(AGENPARL) - Roma, 17 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 17 December 2025 Lavoro, Benzoni (Az): “Servono controlli e prevenzione. Dove c’è
precarietà, la sicurezza arretra”
“Il messaggio che arriva fuori da quest’Aula è chiaro e preoccupante: anche
su una materia che riguarda la vita e la morte delle persone, il confronto
parlamentare viene considerato un ostacolo e non una risorsa. Eppure la
sicurezza non è una questione individuale, ma collettiva e soprattutto
organizzativa. Servirebbe innanzitutto prevenzione vera, che significa
intervenire sull’organizzazione del lavoro, sui ritmi, sui carichi, sulla
qualità delle filiere produttive. Significa affrontare senza ipocrisie il
tema degli appalti e dei subappalti a cascata, dove la responsabilità si
frammenta e la sicurezza diventa l’anello debole di una catena che punta
solo al ribasso dei costi. Servirebbe formazione di qualità, verificabile,
coerente con i rischi effettivi dei luoghi di lavoro. La formazione non può
essere ridotta a un adempimento burocratico o a un modulo da compilare.
Deve essere un processo serio, continuo, controllato, che coinvolga non
solo i lavoratori ma anche i datori di lavoro, i dirigenti, le figure
apicali”.
Lo dichiara Fabrizio Benzoni, vicecapogruppo di Azione, intervenuto in aula
alla Camera annunciando il voto contrario alla fiducia sul decreto per la
tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Secondo Benzoni “servirebbe, infine, un sistema di controlli realmente
capillare e coordinato. Senza controlli le norme restano lettera morta.
Senza ispezioni frequenti, imprevedibili e ben organizzate, il messaggio
che passa è semplice: conviene rischiare. Serve, per questo, un sistema
sanzionatorio coerente, che colpisca chi viola le regole e risparmia sulla
sicurezza delle persone.
Il provvedimento, purtroppo, non affronta fino in fondo questi nodi
strutturali che sono anche legati alla qualità del lavoro. Dove il lavoro è
precario, sottopagato e ricattabile, la sicurezza arretra: chi ha paura di
perdere il posto denuncia meno, accetta condizioni peggiori, si espone a
rischi maggiori. Anche questo dovrebbe essere parte integrante di una
politica seria sulla sicurezza”.
*Ufficio Stampa Azione*