(AGENPARL) - Roma, 17 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 17 December 2025 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
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Ufficio Stampa
TS 17/12/2025
59° SAN GIUSTO D’ORO ALLA CAPPELLA UNDERGROUND. TARGA
SPECIALE AL GIORNALISTA PAOLO CONDÒ
Promossa dall’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e dal Gruppo
Giuliano Cronisti, in collaborazione con il Comune di Trieste e il contributo della
Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno dal 1967 la statuetta
opera dello scultore Tristano Alberti, si è svolta questa mattina nella sala del
Consiglio comunale di Trieste la cerimonia di conferimento del 59º San Giusto
d’Oro alla Cappella Underground e targa speciale a Paolo Condò, un giornalista
triestino che ha saputo scalare tutte le tappe di una carriera di prim’ordine.
La cerimonia è stata preceduta da un incontro nel Salotto Azzurro del Municipio,
dove il sindaco Roberto Dipiazza si è personalmente complimentato con Chiara
Barbo, presidente e dell’associazione culturale La Cappella Underground e con Paolo
Condò a cui è stata consegnata la targa speciale. Entrambi hanno apposto sul Libro
d’Oro una dedica al Comune di Trieste.
Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, la cerimonia sì è aperta con il
saluto del presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca, l’intervento del
componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione CRTrieste Francesco
Peroni e del sindaco Roberto Dipiazza che ha ricordato la nascita della Cappella
Underground.
“Sinonimo di cinefilia e passione per la settima arte, anche nelle forme più
innovative della sperimentazione audiovisiva. Un’associazione culturale che
promuove la cultura cinematografica e dell’audiovisivo in prima persona attraverso
canali come l’Ariston, la Mediateca, il Trieste Science+Fictoin Festival e attraverso le
collaborazioni con istituzioni e altri soggetti locali, nazionali e internazionali. Con un
approccio diversificato a seconda dell’età e del contesto di riferimento, fornisce
strumenti di lettura, approfondimento e creazione di prodotti audiovisivi e
cinematografici”.
Il Primo Cittadino ha ripercorso poi le tappe della carriera giornalistica di Paolo
Condò, “giornalista professionista dal 1983 quando lavorava a Il Piccolo di Trieste fino
al gennaio 2025 quando è diventato una delle firme del Corriere della Sera e dal 2015
talent di Sky Sport, oltre che unico giornalista italiano nella giuria del Pallone d’oro”.
La cerimonia è proseguita con l’intervento del presidente dell’Assostampa Fvg,
Carlo Muscatello, “In questi tempi bui che ci è dato vivere pensiamo che una
speranza di sopravvivenza vada ricercata nella cultura, nelle arti, nello spettacolo. In
quest’ottica abbiamo deciso di premiare i ragazzi di ieri, di oggi e sicuramente di
domani che hanno coltivato e coltivano il sogno e le suggestioni del cinema, oasi di
evasione ma anche strumento di resistenza culturale in tempi di guerre e di crisi. Da
quasi sessant’anni la Cappella Underground, uno dei due più antichi cineclub italiani,
è il maggior punto di riferimento a Trieste per gli amanti della settima arte. Dalla
prima sede nella piccola “cappella” di via Franca in questi anni la realtà è cresciuta e
si è sviluppata e tuttora cresce attraverso tante iniziative. Da pochi mesi può contare
anche sulla prestigiosa vetrina del rinnovato Cinema Ariston, storica sala d’essai
cittadina, ora gestita proprio dalla Cappella Underground”.
“La targa speciale a Paolo Condò – ha aggiunto Muscatello – è il dovuto
riconoscimento a un giornalista triestino che ha saputo scalare tutte le tappe di una
carriera di prim’ordine: dai primi passi al “Piccolo” di Trieste ai tanti anni come firma
prestigiosa della Gazzetta dello Sport, poi il passaggio a Repubblica e Sky, fino
all’attuale approdo come editorialista del Corriere della Sera. Condò, autore anche di
vari libri, è da anni l’unico giornalista italiano nella giuria del Pallone d’oro”.
E’ seguita la consegna del riconoscimento speciale a Paolo Condò da parte di
Furio Baldassi, a nome del Gruppo Cronisti.
