(AGENPARL) - Roma, 13 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 13 December 2025 Caritas diocesana di Pistoia
Caritas diocesana di Pescia
Il Filo Spezzato
Dossier 2025
sulle Povertà e le Risorse
Progetto Mirod
Caritas
Diocesi di Pistoia
Edizioni San Jacopo
Via N. Puccini, 29 – 51100 Pistoia
responsabile: Nicola Luongo
chiuso in tipografia nel mese di dicembre 2025
dalla Tipografia GF Press (Masotti)
Indice
Indice
Testimonianza e bene comune
Presentazione, a cura di S.E. mons. Fausto Tardelli,
Vescovo di Pistoia e Vescovo di Pescia
Introduzione, a cura di Cristina Brizzi,
direttrice Caritas diocesana di Pescia
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Indagine su lavoratori e pensionati in Caritas,
Diocesi di Pistoia e Diocesi di Pescia
L’accompagnamento degli over60,
tra povertà abitativa e sanitaria, i progetti 8xmille
delle due Caritas diocesane in ambito sanitario
L’esperienza della Caritas diocesana
di Pistoia in supporto alla parrocchia di Vicofaro
Conclusioni – Il Filo Spezzato: Relazioni,
Dignità e l’Isolamento della Povertà,
a cura di Marcello Suppressa,
direttore della Caritas diocesana di Pistoia
Campanile Duomo di Pescia
Nota
La redazione del Dossier 2025 è stata coordinata da Giovanni Cerri
referente dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas
diocesana di Pistoia, e da Rossana Falvella referente dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas diocesana di Pescia.
Il Dossier è stato realizzato con la stretta collaborazione dei componenti
dell’équipe delle due Caritas diocesane, nello specifico, per Pistoia:
Marcello Suppressa, direttore, Francesca Meoni, vicedirettrice, don
Paolo Tofani, vicedirettore, Sara Lupi, referente dei servizi Caritas,
Giovanni Cerri, referente Osservatorio, don Andrea Torrigiani, referente delle Caritas parrocchiali; e per Pescia: Cristina Brizzi, direttrice,
Antonino Ruggiero, referente servizi Caritas, Rossana Falvella,
referente Osservatorio.
Fondamentale per realizzare il presente documento è stato il lavoro
ed il contributo quotidiano di operatori e volontari dei Centri d’Ascolto
e dei centri afferenti alla rete Mirod.
Dossier Caritas 2025
Testimonianza e bene comune
«Allargare l’orizzonte. È molto importante, necessario e urgente che
l’impegno dei cattolici si porti sul fronte più vasto e più determinante
della cultura, della politica e dell’economia, perché oggi è in atto una
tendenza del tutto opposta: la tendenza dominante e generalizzata della
“società dei due terzi” che fa prevalere gli interessi forti su quelli deboli,
aumenta la disuguaglianza e l’emarginazione dei più deboli. Tendenza in contrasto anche con il dettato costituzionale che afferma i diritti
inviolabili della persona umana e gli inderogabili doveri di solidarietà
politica, economica e sociale (art. 2 della Costituzione); che afferma
l’eguale dignità sociale di tutti i cittadini e l’impegno della Repubblica a
rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono tale eguaglianza (art. 3).
Anche il richiamo e l’indirizzo dei vescovi nel citato documento del 1981
La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, in piena sintonia con
la Costituzione, affermava che “occorre ripartire dagli ultimi”, perché,
diceva don Milani, “una eguale distribuzione fra eguali è giustizia, fra
diseguali è somma ingiustizia”.
Il sistema democratico aumenta le disuguaglianze? Questa tendenza si
è sviluppata anche in Italia perché quando fu emanata la Costituzione
repubblicana la maggioranza dei cittadini era in condizioni disagiate
e il pieno godimento dei diritti affermato dalla Costituzione riguardava
una minoranza.
In questa situazione l’azione democratica della maggioranza consentiva
di promuovere riforme, leggi, istituzioni in direzione dell’uguale dignità
del cittadino.
Oggi la situazione è rovesciata: la maggioranza sta relativamente bene
e chi è in grave difficoltà è una minoranza. Nel sistema democratico
la maggioranza, usando la sua forza, tende a consolidare il proprio
benessere e a emarginare nell’assistenza la minoranza in difficoltà.
Questo meccanismo attraversa tutte le istituzioni democratiche – parlamento, consigli regionali e comuni, partiti, sindacati – ed è comune
a tutti i Paesi occidentali: è la cosiddetta teoria della “società dei due
terzi”».
