(AGENPARL) - Roma, 19 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 19 December 2025 Comunicato stampa
A Baggiovara trattata una rara sindrome endocrina con un approccio
multi-equipe
Su paziente di anni 46, residente a Modena, affetto da una Neoplasia rara
dellendocrino
Modena, venerdì 19 dicembre 2025 Nelle scorse settimane allOspedale
Civile di Baggiovara è stato effettuato con successo un intervento
chirurgico di straordinaria complessità su un paziente quarantaseienne, di
nazionalità cinese e residente a Modena, affetto da neoplasia endocrina
multipla di tipo 2A (MEN2A), una rara patologia genetica che coinvolge più
ghiandole endocrine. Lintervento è stato effettuato dallequipe composta
dalla dott.ssa Micaela Piccoli, Direttore della Chirurgia Generale,
dUrgenza e Nuove Tecnologie, dott.ssa Barbara Mullineris, Responsabile
Unità Semplice di Chirurgia Endocrina, e dal dottor Giacomo Bettelli,
Anestesista rianimatore della struttura diretta dalla dottoressa Lesley De
Pietri. Con loro il personale infermieristico del Blocco Operatorio
dellOspedale di Baggiovara, coordinato dal dottor Umberto Filippi. Il
paziente era stato centralizzato dallEndocrinologia dellOspedale di Carpi
allOspedale di Baggiovara, che è lhub provinciale per questo tipo di
intervento.
Lintervento è stato effettuato con approccio robotico che ha consentito di
combinare surrenectomia bilaterale con preservazione parziale a destra e
tiroidectomia totale con svuotamento linfonodale centrale e laterocervicale
monolaterale destro del collo nello stesso tempo operatorio. Il decorso
post-operatorio regolare e la dimissione in settima giornata confermano
lefficacia e la sicurezza del percorso. Grazie allapproccio robotico è
stato possibile salvaguardare una parte del surrene. Lintervento
rappresenta un importante traguardo nella gestione integrata delle neoplasie
endocrine rare e conferma il ruolo dellOspedale di Baggiovara come centro
di riferimento per la chirurgia endocrina. Si è trattato del primo
intervento di questo tipo svolto a Modena. Si tratta di una metodica
effettuata in pochi centri di endocrinochirurgia di alta specializzazione.
La Neoplasia Endocrina Multipla di tipo 2A (MEN2A) è una patologia rara ed
ereditaria da mutazioni attivanti del gene RET, localizzato sul cromosoma
10, che codifica per un recettore (chiamato tirosin-chinasico). La MEN2A è,
di solito, caratterizzata dalla presenza di un carcinoma midollare della
tiroide (CMT) che in alcuni casi si accompagna a un Feocromocitoma, spesso
maligno, delle cellule cromaffini della midollare del surrene, in questo
caso bilaterale. Infine, di solito è presente un Iperparatiroidismo
primitivo, dovuto a iperplasia o adenoma delle paratiroidi, con conseguente
ipercalcemia, in questo caso assente. La Neoplasia Endocrina Multipla di
tipo 2° colpisce ha unincidenza stimata di circa 1 caso su 30.00050.000
individui. La Chirurgia Generale, durgenza e Nuove Tecnologie esegue circa
30 surrenectomie robotiche allanno, 200 tiroidectomie/anno di cui il 15%
robotiche e oltre 80 paratiroidectomie /anno tutte mini-invasive.
Lintervento, eseguito in maniera completa e precoce, consente di ridurre
significativamente il rischio di progressione tumorale e di complicanze
correlate al feocromocitoma, garantendo una sopravvivenza a lungo termine
elevata: nei pazienti con MEN2A trattati tempesti-vamente, la probabilità di
sopravvivenza a 10 anni supera il 90% – ha spiegato la dottoressa Micaela
Piccoli, Direttore della Chirurgia, generale, dUrgenza e Nuove Tecnologie –
La procedura, di elevata complessità tecnica e clinica, ha previsto una
surrenectomia bilaterale robotica, con preservazione parziale della
ghiandola destra resa possibile dalla precisione del sistema robotico,
seguita da una tiroidectomia totale con linfadenectomia del compartimento
centrale e laterocervicale monolaterale destro. Lintervento è stato
condotto in ununica seduta operatoria, con una durata complessiva di 6 ore.
La sequenza degli interventi è stata cruciale: si sono trattati prima i
feo-cromocitomi (per stabilizzare il quadro ormonale) e poi si è eseguita la
tiroidectomia con linfa-denectomia. Questo richiede unelevata competenza
anestesiologica prima, durante e dopo lintervento.
Il rischio principale in questo tipo di intervento ha ricordato la
dott.ssa Lesley De Pietri, Direttore del Servizio di Anestesia e
Rianimazione dellOspedale Civile di Baggiovara – in assenza di unadeguata
gestione terapeutica, è rappresentato dalla crisi surrenalica acuta
(Addisoniana), emergenza endocrina caratterizzata da ipotensione,
ipoglicemia e squilibri elettrolitici potenzialmente letali. La gestione
anestesiologica peri-operatoria richiede quindi unattenzione marcata alla
gestione dei fluidi, dellemodinamica intraoperatoria e dellomeostasi
metabolica. Nel caso specifico, lutilizzo della chirurgia robot-assistita
ha permesso di eseguire una surrenectomia parziale a destra, preservando una
porzione funzionale di corteccia surrenalica. Ciò rappresenta un approccio
chirurgico di grande rilevanza clinica, poiché può ridurre o evitare la
necessità di terapia sostitutiva permanente, migliorando la qualità di vita
del paziente e minimizzando i rischi endocrini a lungo termine
La pianificazione preoperatoria multidisciplinare, che ha coinvolto
specialisti in chirurgia endocrina, anestesia, endocrinologia in particolare
la collega dottoressa Francesca Piccinini (Endocrinologia AUSL Modena),
genetica e terapia intensiva, ha consentito di definire il percorso
terapeutico più appropriato, minimizzando il rischio chirurgico e
ottimizzando la gestione perioperatoria ha affermato la dott.ssa Barbara
Mullineris.
Il decorso postoperatorio è stato regolare: il paziente è stato monitorato
in terapia intensiva per al-cune ore e dimesso in settima giornata, in buone
condizioni generali e con stabilità clinica.
Lutilizzo del sistema robotico ha permesso di eseguire una surrenectomia
bilaterale con preserva-zione funzionale parziale, garantendo massima
precisione e riducendo al minimo linvasività – ha concluso Micaela Piccoli
– Questo caso rappresenta un importante esempio di come la chirurgia
robotica possa ampliare le possibilità terapeutiche anche in patologie
endocrine rare e complesse.
Questo caso rappresenta un importante traguardo clinico e tecnologico nella
gestione integrata delle MEN2A. Ladozione di un approccio multidisciplinare
e interaziendale ha consentito di pianificare e realizzare un intervento
complesso con elevati standard di sicurezza e precisione afferma il dott.
Giampaolo Papi, direttore UOC Endocrinologia AUSL Modena.
Gabriele Sorrentino
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