(AGENPARL) - Roma, 27 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 27 December 2025 Lgt. C.S. Adolfo Pascarella
Comando Provinciale Carabinieri di Caserta
Aliquota Comunicazione e Stampa
Nelle prime ore del mattino, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di
Caserta hanno dato esecuzione a unordinanza applicativa della misura
cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su
richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei
confronti di 2 persone ritenute gravemente indiziate di estorsione e
danneggiamento, aggravati dal metodo mafioso.
Lindagine, avviata nel gennaio di questanno a seguito delle denunce
presentate da alcuni imprenditori agricoli delle province di Napoli e
Caserta, ha consentito di accertare – attraverso mirate attività tecniche,
acquisizione di testimonianze e riscontri alle dichiarazioni di
collaboratori di giustizia – gravi condotte estorsive perpetrate ai loro
danni.
In particolare, è emerso come i due indagati, avvalendosi della capacità
intimidatoria derivante dallappartenenza al clan dei Casalesi, avrebbero
posto in essere estorsioni, sia consumate che tentate, nei confronti di
dieci imprenditori agricoli, costringendoli o, in altri casi, tentando di
costringerli al pagamento di somme di denaro comprese tra i 300 e i 1.400
euro annui. Tali somme venivano richieste quale corrispettivo di un presunto
servizio di guardiania, asseritamente finalizzato a prevenire
danneggiamenti alle colture, alle strutture, agli attrezzi e ai mezzi
agricoli.
Nel corso delle condotte estorsive, gli indagati avrebbero inoltre raggiunto
ripetutamente le abitazioni delle vittime, anche in loro assenza,
presentandosi ai loro familiari, con levidente intento di dimostrare la
conoscenza delle loro residenze e abitudini di vita, così ampliando la
pressione intimidatoria.
Al fine di ottenere il pagamento delle somme richieste, avrebbero infine
danneggiato le serre (destinate alla coltivazione di frutta e ortaggi) di
almeno sei dei dieci imprenditori coinvolti, con danni economici stimati tra
i 5.000 e i 40.000 euro.
Si evidenzia, infine, che gli odierni provvedimenti sono misure cautelari
disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di
impugnazione e che i destinatari delle stesse, in quanto persone sottoposte
ad indagini, sono presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