Da Testimonianza e bene comune, Giovanni Nervo, Messaggero, 1996
Presentazione
Presentazione
I centri di ascolto di ascolto delle Caritas diocesane di Pistoia e Pescia
continuano a rilevare ogni anno le situazioni di bisogno presenti nel
territorio. Si tratta di persone o nuclei familiari italiani, un po’ più della
metà degli accessi, mentre l’altra metà è formata da stranieri. Con tutti
questi – e sono state per l’anno monitorato, più di 2.600 – si è cercato di
dialogare, di accoglierle come persone che non solo hanno dei bisogni
ma che anche possono dare, arricchendo del loro vissuto e della loro
storia chi le accoglie. Il lavoro dei centri di ascolto Caritas sono spazi
di umanità, luoghi di incontro e di amicizia, dove la solidarietà non è
un discorso ma ha la concretezza di occhi che si incrociano, di mani
che si stringono, di cuori che si aprono alla speranza. Questo è il poco
che possiamo fare come Chiesa, di fronte a problemi davvero grossi
come quello delle povertà. Però siamo convinti che sia tanto, perché
ha lo spessore denso e bello dell’umanità.
Certo, il nostro desiderio, la nostra preghiera ma anche il nostro appello
è che a queste situazioni di disagio che sono principalmente di ordine
economico ma che portano con sé a cascata necessità abitative, di
lavoro, di salute, di istruzione e anche di solitudine, possano essere
superate. Perché ciò accada occorre, oltre all’impegno quotidiano e
Dossier Caritas 2025
fraterno di molti e non solo dei volontari, quello dei parlamenti e dei governi. Eliminare la povertà e le sue cause dovrebbe essere un obiettivo
politico molto chiaro per tutti. Sui modi per raggiungerlo si può discutere
ma l’obiettivo non può essere messo in discussione. Una società sana
non deve ammettere sacche di povertà al suo interno.
Il dossier di quest’anno si colloca nel contesto della prima esortazione
apostolica di Papa Leone XIV “Dilexit te” dedicata proprio ai poveri,
all’amore verso i poveri. Il servizio delle chiese locali attraverso le Caritas non è semplice filantropia. Vorrei che fosse chiaro e non sfuggisse
la testimonianza di fede che esso offre. Come dice Papa Leone, esiste
un “forte nesso tra l’amore di Cristo e la sua chiamata a farci vicini ai
poveri… è un cammino di santificazione, perché nel «richiamo a riconoscerlo nei poveri e nei sofferenti si rivela il cuore stesso di Cristo, i
suoi sentimenti e le sue scelte più profonde, alle quali ogni santo cerca
di conformarsi».
† Fausto Tardelli
Vescovo di Pistoia
Introduzione
Introduzione
Il Dossier 2025 della Caritas Diocesana di Pescia e della Caritas Diocesana di Pistoia sulle povertà non è semplicemente un fascicolo di
numeri. Vuol essere il modo con cui le nostre Chiese locali consegnano
con forza a tutta comunità: la parola sull’amore di Dio per i poveri.
Nell’esortazione *Dilexi te* il Santo Padre Leone XIV parte da una frase
dell’apocalisse: «Ti ho amato» (Ap 3,9). È una parola rivolta non a una
comunità forte e prestigiosa, ma a una comunità povera, fragile, esposta al disprezzo e alla violenza. È come se dicesse anche a noi: ti ho
amato proprio lì, dove ti senti piccolo, dove pensi di non contare molto.
Per Caritas, questa è una chiave decisiva: i poveri non sono semplicemente il “tema” di cui ci occupiamo, ma il luogo in cui questo «Ti ho
amato» continua a farsi carne, qui e oggi, nei paesi e nelle città delle
nostre diocesi. L’esortazione riprende anche il filo dell’enciclica *Dilexit
nos* di Papa Francesco, là dove il Papa ricorda che abbiamo potuto
«ammirare il modo in cui Gesù si identifica con i più piccoli della società» e come, con il suo amore donato fino alla fine, riveli la dignità di
ogni persona, soprattutto quando è «più debole, misera e sofferente».
Se Gesù si identifica con i più piccoli, allora tutto ciò che chiamiamo
“azione Caritas” è, in realtà, un modo concreto di avvicinarci al suo volto.
C’è una frase di *Dilexi te* che, come Caritas, non possiamo permetterci di dimenticare:
«Non siamo nell’orizzonte della beneficenza, ma della Rivelazione: il
contatto con chi non ha potere e grandezza è un modo fondamentale
di incontro con il Signore della storia».
Questo cambia il nostro sguardo. Non siamo chiamati solo a “fare
Dossier Caritas 2025
del bene”, ma a lasciarci evangelizzare da chi non ha potere, da chi
sperimenta la fragilità economica, sociale, relazionale. Non è solo
un dovere morale: è un luogo teologico, un modo concreto in cui Dio
continua a parlare alla sua Chiesa.
