(AGENPARL) - Roma, 15 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 15 December 2025 *Cnpr forum, puntare alla crescita sostenibile con nuove strategie*
*Cantalamessa (Lega): “In Senato legge per le pmi, mancava da 14 anni”*
*Fontana (M5s): “Aiutare le imprese nell’accesso alle risorse” *
*Colucci (NM): “La stabilità del governo favorisce le imprese”*
*Borrelli (AVS): “Sanchez alternativa a deriva ‘muscolare’ globale”*
“La Spagna sta vivendo un momento sicuramente positivo anche se credo che
la situazione sia anche un po’ gonfiata. Il reddito reale degli spagnoli
rispetto al 2019 è più basso. E’ vero che la disoccupazione è scesa
dall’11,7 al 10,6% ma anche l’Italia ha lavorato bene in questo campo
perché abbiamo il tasso di disoccupazione più basso di sempre (6%) e il più
alto tasso di occupazione giovanile, femminile e al Sud. Cosa manca alle
nostre imprese? Le piccole dimensioni del nostro tessuto imprenditoriale
rappresentano un freno allo sviluppo e alla qualità del prodotto. Su questo
abbiamo lavorato in Senato nel provvedimento Pmi insieme all’accesso al
credito. Mancava in Italia una legge sulle piccole e medie imprese da 14
anni. Lo abbiamo fatto con una legge annuale che affronta anche il tema
della concorrenza. Abbiamo favorito l’aggregazione tra aziende, abbiamo
dato importanza al fondo di garanzia e al Confidi come strumento per
l’accesso al credito. In Italia è mancata una politica industriale di lungo
periodo e il governo Meloni, terzo più longevo della Repubblica, ha le
carte in regola per programmare con una visione ampia riconquistando la
fiducia di imprenditori e cittadini”. Sono le parole di *Gianluca
Cantalamessa*, senatore della Lega e Commissione Industria a Palazzo
Madama, nel corso del Cnpr forum “Crescita economica e nuove strategie tra
rinnovabili, integrazione e competitività”, promosso dalla Cassa di
previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da *Luigi
Pagliuca*.
Accompagnare la crescita è fondamentale per *Ilaria Fontana*, deputata del
M5s in Commissione Ambiente a Montecitorio: “La Spagna cresce perché ha
compiuto scelte chiare, e il suo dinamismo dimostra che, quando le
politiche pubbliche sono coerenti la crescita arriva: non è un miracolo
calato dal cielo, ma il risultato di una visione solida e di strategie
puntuali, definite per il breve, medio e lungo periodo. Il confronto con la
nazione iberica evidenzia che investire in modo strutturale in innovazione,
diritti, sostenibilità, ambiente e salute genera risultati concreti e
duraturi. Le imprese italiane non sono affatto inferiori a quelle spagnole,
né per creatività né per competitività: basti ricordare il know-how
maturato nel settore dell’economia circolare e in molte filiere
d’eccellenza. Ciò che manca, tuttavia, è un contesto stabile che metta
davvero le nostre aziende nelle condizioni di competere, crescere e
innovare senza ostacoli. Esistono leve decisive per accompagnare questo
percorso e, tra tutte, spicca la certezza normativa: non è sostenibile
cambiare regole ogni sei mesi, perché ciò crea instabilità, disorienta gli
operatori e frena gli investimenti pubblici e privati”.
Per *Alessandro Colucci* (NM) segretario di Presidenza della Camera dei
deputati: “Le nostre imprese hanno bisogno di essere incoraggiate e
sostenute ed è quello che questa maggioranza e questo governo stanno
facendo, intanto garantendo una stabilità. Oggi L’Italia è il paese più
stabile all’interno dei confini europei, siamo un punto di riferimento.
Questa stabilità è dovuta anche, finalmente, a una durata di governo
adeguata per riuscire a cambiare le cose e invertire la rotta. Questa è una
caratteristica che noi crediamo fondamentale, perché qualsiasi governo ci
sia è necessario che abbia il tempo per lavorare e intervenire sulle cose
necessarie. Il nostro Paese ha avuto in pochi anni tantissimi governi,
finalmente abbiamo un governo politico longevo che ha garantito stabilità.
La scelta politica di questo governo è stata quella di abbattere il debito
pubblico e il mondo delle imprese e il mondo dei professionisti sa molto
bene l’importanza di avere un abbattimento del debito pubblico. Quindi
creare un contesto, un clima, una condizione in cui le aziende possono
avere costo del denaro più basso, una capacità d’investimento maggiore e
quindi aiutate, supportate e agevolate”.
Critico sul governo Meloni *Francesco Emilio Borrelli*, deputato di
Alleanza Verdi e Sinistra Commissione Agricoltura della Camera: “In Italia
serve una guida politica moderna, come ad esempio c’è in Spagna con
Sanchez. Non è un caso che l’Espresso l’abbia indicato come l’uomo
dell’anno. Rappresenta un’alternativa alla deriva muscolare globale in cui
la violenza, la prepotenza e la ricchezza nelle mani di poche persone
determinano tante iniquità. Ha avuto il coraggio di respingere le richieste
di Trump, ha gestito bene i flussi migratori, ha fatto una battaglia contro
i colossi digitali, difende i diritti civili mentre in Italia il ministro
dell’Università insulta gli studenti chiamandoli poveri comunisti. Le donne
vengono ancora penalizzate con carenze di servizi, parliamo ancora di
carbone e nucleare mentre la Spagna investe sulle rinnovabili. Noi stiamo
privatizzando tutto a colpi di tagli alla sanità, alla scuola. Seguiamo una
visione trumpista del mondo mentre occorrerebbero investimenti in politiche
pubbliche. Ci sono troppe diseguaglianze, penso ad esempio alla Rc auto per
la quale ho presentato una proposta di legge con tariffa unica per chi non
ha commesso sinistri negli ultimi dieci anni. Sarebbe un primo passo
importante”.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Elisabetta Polentini*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Roma: “Nel 2025, dopo secoli
di progresso alle nostre spalle, dover parlare ancora di un aumento delle
disuguaglianze sociali è sconfortante… eppure necessario. I diritti sociali
sono garantiti dalla nostra fonte primaria, la Costituzione, che impone
allo Stato un intervento attivo per rimuovere gli ostacoli economici e
sociali e per assicurare una reale redistribuzione delle risorse. È
certamente compito del Governo orientare lo sviluppo del Paese, ma si
tratta di perseguire una crescita sostenibile e duratura. Sappiamo ormai
tutti che le disparità economiche persistono a causa di una combinazione
complessa di fattori strutturali; per questo lo sforzo dell’esecutivo deve
essere quello di promuovere un modello economico più circolare e inclusivo,
oltre a mantenere i conti pubblici in equilibrio
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Ritengo che la Spagna di
Sánchez abbia realizzato un vero miracolo economico e politico. Sul piano
politico ha saputo offrire un’alternativa alle derive autoritarie,
resistendo all’aumento delle spese militari, tutelando i diritti civili e
avviando una sfida fiscale ai colossi digitali. Ha gestito con efficacia i
flussi migratori regolari e puntato con decisione sulla transizione
energetica, incrementando la produzione interna. È così diventata un
modello credibile rispetto alla vecchia Europa.
L’Italia cresce, seppur poco, ma il nodo resta la distribuzione della
ricchezza: aumenta il divario tra ricchi, ceto medio e fasce più fragili.
Servono interventi sociali urgenti per evitare che le disuguaglianze
continuino ad ampliarsi”.
*Nella foto da sinistra in senso orario Cantalamessa, Fontana, Borrelli e
Colucci*
