoro.
Allargando l’orizzonte dell’economia voglio
rimarcare il dato della tenuta del nostro
sistema
imprenditoriale.
Sistema
imprenditoriale che beneficia e beneficerà nei
prossimi mesi anche di una ripresa significativa
di interventi di riqualificazione delle aree
industriali ed artigianali verso cui sono
stanziate ingenti risorse con l’Accordo di
coesione (oltre 25 milioni di euro) più i 30
milioni per l’area artigianale di Policoro. Ma
soprattutto occorre anche evidenziare il
rilevante contributo che la Regione sta dando al
sistema delle imprese con il varo di 24 bandi
con una dotazione di 291 milioni di euro,
(superiore allo stanziamento inizialmente
previsto) a sostegno dell’innovazione, della
occupazione;
investimenti
vanno
considerati anche per l’effetto moltiplicatore
generato dal cofinanziamento privato.
Sottolineo con riferimento alle PMI lucane la
buona performance, questo dato positivo che
rischia di essere offuscato nelle analisi macro
economiche dal dato negativo dell’industria
automobilistica, la cui crisi come noto è frutto
di scelte molto opinabili di politica industriale
europea, e dalla riduzione dell’apporto al PIL
lucano derivante dalle attività estrattive.
Quando si parla di flessione o di minor crescita
si parla infatti dell’incidenza che queste attività
hanno sull’economia lucana e che non
dipendono dalle politiche regionali. Un
osservatore attento farebbe queste distinzioni,
evidenziando ancora una volta quel “bicchiere
mezzo pieno” su cui incidono anche le politiche
pubbliche regionali.
Desidero rimarcare inoltre l’impegno a favore
dei lavoratori dell’industria dell’automotive e in
particolare dei cassaintegrati a rischio di
disoccupazione
dotazione
complessiva di 10 milioni di euro; il destino
delle famiglie di questi lavoratori ci sta
particolarmente a cuore non risparmiando
tempo ed energie per riaffermare in tutte le sedi
la centralità dello stabilimento di Melfi.
Degne di rilievo sono anche le politiche attive,
le misure a favore di nuova occupazione: il
bonus assunzione laureati fino a 20mila euro; la
promozione del bonus Zes che prevede
l’esonero totale dei contributi previdenziali per
due anni; il completamento del programma
GOL che ha avviato 525 progetti formativi con
migliaia di persone coinvolte. Un impegno
quello per la formazione dei giovani che si è
esplicitato anche con le 1351 borse di studio
assegnate a studenti universitari a basso
reddito e meritevoli per l’anno accademico
2025-2026, ed il sostegno per la partecipazione
a master di I e II livello in Italia e all’estero
(700mila euro); oltre che quello rivolto ai
dottorati di ricerca per i giovani lucani con 1, 5
milioni di euro. Infine, a fine novembre. è stato
varato il Piano triennale per l’Istruzione Tecnica
Superiore (ITS Academy) che fornirà nuove
opportunità di formazione ed impiego.
In questo scenario vanno richiamate le misure
a sostegno delle nuove imprese e delle start-up
cui sono stati destinati complessivamente 15
milioni di euro. In campo agricolo va segnalato
il varo del bando SRE01 per l’insediamento di
nuovi agricoltori e per favorire l’ingresso dei
giovani nel settore primario e contrastare lo
spopolamento delle aree rurali. Settore
primario trainato anche da importanti incentivi
pubblici erogati con particolare efficienza,
superando l’obiettivo di spesa del programma
(oltre 80 milioni di euro). Settore agricolo nel cui
ambito quello ortofrutticolo beneficia oggi
anche del riconoscimento IGP della fragola
lucana, risultato che va adeguatamente
sottolineato,
questa
descrizione
principali
provvedimenti a favore dei giovani va
evidenziata l’attenzione per le componenti più
fragili, mi riferisco agli interventi a favore dei
disabili per i servizi di assistenza all’autonomia
ed alla comunicazione degli alunni con
disabilità della scuola secondaria di secondo
grado con stanziamenti superiori ai 3,5 milioni
di euro. O ancora gli investimenti realizzati per
il sostegno dato alle pratiche sportive.
Restano evidentemente dei problemi aperti, a
partire dalla mancata rimozione ad oggi, del
non riconoscimento dello stesso tasso di
incentivazione per l’attrazione di investimenti
in Basilicata rispetto alle altre regioni del Sud,
cosa su cui stiamo lavorando sollecitando
Ministero e Commissione europea a rivedere gli
indicatori statistici che hanno determinato
questa situazione di svantaggio.
