(AGENPARL) - Roma, 23 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 23 December 2025 L’assessore all’inaugurazione dei due nuovi poli socio-sanitari
territoriali: “? l’avvio del modello di medicina territoriale che
risponde a bisogni sempre meno legati alle acuzie e sempre pi?
alle cronicit?”
Sacile-Maniago, 23 dic – “L’inaugurazione delle Case della
Comunit? di Sacile e Maniago segna l’inizio di un percorso che
porter? a un’offerta sanitaria pi? moderna e vicina ai cittadini,
capace di fornire nuove risposte socio-sanitarie nell’accesso
alle cure. ? l’applicazione concreta di un nuovo modello di
sanit? territoriale, discusso per decenni e oggi finalmente
realizzato”.
Lo ha affermato questa mattina l’assessore regionale alla Salute,
Riccardo Riccardi, intervenendo all’inaugurazione delle prime due
Case della Comunit? dell’Area vasta pordenonese, a Sacile e
Maniago, finanziate in parte con fondi del Pnrr e in larga misura
con risorse della Regione. All’evento erano presenti, tra gli
altri, il direttore generale di AsFo Giuseppe Tonutti, il
personale delle due strutture, e i sindaci di Sacile Carlo
Spagnol e di Maniago Umberto Scarabello, oltre al personale delle
strutture.
“Si tratta di luoghi – ha spiegato Riccardi che ha ringraziato
tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere il risultato –
nei quali i cittadini troveranno, 24 ore su 24 e sette giorni su
sette, una risposta sanitaria per le urgenze a bassa complessit?
e una serie di servizi integrati in grado di rispondere alla
domanda di salute legata alle cronicit?. In questo modo si potr?
ridurre la pressione sugli accessi impropri ai Pronto soccorso,
che oggi rappresentano circa l’80 per cento delle richieste”.
“? un modello – ha proseguito l’assessore – che trasforma
l’accesso alle cure e la risposta ai bisogni sociosanitari,
profondamente cambiati nel corso degli anni. Un modello condiviso
da tutti, ma che richiedeva responsabilit? e coraggio per essere
realizzato. Con l’apertura delle prime sei Case della Comunit? in
Friuli Venezia Giulia – a Gemona, San Daniele, Udine, Sacile,
Maniago ed entro la fine dell’anno anche a Trieste – abbiamo
raggiunto un obiettivo concreto”.
Nel 2026 ? prevista l’apertura graduale di alcune decine di Case
della Comunit? sull’intero territorio regionale. “Dobbiamo
mettere ordine – ha aggiunto l’esponente della Giunta – nei
flussi di richiesta sanitaria di persone che oggi presentano
bisogni molto diversi rispetto al passato, legati soprattutto
alle cronicit? e alle fragilit? derivanti da pluripatologie.
Questi bisogni – ha ribadito l’assessore – non trovano risposta
n? nei Pronto soccorso n? negli ospedali, ma richiedono una presa
in carico territoriale strutturata”.
In entrambi i nuovi poli territoriali della salute sar? attivo un
Punto unico di accesso, gestito in integrazione con i servizi
sociali dei Comuni, per rispondere ai bisogni sociosanitari e
sociali. Sono inoltre previsti un ambulatorio per la gestione
delle cronicit? e delle fragilit?, dedicato anche ai pazienti
dimessi dall’ospedale, e un ambulatorio di cure primarie per le
prestazioni non differibili, con la presenza di un medico h24,
sette giorni su sette, e dell’infermiere di comunit? dalle 8 alle
“L’obiettivo – ha osservato l’assessore – ? costruire una rete
integrata tra medicina di base e specialistica, migliorando i
tempi di risposta e la qualit? dell’assistenza territoriale”.
Le funzioni della Casa della Comunit? di Sacile, avviate negli
spazi del presidio ospedaliero, confluiranno a partire dalla met?
del 2027 in una nuova palazzina situata nelle immediate
vicinanze, che ospiter? su due piani sia la Casa della Comunit?
sia il futuro Ospedale di Comunit?. La struttura rappresenta un
polo di integrazione sociosanitaria nel quale operer? un team
multidisciplinare composto da medici di medicina generale,
pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di
comunit?, assistenti sociali e altri professionisti della salute,
supportati da tecnologie diagnostiche di base.
La Casa della Comunit? di Maniago occupa, invece, tre piani
dell’ala est del complesso ospedaliero. All’ingresso ? stata
realizzata una nuova area di accoglienza con sala d’attesa e
punto informazioni per orientare l’utenza. Sono stati adeguati
gli spazi del distretto, che ospitano i servizi amministrativi e
gli ambulatori medico-infermieristici per le urgenze non
complesse. Al piano superiore trovano sede il Punto unico di
accesso sociosanitario integrato, il servizio infermieristico
domiciliare e l’unit? di continuit? assistenziale
medico-infermiere, dedicata alle esigenze legate alla non
autosufficienza. L’ultima fase prevede la realizzazione di un
nuovo centro di riabilitazione territoriale, con ambulatori di
fisioterapia e una palestra attrezzata a disposizione dei
pazienti.
ARC/LISgg
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