(AGENPARL) - Roma, 13 Dicembre 2025Un’emittente pubblica francese è finita al centro di una violenta polemica dopo aver collegato la tradizione dei mercatini di Natale al regime nazista. Questa settimana Franceinfo, media finanziato dai contribuenti, ha pubblicato sui social un video intitolato “Mercatini di Natale, una tradizione riabilitata dai nazisti”, scatenando accuse di pregiudizio anticristiano e di strumentalizzazione storica.
Secondo quanto riportato da Le Figaro, il video si apriva con una domanda provocatoria: “Sapevate che esiste un legame tra i nazisti e i nostri amati mercatini di Natale?”. Nel servizio, l’emittente sosteneva che negli anni Trenta il Partito Nazionalsocialista di Adolf Hitler avrebbe “ampiamente ripreso” i mercatini di Natale come strumento per promuovere il nazionalismo tedesco e stimolare l’economia attraverso la vendita di prodotti realizzati in Germania.
Il giornalista Antoine Milan Depeuille ha riconosciuto che i mercatini di Natale sono una tradizione molto più antica, risalente al Sacro Romano Impero e diffusasi in Europa durante la Rivoluzione industriale. Tuttavia, ha affermato che sotto il Terzo Reich avrebbero conosciuto un “forte ritorno”, dopo essere stati relegati ai margini delle città dalle élite. Secondo il servizio, il regime nazista avrebbe riportato i mercatini nei centri urbani trasformando il Natale in una festa a forte connotazione nazionalista.
Reazioni politiche e ritiro del video
Dopo un’ondata di critiche sui social media, Franceinfo ha rimosso il video dai propri account. Molti utenti e commentatori hanno accusato l’emittente di voler screditare una tradizione popolare e cristiana associandola artificiosamente al nazismo.
Il quotidiano L’Humanité, vicino al Partito Comunista Francese, ha invece difeso la scelta editoriale, sostenendo che Franceinfo avrebbe semplicemente riportato un fatto storico, accusando la destra di voler “riscrivere la storia”. Di segno opposto le reazioni nel mondo politico conservatore: la deputata Véronique Besse ha definito il parallelo “indecente” e “oltraggioso”, accusando l’emittente di offuscare deliberatamente il patrimonio culturale francese.
Ancora più dura la presa di posizione dell’ex candidata presidenziale socialista Ségolène Royal, che ha parlato di accostamento “vergognoso”, sottolineando come il Natale rappresenti un momento di gioia per famiglie, bambini, artigiani e commercianti. Royal ha denunciato quella che ha definito un’ossessione “anti-natalizia”, invitando a non rovinare una festa ormai universale, celebrata anche al di fuori del contesto cristiano.
Un contesto già segnato da tensioni
Lo scandalo si inserisce in un clima particolarmente delicato. In tutta Europa cresce la preoccupazione per la sicurezza dei mercatini di Natale, considerati potenziali obiettivi di attacchi terroristici. In Francia, il Ministero dell’Interno ha recentemente ordinato il rafforzamento delle misure di sicurezza, arrivando ad autorizzare la presenza di truppe come deterrente visibile. In Germania, alcune città hanno persino cancellato i mercatini per l’elevato costo delle misure di protezione, dopo attentati che in passato hanno causato vittime e centinaia di feriti.
In questo contesto, il tentativo di collegare i mercatini di Natale al nazismo ha amplificato una frattura culturale e politica già profonda, trasformando un simbolo delle festività in terreno di scontro ideologico.