4. I nodi di bilancio e le politiche sociali
Il tema dell’allocazione delle risorse
economiche – finanziarie per definizione
sempre limitate è la questione centrale delle
politiche economiche. Abbiamo già evidenziato
la significativa riduzione delle entrate. Anche
queste non del tutto prevedibili essendo
fortemente correlate ad andamenti di mercato
in ambito internazionale, come nel caso
dell’energia e avendo optato, disponendo di tali
entrate, per ridurre al massimo il costo della
vita delle famiglie lucane, rinunciando in
definitiva
quelle
entrate
derivanti
dall’aumento delle tariffe dell’acqua, dell’irpef
regionale, e dalle entrate del gas per offrire
benefici tangibili ai lucani sulla bolletta o
mantenendo al minimo il costo dei ticket
sanitari e così via.
La vera sfida che abbiamo davanti è rafforzare
la capacità della Regione di intercettare risorse
nazionali ed europee, andando oltre il
perimetro del bilancio regionale. Fondi
comunitari, programmi nazionali e strumenti di
cofinanziamento rappresentano oggi la leva
principale per sostenere investimenti culturali,
infrastrutturali e sociali. È su questa capacità di
progettazione, programmazione e utilizzo
efficace delle risorse esterne che si misura la
solidità delle politiche pubbliche nei prossimi
anni. Una sfida necessaria per garantire servizi,
tutela del patrimonio e sviluppo, nonostante un
quadro di finanza pubblica restrittivo. Insomma
politiche sociali avanzate e politiche di
sviluppo, volte a sostenere e favorire la crescita
del sistema imprenditoriale lucano, accanto a
politiche di rigenerazione sociale attraverso
rilevanti investimenti in cultura, hanno
costituito e costituiscono le linee guida delle
politiche di questo governo.
Il paradosso è che in alcuni ambienti,
soprattutto sindacali, ma anche in taluni che si
manifestano come particolarmente sensibili al
sociale, il sostegno dato alle fasce più deboli
della società sembra del tutto ignorato.
Sembrerebbe che né il bonus idrico, nè quello
sul gas, abbiano rilevanza, né le tante esenzioni
per le fasce più deboli. Nè gli oltre 30 milioni
destinate alle politiche sociali e di welfare.
Né l’impegno profuso per dare dignità al lavoro
di centinaia di persone, come abbiamo fatto per
gli ex-TIS e per gli ex-RMI, si rivelano degne di
essere menzionate, così come lo sforzo per
sostenere una platea davvero ingente di
lavoratori forestali (oltre 4.000) e rendere
sempre più produttivo il loro lavoro.
Il tema della sostenibilità economica di questo
impianto non va sottaciuto. Di qui lo stress che
talvolta anima il confronto anche all’interno
della maggioranza. C’è chi in queste “naturali
tensioni” vuole a tutti i costi leggere fratture, e
cavalcarle, dimenticando che nel governo
regionale come in quello nazionale coabitano
diverse
sensibilità
anche
diversi
atteggiamenti caratteriali, tensioni destinate a
riassorbirsi nella comune responsabilità di far
fronte agli impegni presi, sebbene talvolta con
modalità e tempistiche frutto di situazioni
contingenti non prive di difficoltà.
In particolare, in tema di forestazione, diverse
proposte e disegni di legge premono per una
riforma del settore e per dare maggiore solidità
di impianto. Ben venga questo confronto. Così
come quello più generale su di un nuovo
welfare, maggiormente sostenibile.
E’ indiscutibile però che ad oggi non siamo mai
venuti meno agli impegni presi.
5. Infrastrutture strategiche.
Come noto, il Piano strategico (2021-2030)
analizza e riepiloga i fattori di ritardo nello
sviluppo regionale, a partire dal tema delle
infrastrutture di collegamento a innanzitutto da
quelle ferroviarie.
L’attività in corso di svolgimento ci vede
impegnati per la realizzazione e l’adeguamento
della tratta Ferrandina-Matera, la tratta
Grassano-Bernalda,
tratta
PotenzaBattipaglia e la tratta Potenza-Foggia. Per
questi lavori siamo riusciti ad intercettare
risorse nazionali e comunitarie per più di
1,3miliardi di euro.
Al contempo sul versante delle infrastrutture
viarie, in questa fase, ci si è concentrati sulla
viabilità comunale e provinciale con
investimenti per circa 270 milioni di euro
complessivi. Mentre per la difesa del suolo e
per contrastare il dissesto idrogeologico sono
stati investiti oltre 40 milioni di euro.