Un’altra frase, ancora più essenziale, dice:
«Nei poveri Egli ha ancora qualcosa da dirci».
Ecco, questo Dossier vuole essere proprio questo: ciò che Dio ha ancora da dirci attraverso i poveri incontrati dalla nostra rete Caritas. Le
pagine che seguono non sono soltanto un insieme di grafici, tabelle,
percentuali: sono una parabola fatta di numeri, ma soprattutto di storie
e di volti.
I dati raccolti ci dicono, in sintesi, che molte persone continuano a
bussare alle nostre porte e che non si tratta di episodi isolati. Ogni
anno sono diverse migliaia le persone che passano dai Centri d’Ascolto
delle nostre due diocesi; una parte non piccola arriva per la prima volta,
segno che esistono povertà nuove, generate da crisi lavorative, fragilità familiari, percorsi migratori complessi. Ma una quota significativa
è conosciuta da tanti anni: sono uomini e donne che faticano a uscire
da situazioni di vulnerabilità che si cronicizzano.
I contatti complessivi con la rete Caritas sono anch’essi nell’ordine delle
migliaia di incontri: questo ci dice che molte persone non si affacciano
soltanto una volta, ma trovano nella Caritas un punto di riferimento
che accompagna nel tempo. Dietro ogni accesso non c’è soltanto una
domanda materiale – un aiuto, un pasto, un sostegno – ma anche una
ricerca di ascolto, di relazione, di fiducia.
Colpisce anche la dimensione internazionale di queste povertà: una
parte consistente delle persone che incontriamo è di origine straniera, ma in molti casi si tratta di donne e uomini che vivono in Italia da
anni, talvolta da decenni. Non sono “di passaggio”: sono ormai parte
del nostro tessuto sociale. Accanto a loro, restano numerosi anche i
volti italiani, con problemi diversi: redditi insufficienti, lavoro precario
Introduzione
o mancante, solitudine, difficoltà abitative. In non pochi casi, la mancanza di una residenza stabile rende ancora più difficile l’accesso ai
diritti fondamentali.
Non è questa la sede per entrare nel dettaglio dei numeri: lo farà, dopo
questa introduzione, chi presenterà in modo più tecnico e approfondito il
lavoro dell’Osservatorio Povertà e Risorse. A noi, qui, interessa soprattutto indicare la direzione di lettura: dietro ogni valore percentuale c’è
una storia, c’è un nome, c’è un pezzo di Vangelo che si lascia toccare.
Che cosa ci chiede, allora, l’esortazione *Dilexi te* mentre scorriamo
queste pagine?
Anzitutto un cambio di sguardo. La frase evangelica «I poveri li avete
sempre con voi» potrebbe essere letta come una condanna alla rassegnazione. Il Papa, invece, la accosta alla promessa: «Io sono con
voi tutti i giorni». Nei poveri è il Signore che resta con noi. Non per
idealizzare la povertà, ma per ricordarci che lì si misura la verità della
nostra fede e della nostra carità.
In secondo luogo, l’esortazione ci invita a una conversione ecclesiale.
Se «non siamo nell’orizzonte della beneficenza, ma della Rivelazione»,
allora la Caritas non può essere solo un “ufficio servizi”, né un delegato
alla solidarietà al posto di tutta la comunità. I dati mostrano che la rete
dei Centri d’Ascolto si è allargata, che esistono luoghi diventati veri
polmoni di ascolto e di prossimità. Ma la domanda resta: quanto tutto
questo entra nella vita ordinaria delle nostre parrocchie, nelle scelte
dei consigli pastorali, nella formazione dei nostri cammini di fede?
Infine, l’esortazione ci chiede di ascoltare. Non solo il grido dei poveri,
ma ciò che Dio ci dice attraverso di loro. Quando una persona resta
per anni in una situazione di fragilità; quando una famiglia non riesce a
trovare una casa dignitosa; quando la burocrazia, anziché proteggere,
diventa un ostacolo… lì – ci ricorda il Papa – «nei poveri Egli ha ancora
qualcosa da dirci».
Questo Dossier, allora, non è soltanto un rendiconto: è una chiamata.
Dossier Caritas 2025
Una chiamata a interrogarci come Chiesa, come comunità, come istituzioni civili, su quali passi concreti possiamo compiere perché nessuno
sia costretto a vivere stabilmente ai margini.
Nel leggere le pagine che seguono, proviamo a custodire nel cuore
questi quattro punti semplici e decisivi che l’esortazione ci consegna:
– Dio continua a dire «Ti ho amato» proprio nelle situazioni più fragili.
– Gesù continua a identificarsi «con i più piccoli della società».