“Paolo è partito professionalmente da Il Piccolo di Trieste, ma non ometterei un
altro passaggio fondamentale: tutti noi siamo cresciuti in quel piccolo grande
settimanale che è stato Trieste Sport, un vero fenomeno editoriale, capace di vendere
milioni di copie. Con piacere mio e di tutta la categoria, posso affermare che sei
diventato il principale opinionista di calcio del nostro Paese”.
Grato e onorato per l’attestazione di stima, Paolo Condò ha specificato che
tra i vari detti latini “Nemo propheta in patria è uno dei più inesorabili.
“E’ per questo motivo che considero la targa del San Giusto d’Oro il
riconoscimento più importante e certamente il più gradito. La mia carriera è stata
molto fortunata e, negli ultimi dieci anni, è stata baciata anche dalla grande visibilità
offerta dalla televisione. Proprio per questo, ricevere questo premio dai colleghi
triestini – con alcuni dei quali ricordo ancora le nottate passate a giocare a Subbuteo –
ha per me un significato davvero speciale. Ringrazio il Sindaco, i consiglieri e tutte le
Autorità presenti a questa cerimonia, perché il tempo non è mai un regalo banale. E’
un piacere condividere questa gioia con la Cappella Underground, perché tra via
Franca e l’Ariston è passata molta della mia educazione culturale di un liceale
curioso”.
Paolo Condò ha poi ripercorso i primi momenti della sua carriera giornalistica.
“Le mie fortune sono state due. La prima è stata Trieste, come blocco di partenza:
quando a 25 anni mi sono trasferito a Milano, la solida sintassi imparata al liceo
Oberdan ha fatto la differenza rispetto a colleghi provenienti da altre città italiane.
La seconda è stata l’incontro con la figura del mentore, oggi purtroppo meno diffusa:
il collega anziano ed esperto che ti prende sotto la sua ala e che, anche attraverso
delle sfuriate memorabili, ti insegna davvero il mestiere”.
“Il mestiere è cambiato ma la necessità e il piacere di una buona informazione
continuerà a fare la differenza nei secoli dei secoli, perché troppo connaturata
all’uomo e la sua evoluzione”.
La cerimonia è proseguita con la consegna della statuetta del San Giusto d’Oro da
parte del presidente dell’Associazione regionale della Stampa Carlo Muscatello a
Chiara Barbo, presidente dell’associazione culturale La Cappella Underground.
Chiara Barbo ha ripercorso le tappe della nascita della Cappella Underground,
dal lontano dicembre 1968, quando un gruppo di ragazzi che guardava lontano volle
vedere e far vedere alla città, al Paese e al mondo le forme d’arte più innovative, il
cinema più bello, agendo pienamente nel proprio tempo.
L’obiettivo è stato quello di creare e promuovere forme d’arte innovative e
sperimentali, dotate di una forte valenza sociale, anticipando mode e tendenze.
La Cappella Undergound è diventata presto un punto di riferimento per il cinema,
a Trieste ma anche a livello nazionale e internazionale, e insieme al Film Studio di
Roma è il più antico cineclub italiano. Rappresenta la cultura cinematografica in città
ed è una delle realtà più rappresentative e prestigiose in Italia nel valorizzare e
promuovere il cinema d’autore e di qualità attraverso proiezioni, rassegne, incontri
con gli autori, pubblicazioni, attività e laboratori con ragazzi e studenti, mostre e
produzioni audiovisive.
“Con orgoglio ed impegno proseguiamo il lavoro cercando di fare sempre meglio
perché è con la cultura che si costruisce il futuro delle nuove generazioni. La Cappella
Underground è una realtà solida culturale ed economica importante che si confronta
quotidianamente con il settore cinematografico”, ha detto Chiara Barbo.
Chiara Barbo ha concluso ringraziando ”tutto il personale che lavora e collabora
oggi con l’Associazione, a quelle che l’hanno costruita e quella che l’hanno guidata
negli anni dal primo presidente Pierpaolo Venier a Daniele Terzoli, prima di me e
naturalmente a tutti i ragazzi e ragazze del futuro”.
COMTS – LR