Il governo regionale è dunque ben consapevole
che il collegamento all’alta velocità è
fondamentale. A tal proposito è stato di recente
attivato, presso la Direzione Infrastrutture e
mobilità del Ministero, un tavolo tecnico con
RFI per l’integrazione della Basilicata nei grandi
corridoi nazionali. Così come è a tutti noi ben
chiaro che la tenuta del sistema viario di
collegamento con le principali arterie della
mobilità stradale costituisce una priorità, di qui
il forte impegno nei diversi livelli istituzionali
per accelerare le opere e garantirne la
copertura finanziaria. Al contempo siamo
impegnati
manutenere
l’esistente,
migliorare la rete di interconnessione
soprattutto con le aree interne. Il rinnovo della
flotta del trasposto pubblico locale, gli 8 nuovi
treni regionali POP, l’investimento per la
realizzazione della metrotranvia dei Sassi a
Matera sono segnali concreti di una rinnovata
attenzione al trasporto pubblico, la cui
efficienza costituisce e costituirà sempre di più
quel “sistema nervoso territoriale” in grado di
generare quelle economie di relazione tra
centri e periferie di cui si avverte particolare
bisogno. In questa prospettiva anche la
connettività digitale ha il suo rilievo, con il
programma di completamento degli interventi
per colmare i divari ancora persistenti in alcune
aree.
Lo sviluppo degli eliporti, altra infrastruttura
strategica, è in piena fase di svolgimento, (Tito.
Melfi), così come dell’avio superficie Mattei di
Pisticci, di cui come noto, si stanno ultimando
le acquisizioni delle manifestazioni di interesse
a seguito dell’Avviso di alcune settimane fa.
6. Sanità
Uno dei principali temi di confronto, se non il
principale, è come noto quello della sanità.
Accenti diversi si registrano anche nella nostra
coalizione animando un dibattito che
culminerà con il confronto in Consiglio dopo
l’approvazione, a giorni, del Piano da parte della
Giunta. Ma accanto al percorso di confronto e
di ascolto sui contenuti del Piano l’attenzione,
nell’anno in corso, è stato focalizzata
innanzitutto sul potenziamento del personale
con 859 assunzioni sbloccate in tutte le aziende
e presidi sanitari, e con una previsione di altre
1823 assunzioni entro il 2027.
Si è dato l’avvio alla riorganizzazione della
medicina territoriale; si è intervenuti per
abbattere le liste di attesa investendo oltre 5
milioni di euro per prestazioni aggiuntive e
privati convenzionati; si è dato nuovo impulso
per il completamento delle infrastrutture
sanitarie (COT ed Ospedali e case di comunità
finanziate con il PNRR), oltre che procedendo
all’acquisto di grandi apparecchiature ed allo
sviluppo della telemedicina; si è operato per il
contenimento della spesa farmaceutica
avviando una collaborazione con la società di
committenza regionale del Piemonte; si è
puntato a migliorare i dati della mobilità
conseguendo
primi
positivi
risultati
migliorando quella attiva, nuove campagne di
prevenzione e screening oncologici sono stati
attivati. Anche su questo fronte vanno
riconosciuti i passi in avanti compiuti. Certo
siamo ben consapevoli delle criticità che
affliggono la nostra sanità come peraltro quella
nazionale e ben sappiamo che costituisce un
banco di prova.
Il nostro impegno è giorno dopo giorno,
apportare miglioramenti, tenere sotto controllo
la spesa, attrarre personale qualificato, ridurre
le liste di attesa anche con il concorso dei
privati. Non c’è bacchetta magica, ma c’è una
grande volontà per determinare le condizioni di
un costante miglioramento ed è su questo
innanzitutto che vorremmo essere giudicati. Né
va sottaciuto l’impegno per il welfare e le
politiche sociali, come già ricordato.
Con riferimento al PNRR, mi limito a ricordare
che la Basilicata risulta, secondo dati
nazionali, con buone performance, e a buon
punto nel portare a termine questa strategia
nazionale.