– Il contatto con chi «non ha potere e grandezza» resta per noi un modo
fondamentale di incontro con Lui.
– E «nei poveri Egli ha ancora qualcosa da dirci».
Se affronteremo questo Dossier con questo sguardo, non vedremo
soltanto problemi da risolvere, ma fratelli e sorelle da incontrare e una
Chiesa che, proprio a partire da loro, può diventare più evangelica, più
umana e più fedele al Vangelo.
Cristina Brizzi, Direttrice Caritas diocesana di Pescia
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
I dati della rete diocesana
dei Centri d’Ascolto
Premessa
I dati presentati in questa pubblicazione sono stati raccolti dai Centri
Operativi della rete dei Centri d’Ascolto delle due Caritas diocesane, di
Pistoia e di Pescia. La suddetta rete fa riferimento al progetto di Caritas
Toscana, denominato MIROD (Messa in Rete degli Osservatori Diocesani), che attualmente per le due Diocesi comprende i seguenti Centri:
per la Diocesi di Pistoia:
1. Ufficio Caritas Diocesana
2. Centro d’Ascolto Diocesano
3. Mensa don Siro Butelli
4. Centro Mimmo
5. Associazione Il Delfino
6. Associazione PortAperta
7. Centro d’Ascolto zonale S. Maria Assunta di Quarrata
8. Centro d’Ascolto zonale Don Tonino Bello di Agliana
9. Centro d’Ascolto parrocchiale di Oste
10. Centro d’Ascolto zonale suor Margherita Caiani di Poggio a Caiano
11. Centro d’Ascolto zonale di Carmignano
12. Centro d’Ascolto zonale di Lamporecchio
13. Centro d’Ascolto parrocchiale di Casalguidi
14. Centro d’Ascolto zonale di Montale
15. Centro d’Ascolto parrocchiale di Limite sull’Arno
16. Centro d’Ascolto parrocchiale di Montemurlo
Dossier Caritas 2025
17. Hospitium “Mansueto Bianchi”
18. Croce Rossa Sezione di Pistoia
19. Casa di Accoglienza “Il Baobab”
20. Casa di Accoglienza “La Tenda di Abramo”
21. Casa di Accoglienza di Bottegone
22. Casa di Accoglienza di Piuvica
23. Casa di Accoglienza “L’Apostrofo”
24. Caritas Parrocchiale di Santa Maria Immacolata (Fornaci, Pistoia)
25. Caritas Parrocchiale di San Michele Arcangelo (Bottegone, Pistoia)
26. Caritas Parrocchiale di Sant’Ilario (Le Piastre, Pistoia)
27. Caritas Parrocchiale Santa Maria Assunta (Masiano, Pistoia)
28. Caritas Parrocchiale della Beata Maria Vergine (La Vergine, Pistoia)
29. Centro Aiuto alla Vita, Casalguidi
30. Associazione San Martino de Porres
31. Cooperativa “In Cammino”
32. Accoglienza Cittadella della Pace
per la Diocesi di Pescia:
1. Centro di Ascolto Altopascio
2. Centro di Ascolto Cristo Redentore, Le Case
3. Centro di Ascolto Diocesano Montecatini Terme
4. Centro di Ascolto Diocesano Pescia
5. Centro di Ascolto Fontenova, Monsummano Terme
6. Centro di Ascolto S. Francesco, Montecatini Terme
7. Centro di Ascolto S. Maria Assunta, Montecatini Terme
8. Centro di Ascolto SS. Marco e Pietro, Pieve a Nievole
9. Caritas parrocchiale Sant’Antonio da Padova, Montecatini Terme
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Territorio e popolazione
I territori della Diocesi di Pistoia e della Diocesi di Pescia si estendono per circa 1.045 km², tale territorio conta in totale 27 enti comunali
(rispettivamente 15 nella Diocesi si Pistoia e 12 in quella di Pescia),
afferenti a 4 provincie diverse: Pistoia, Prato, Firenze e Lucca. La
provincia di Pistoia è quasi completamente compresa nei due territori
diocesani, fatta eccezione per il Comune di Larciano (appartenente
alla Diocesi di San Miniato).
Il territorio della Diocesi di Pistoia comprendere nel dettaglio i comuni
di Pistoia, Agliana, Montale, Quarrata, Serravalle Pistoiese, Lamporecchio, Marliana, Sambuca Pistoiese, San Marcello Piteglio e Abetone
Cutigliano per la provincia di Pistoia; Montemurlo, Carmignano e Poggio
a Caiano per la provincia di Prato ed infine i comuni di Capraia e Limite
e Vinci per la provincia di Firenze. Non tutto il territorio del comune di
Vinci appartiene alla Diocesi di Pistoia, infatti non fanno parte del territorio diocesano le parrocchie delle frazioni di Sovigliana e di Spicchio
(che fanno parte invece dell’Arcidiocesi di Firenze) e le parrocchie di
Apparita e di Streda (che appartengono alla diocesi di San Miniato).
