(AGENPARL) – Thu 18 December 2025 (ACON) Trieste, 18 dic – “Le innovazioni apportate dal
regolamento di attuazione del Fondo per l’autonomia possibile
(Fap) sono certo importanti e rispondono al rinnovato contesto
normativo, ma introducono criteri che non garantiscono un reale
equilibrio delle famiglie nell’accesso al beneficio”. Lo afferma
in una nota la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) motivando
il proprio voto di astensione, in III Commissione, sulle
modifiche al regolamento del Fap e per l’assistenza a lungo
termine.
“Il rinnovo di questo documento, che disciplina i criteri
d’accesso per le fasce dei beneficiari soprattutto nel definire
il diritto di accesso al beneficio, ? stato vagliato nei suoi
aspetti problematici – commenta la Fasiolo – di cui ? difficile
valutare il peso concreto nella nuova definizione dei punteggi.
Per accedere ai fondi nel valutare la composizione del nucleo
familiare si ? usato solo un criterio di et?, che non ?
sufficiente a valutare la fragilit? di un nucleo. Una famiglia in
cui, oltre al figlio con disabilit? gravissima, vivono due
genitori attorno ai 50 anni, non ? paragonabile, in termini di
necessit? di supporti assistenziali, a una madre sola,
ultrasettantenne, che assiste un figlio con gravissima
disabilit?. Sarebbe quantomeno opportuno riconsiderare i criteri
sul numero di caregiver presenti nel nucleo”.
La consigliera dem esprime anche “preoccupazione per la platea
degli anziani, nuclei composti esclusivamente da soggetti ultra
settantenni, che hanno specifiche caratteristiche (anziani soli o
coppie di anziani). Desta qualche dubbio la sua trasposizione
rispetto a una platea pi? variegata sotto il profilo dell’et? dei
beneficiari e dei componenti del nucleo familiare in cui a
definire il bisogno ? soprattutto l’effettiva possibilit? di
prestare assistenza da parte dei potenziali caregiver presenti
nel nucleo familiare”.
Inoltre, rileva che “sui gravissimi il livello di gravit? clinica
non viene rilevato ai fini della definizione dei punteggi per
raggiungere la soglia di accesso. Persone che hanno la
compromissione di una sola funzione vitale, o altre che hanno una
compromissione in pi? aree, vengono valutate allo stesso modo ai
fini della definizione del bisogno assistenziale, mentre ?
evidente che il carico assistenziale che ricade sui familiari o
l’impatto che hanno i supporti esistenti (sostegni esterni,
servizio domiciliare, sollievo in strutture) ? ben diverso”.
ACON/COM/rcm
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