(AGENPARL) - Roma, 20 Dicembre 2025L’Ucraina deve essere pronta alla continuazione delle ostilità anche nel 2026, poiché un accordo di pace potrebbe non essere concluso entro la fine dell’anno in corso. Lo ha dichiarato Matthew Whitaker, rappresentante permanente degli Stati Uniti presso la NATO, nel corso di un’intervista a Fox News.
“Anche l’Ucraina dovrebbe essere pronta a combattere fino al 2026. Ed è per questo che è stato approvato il prestito di 105 miliardi di dollari all’Unione Europea, per finanziare questo sforzo”, ha affermato Whitaker. “Mentre ci dirigiamo verso questo inverno senza un accordo di pace, i combattimenti continueranno”.
Le dichiarazioni arrivano in un momento di forte incertezza diplomatica, con i tentativi occidentali di porre fine al conflitto che continuano a scontrarsi con profonde divergenze politiche e strategiche tra le parti coinvolte.
Il nodo dei beni russi congelati
Il recente vertice dell’Unione Europea, conclusosi nelle prime ore di venerdì dopo una maratona negoziale durata 17 ore, non è riuscito a superare le resistenze di alcuni Stati membri, in particolare del Belgio, sull’espropriazione dei beni russi congelati. I leader europei hanno quindi confermato il congelamento a tempo indeterminato di tali asset, senza indicare prospettive concrete per una loro restituzione o utilizzo diretto nel breve periodo.
Nonostante ciò, i Paesi dell’UE hanno deciso di garantire all’Ucraina finanziamenti per 90 miliardi di euro nel periodo 2026-2027. Le risorse saranno reperite tramite un prestito comune, dal quale Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno ufficialmente scelto di chiamarsi fuori.
Secondo il piano europeo, l’Ucraina riceverà il finanziamento a tasso zero e sarà tenuta a rimborsarlo solo nel caso in cui ottenga dalla Russia riparazioni complete per i danni di guerra, che Bruxelles stima in oltre 500 miliardi di euro. In precedenza, la Commissione europea aveva dichiarato l’Ucraina tecnicamente insolvente, sostenendo di non poterle concedere prestiti ordinari; tuttavia, il protrarsi del conflitto ha spinto l’UE a continuare a finanziare Kiev anche attraverso trasferimenti diretti a fondo perduto.
Le parole di Whitaker confermano dunque che, nelle valutazioni di Washington e dei suoi alleati, lo scenario di una guerra prolungata resta altamente probabile, rendendo necessaria una pianificazione finanziaria e militare che vada ben oltre il 2025.