Il territorio della Diocesi di Pescia comprende i comuni di Pescia (eccetto le frazioni di Aramo, Collodi, Fibbialla, Medicina, Pontito, San
Quirico, Stiappa, Veneri, che fanno parte dell’arcidiocesi di Lucca),
Uzzano, Chiesina Uzzanese, Buggiano, Ponte Buggianese, Massa
e Cozzile, Montecatini Terme, Pieve a Nievole e Monsummano Terme nella provincia di Pistoia; Altopascio (eccetto la frazione di Badia
Pozzeveri, che fa parte dell’arcidiocesi di Lucca) e Montecarlo nella
provincia di Lucca; la frazione di Massarella del comune di Fucecchio
per la provincia di Firenze.
La popolazione delle due Diocesi, secondo l’Annuario Pontificio del
2024, conta in totale circa 328.000 persone, rispettivamente 208.000
per la Diocesi di Pistoia e circa 120.000 per la Diocesi di Pescia.
Dossier Caritas 2025
Nelle figure i territori delle due diocesi, Pistoia e Pescia, con specificazione dei relativi confini e comuni afferenti al territorio diocesano.
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Popolazione residente Diocesi Pistoia, al 1° gennaio 2025
Comune
Provincia
Popolazione Stranieri
(%)
Pistoia
Pistoia
Pistoiese
88.943
Abetone
Cutigliano
Pistoia
Pistoiese
1.826
Agliana
Pistoia
Pistoiese
17.937
Lamporecchio
Pistoia
Valdinievole
7.365
Marliana
Pistoia
Pistoiese
3.277
Montale
Pistoia
Pistoiese
10.479
Quarrata
Pistoia
Pistoiese
26.934
Sambuca
Pistoiese
Pistoia
Pistoiese
1.386
San Marcello Piteglio
Pistoia
Pistoiese
7.483
Serravalle
Pistoiese
Pistoia
Pistoiese
11.817
Carmignano
Prato
Pratese
14.577
Montemurlo
Prato
Pratese
19.059
Poggio a Caiano
Prato
Pratese
9.944
Capraia e Limite
Firenze
Empolese
7.811
Vinci
Firenze
Empolese
14.598
Totale
243.436
Dossier Caritas 2025
Popolazione residente Diocesi Pescia, al 1° gennaio 2025
Comune
Provincia
Popolazione Stranieri
(%)
Pescia
Pistoia
Valdinievole
19.262
Buggiano
Pistoia
Valdinievole
8.770
Chiesina
Uzzanese
Pistoia
Valdinievole
4.557
Massa e Cozzile
Pistoia
Valdinievole
7.760
Monsummano
Terme
Pistoia
Valdinievole
20.804
Montecatini
Terme
Pistoia
Valdinievole
21.514
Pieve a Nievole
Pistoia
Valdinievole
9.1546
Ponte
Buggianese
Pistoia
Valdinievole
8.820
Uzzano
Pistoia
Valdinievole
5.659
Altopascio
Lucca
Piana Lucca
16.053
Montecarlo
Lucca
Piana Lucca
4.393
Massarella
Firenze
(frazione di
Fucecchio)
Empolese
Valdarno
Valdelsa
450 ca.
Totale
127.188
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Secondo gli ultimi dati ISTAT (dati provvisori al 1° gennaio 2025), sul
territorio comprendente le due Diocesi risiedono 370.624 persone, di
cui con cittadinanza straniere il 10,7%.
La maggior parte delle persone ha residenza nella provincia di Pistoia,
tuttavia circa un quarto della popolazione risulta residente negli altri
territori provinciali delle due Diocesi.
La popolazione straniera residente si attesta sul 10% su quasi tutti i
territori comunali afferenti alle due Diocesi, in generale più un comune
risulta popoloso più aumenta la percentuale degli stranieri residenti.
Nel territorio della Diocesi di Pescia è presente in percentuale una
maggiore concertazione di stranieri, in particolare a causa dell’alta
concentrazione di stranieri residenti nel comune di Montecatini Terme,
in cui la cittadinanza straniera è circa un quarto del totale della popolazione residente (24,5%).
Sul territorio diocesano di Pistoia sono i comuni del pratese e del fiorentino ad avere una maggiore concentrazione di popolazione straniera,
sempre considerando la popolazione residente.