7. Cultura
Come più volte ho avuto modo di sottolineare
nel programma di questo governo la cultura
assume una peculiare rilevanza essendo un
fattore cruciale nei processi di rigenerazione
sociale ed economica. Il cinema, lo spettacolo
dal vivo, il turismo culturale, gli eventi e le
iniziative culturali e scientifiche che animano il
territorio, ne rafforzano l’attrattività e il senso di
appartenenza delle comunità lucane. Il lavoro
preparatorio in vista di Matera 2026 Capitale
mediterranea del dialogo e della cultura, il
disegno strategico Fantastico medioevo che
riguarda inizialmente l’area del Vulture Alto
Bradano e che ha dato vita a molteplici
iniziative e alleanze territoriali e nazionali,
promosse dalla Fondazione Matera Basilicata
2019; le iniziative dell’Agenzia di promozione
territoriale sul turismo delle radici e su
Basilicata sacra; le iniziative promosse dalla
Lucania Film Commission con importanti
produzioni girate sul nostro territorio ( a partire
dalla serie che ha Imma Tataranni come
protagonista) hanno consentito di avere una
reiterata attenzione da parte dei grandi media
nazionali e non solo, favorendo una maggiore
notorietà ed una crescita reputazionale del
nostro territorio e delle nostre comunità. Spero
sia superfluo sottolineare l’importanza che ha
la capacità di accrescere la reputazione del
territorio. Una immagine che è molto più
positiva fuori dalla Basilicata che ad intra, dove
sembra, talvolta, che si sia più ripiegati nel solo
vedere quel che non va che nel riconoscere con
altrettanto vigore quel che di buono c’è,
accade, si realizza.
Permettetemi di menzionare in questo quadro
anche l’intervento risolutivo a favore della
Biblioteca Stigliani di Matera che con la
collaborazione dell’Università di Basilicata, da
noi fortemente voluta, si apre ad una stagione
di rilancio. Con l’assestamento di bilancio
abbiamo definitivamente messo in sicurezza la
Biblioteca provinciale. La Regione ha garantito
risorse aggiuntive, inserite nella manovra di
assestamento, per assicurare continuità
gestionale, tutela del patrimonio librario e
piena fruibilità della struttura.
8. Nuove Assunzioni
Il 2025 è stato indubbiamente caratterizzato da
uno straordinario sforzo di rafforzamento del
personale nelle strutture pubbliche. Lo
ricordavo prima dando i numeri del personale
assunto in sanità. Quest’anno sono stati
assunti altri 85 tra funzionari ed istruttori in
Regione e 18 nuovi dirigenti con profili tecnici,
economici, amministrativi che si sommano ai
201 del biennio precedente. Si tratta dunque di
circa 300 unità che fanno ben sperare per
portare avanti quel progetto di rinnovamento e
riqualificazione
della
pubblica
amministrazione che come noto, in Basilicata
più che altrove, ha un ruolo centrale
nell’attivazione di processi di crescita
economica e sociale. Su questo versante vi sarà
un impegno crescente da parte del governo
regionale per dare valore e riconoscimenti a
quella parte del pubblico impiego che
maggiormente contribuisce all’efficienza della
pubblica amministrazione.
9. Profilo Politico
Sotto il profilo politico non posso non segnalare
la vittoria del centro destra nelle elezioni
comunali di Matera, ribaltando ogni pronostico,
e il recente risultato lusinghiero del
tesseramento in Forza Italia che dai dati
provvisori registra diverse migliaia di iscritti,
con una crescita esponenziale rispetto allo
scorso anno, il che dimostra la vitalità anche di
questo partito che non può che beneficiare
della compresenza di diverse anime a livello
locale come nazionale, confermando che forze
politiche inclusive hanno tutta la possibilità di
allargare il loro consenso. Dove altri vedono
divisioni io registro ricchezza di apporti. Cito
questo risultato per dire che una politica
improntata sulla serietà e responsabilità ha
sempre il suo seguito di consenso, e che non ha
da temere il rumore degli apocalittici, di quanti
vedono solo e sempre il bicchiere mezzo vuoto.
10. Conclusioni
Noi non nascondiamo le difficoltà, la
complessità delle sfide e dei problemi che
abbiamo dinanzi, ma il nostro lavoro quotidiano
è cercare soluzioni, la giusta mediazione tra i
diversi interessi in campo, tra le diverse e
legittime
aspirazioni,
impegnandoci
unicamente nell’interesse dei lucani.
Non saranno campagne denigratorie o
enfatizzazioni di errori che talvolta possono
commettersi, anche da parte delle strutture
amministrative, a cui spetta porre rimedio
laddove i rilievi si verificassero fondati, a
delegittimare il nostro cammino, quel che mi
preme è rassicurare i lucani che l’azione di
governo ed il mio impegno personale è quello di
garantire trasparenza e terzietà. Ciò che mi
appassiona è rappresentare al meglio i lucani,
tutti i lucani. I risultati di quest’anno sono qui a
dimostrare che un lavoro intenso è stato
compiuto. A ciascuno ovviamente la libertà di
giudicarli. Sono risultati ed obiettivi raggiunti
che confermano la volontà di dare attuazioni
agli impegni assunti in campagna elettorale, di
rispettare dunque la volontà degli elettori che
hanno confermato un anno e mezzo fa la fiducia
alla mia persona e a questa coalizione di
governo.