Dossier Caritas 2025
Situazione economica e povertà
La Toscana continua ad avere un grado di povertà sicuramente inferiore
a quello rilevato a livello nazionale, per cui ISTAT nel 2024 stimava che
le famiglie in condizioni di povertà assoluta fossero l’8,4% del totale ed
il 9,8% degli individui. Condizione che riguarda in particolare nuclei tra
i cui componenti sia presente almeno un cittadino straniero (30,4%) ed
ancora di più per i nuclei composti esclusivamente da stranieri (35,2%).
Secondo gli ultimi dati disponibili circa 19.000 famiglie in Toscana vivrebbero in condizioni di povertà assoluta (circa il 3,5% del totale delle
famiglie residenti). Le famiglie con un valore ISEE inferiore ai 6.000€
sarebbero il 6,4% del totale dei nuclei residenti, mentre circa 12% di
questi non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa imprevista di
800€.
Nell’ultimo rapporto regionale di Caritas Toscana, le persone assistite
dalle Caritas diocesane toscane nel 2024 sono state 29.297 in totale,
di queste il 9,1% erano in carico alle Caritas di Pistoia ed alla Caritas
di Pescia.
Un quadro della condizione economica e dello stato di povertà dei
territori, dal nazionale al locale, può esserci fornito dalle rilevazioni
sulla principale misura di contrasto alla povertà a livello nazionale,
vale a dire l’Assegno di Inclusione (AdI), misura che ha sostituito la
precedente misura del Reddito di Cittadinanza (RdC).
Dall’’ultimo Rapporto di monitoraggio sulle politiche di contrasto alla
povertà in Italia, di Caritas Italiana, si evince come il passaggio da RdC
ad AdI abbia avuto come primo effetto la diminuzione drastica della
platea dei beneficiari, si calcola infatti una diminuzione tra il 40% ed il
47%. Questo perché da una misura all’altra cambiano criteri di accesso
fondamentali, riassumendo in estrema sintesi: il RdC era una misura
universale, per la quale a date condizioni economiche tutti potevano
accedervi; l’AdI è una misura a cui possono accedere specifiche categorie di utenza, in generale tutti quei nuclei che abbiano un qualche
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
carico di cura (cioè con a carico minori, anziani, disabili). Vengono
quindi penalizzati di fatto tutti i nuclei senza carichi di cura e le persone
sole, ma non solo queste. Infatti, dai dati emerge che altre categorie
svantaggiate dalla misura sono ad esempio gli stranieri, i quali pur
vedendo ridotto il criterio del periodo di residenza in Italia (inferiore a
quello previsto per accedere al RdC), restano una quota minoritaria
dei beneficiari di AdI. In parte questo è dovuto alla penalizzazione che
di fatto hanno i nuclei numerosi (spesso stranieri) che per un diverso
calcolo della scala di equivalenza (cioè il criterio con cui viene calcolato
il beneficio economico della misura) ricevono cifre inferiori a quanto
ricevevano con RdC. In ogni caso si rammenti che anche con il RdC
gli stranieri restavano una parte minoritaria del totale dei beneficiari.
Un’altra discrepanza che comunque si rilevava anche con il RdC è
che al Nord Italia si registra appena il 15% dei beneficiari della misura,
sebbene dalle statistiche emerga come in quel territorio risiedano il
41% di persone in condizioni di povertà assoluta di tutto il paese. Ma
in generale la criticità maggiore resta che con il passaggio da RdC ad
AdI, l’Italia è diventata l’unico paese UE senza una misura di reddito
minimo universalistica, cioè rivolta a tutti i poveri indiscriminatamente
e non solo ad alcune categorie specifiche.
Oltre alla misura dell’AdI, un’altra misura è stata introdotta (alcuni mesi
prima dell’AdI, a fine 2023), ci si riferisce alla misura del Supporto
Formazione Lavoro (SFL), strumento nato per favorire l’attivazione
e l’inserimento lavorativo, che nella teoria voleva essere rivolto a tutti
coloro che sarebbero rimasti esclusi dai nuovi criteri di accesso all’AdI,
ma anche per questa misura non sono mancate le criticità in questi 2
anni circa di attività. In primo luogo la platea dei beneficiari è ancora
una volta estremamente limitata, ancora di più di quella del AdI, ma
soprattutto emerge come i risultati occupazionali siano spesso modesti.
Infatti i percorsi di formazione o tirocini si sono rilevati esperienze brevi
e poco o per niente incisive sulle condizioni di vita dei beneficiari, attività
realizzate più per percepire il rimborso economico previsto piuttosto
che come reale opportunità formativa o lavorativa.
Nei primi 18 mesi di attività (gennaio 2024-giugno 2025) la misura
Dossier Caritas 2025
dell’AdI in Toscana è stata percepita da 22.786 beneficiari (corrispondenti a 44.922 persone conteggiando tutti i membri dei nuclei familiari),
corrispondenti a circa il 2,6% del totale dei beneficiari a livello nazionale.
L’importo medio erogato è stato di 600€ mensili, valore leggermente
inferiore al valore medio del Centro Italia (635€) ed ancora di più del
dato generale nazionale (669€). Specificatamente al giugno 2025 i
beneficiari di AdI in Toscana erano 16.826 (30.938 persone, con importi
medi mensili percepiti di €608).
La misura del SFL invece, sempre considerando il territorio della
Regione Toscana, nel periodo di attività da settembre 2023 a giugno
2025, ha raggiungo 4.113 persone (il 2,2% a livello nazionale), che
in media hanno percepito 7,7 mensilità ciascuno: la quota del SFL
prevede l’erogazione una cifra fissa ogni mese, quello che varia è per
quanto tempo viene percepita la misura, tempistica che corrisponde
alla lunghezza del periodo formativo-lavorativo.
A livello locale la diminuzione drastica di beneficiari dalla misura del
RdC all’AdI è confermata anche dall’ottavo Rapporto sulle Povertà e
l’Inclusione Sociale della Regione Toscana. Infatti, considerando le aree
degli ambiti socio-sanitari delle Società della Salute emerge come, tra
i nuclei percettori di almeno una mensilità di AdI ed RdC, si registri un
calo del 49% per l’area della SdS Pistoiese e del 50% per l’area della
SdS Valdinievole. In generale in Toscana il passaggio da una misura
all’altra ha diminuito il numero dei nuclei beneficiari del 48,3% e degli
individui beneficiari del 51,4% (con picchi fino al 61% nell’area della
SdS Fiorentina Sud Est).
Rispetto all’AdI è possibile disaggregare il dato regionale per provincia,
ed emerge come la provincia di Pistoia, sempre al giugno 2025, sia la
quinta per numero di beneficiari AdI in regione (dietro a Firenze, Livorno,
Lucca e Pisa), con 1.699 beneficiari (il 10% del totale a livello regionale),
per 3.146 persone in totale, con importi mensili medi percepiti di 618€.
Di questi 1.699 nuclei beneficiari della misura dell’AdI, ben 299 (17,6%)
sono composti esclusivamente da persone con età superiore ai 67 anni,
il numero totale delle persone coinvolte è 346, mentre l’importo medio
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
mensili è molto più basso della media provinciale, solo €412. Rispetto
ai beneficiari AdI over67 è importante sottolineare come tra il numero
dei beneficiari ed il numero complessivo dei componenti del nucleo ci
sia una differenza minima, significa che spesso si ha a che fare con
nuclei composti da una persona sola, quindi persone sole ed anziane.
Considerando che le due Caritas diocesane, Pistoia e Pescia, comprendono anche altri territori provinciali, è interessante notare come la
provincia di Lucca sia la terza per numero di beneficiari AdI, mentre la
provincia di Prato sia la penultima per numero di beneficiari (solo 858,
superiore solo alla quota di beneficiari residenti nella provincia di Siena).
Beneficiari Assegno di Inclusione per Provincia al giugno 2025
Provincia
Beneficiari
Pistoia
Prato
Lucca
Firenze
Toscana
2.163
3.074
16.826
Componenti
nuclei
Importi medi
mensili
3.146
1.604
4.212
5.412
30.938
618 €
596 €
622 €
583 €
608 €
Beneficiari Adl over 67 per Provincia al giugno 2025
Provincia Beneficiari Componenti
nuclei
Pistoia
Prato
Lucca
Firenze
Toscana
2.893
3.468
Potenziali
anziani soli
Importo
mensili
412 €
404 €
436 €
426 €
441 €
Dossier Caritas 2025
I principali dati del 2024
Come di consueto si riporta brevemente i dati relativi all’intero anno
2024, per entrambe le Caritas diocesane, ed il dato complessivo, come
da tabella sintetica che segue
Categoria
Pistoia
Pescia
Totale
974 (31,2%)
7.938 (32,8%)
8,1 cont. a persona
262 (26,9%)
3.125
24.225
7,7 cont. a persona
463 (21,8%)
femmine 60,5%
femmine 63,0%
maschi 39,5%
maschi 37,0%
italiani 45,0%
italiani 44,2%
stranieri 55,0%
stranieri 55,8%
generale 50,4 anni
generale 51,4 anni
italiani 58,1%
italiani 60,0%
stranieri 44,2%
stranieri 44,5%
comune
Pistoia 54,0%
Pescia 22,4%
di residenza
Montemurlo 6,1%
Monsummano 19,7%
Agliana 5,9%
Montecatini 19,4%
Serravalle P.se 4,5%
Altopascio 6,7%
nessuna 7,8%
nessuna 5,5%
tipo di convivenza nucleo familiare 61,1% nucleo familiare 54,9%
solo 21,5%
solo 21,4%
nucleo non fam. 5,0% nucleo non fam. 4,0%
casa accoglienza 3,4% casa accoglienza 1,1%
tipo di abitazione
affitto 49,3%
affitto 55,4%
ERP 9,3%
albergo 4,4%
di proprietà 8,5%
di proprietà 7,9%
amici/familiari 6,7%
amici/familiari 6,0%
condizione
disoccupato 54,1%
disoccupato 56,8%
professionale
occupato 15,4%
occupato 11,8%
casalinga 10,6%
casalinga 5,7%
pensionato 6,5%
pensionato 7,4%
bisogni
economici 60,0%
economici 71,0%
lavoro 12,1%
lavoro 9,0%
famiglia 7,0%
famiglia 3,6%
abitazione 3,9%
abitazione 4,9%
salute 6,8%
salute 7,3%
istruzione 4,8%
dipendenze 2,0%
interventi
beni materiali 72,0%
beni materiali 89,7%
alloggio 10,8%
alloggio 3,5%
ascolto 10,8%
ascolto 3,0%
sanità 3,0%
sanità 1,7%
femmine 61,3%
maschi 38,7%
italiani 44,8%
stranieri 55,2%
generale 50,7 anni
italiani 58,7%
stranieri 44,3%
Pistoia 37,8%
Pescia 7,0%
Monsummano 6,1%
Agliana 4,1%
Montemurlo 4,1%
nessuna 7,1%
nucleo familiare 59,1%
solo 21,5%
nucleo non fam. 4,6%
casa accoglienza 2,7%
affitto 51,2%
ERP 7,5%
di proprietà 8,3%
amici/familiari 6,5%
disoccupato 55,0%
occupato 14,3%
casalinga 9,1%
pensionato 6,8%
economici 63,7%
lavoro 13,3%
famiglia 6,0%
abitazione 4,2%
salute 7,0%
istruzione 3,6%
beni materiali 78,9%
alloggio 8,0%
ascolto 7,8%
sanità 2,5%
persone incontrate
contatti
media contatti
nuovi accessi 2024
centri operativi
coinvolti
genere persone
incontrate
cittadinanza
persone incontrate
età media
2.151 (68,8%)
16.287 (67,2%)
7,5 cont. a persona
420 (73,1%)
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
I dati della rete diocesana
dei Centri d’Ascolto di Caritas Pistoia e Caritas Pescia
La collaborazione tra le due Caritas diocesane prosegue, in particolare
prosegue il lavoro portato avanti dai due Osservatori delle Povertà e
delle Risorse, lavoro che come lo scorso anno culmina nella redazione del presente rapporto annuale, in cui si presentano i principali dati
raccolti nel corso del primo semestre dell’anno in corso, presentando
quindi una situazione relativamente recente e soprattutto che rispecchia
quello che è il momento attuale che i servizi delle due Caritas vivono
quotidianamente.
Come lo scorso anno, inoltre, questo lavoro congiunto ci permette di
presentare il punto di vista di Caritas sul territorio dell’intera provincia
di Pistoia, territorio che le due Diocesi coprono quasi interamente come
già detto. Tuttavia, ricordiamo che sarebbe incorretto sostenere che
le povertà incontrate da Caritas siano quelle della sola provincia di Pistoia, in quanto le due Diocesi si estendono addirittura su 4 provincie,
per porzioni di territorio e popolazione sicuramente non trascurabili, in
particolare rispetto al territorio della provincia di Prato (il cui territorio è
compreso all’interno della Diocesi di Pistoia per circa 75 km quadrati,
dove risiedono oltre 40.000 persone).
Persone accolte 1° semestre 2023-2024-2025
o Pistoia
o Pescia
Dossier Caritas 2025
Le persone incontrate da Caritas, nel primo semestre 2025, sono in
totale 2.694, risulta quindi un aumento del 5,5% rispetto al primo semestre del 2024. Se per la Caritas di Pescia il numero delle persone
incontrate resta sostanzialmente invariato (c’è una diminuzione di appena l’1%), per Caritas di Pistoia invece si rileva un aumento dell’8,5%
(1.910 persone incontrate nel primo semestre). Il numero delle persone
per Caritas Pistoia torna ad aumentare dopo che si erano registrati
cali, anche sensibili, ormai dal 2022 in poi, periodo in cui l’effetto della
pandemia da Covid-19 aveva portato per la prima volta a superare
le 2.000 presenze nel primo semestre dell’anno. Nel primo semestre
2025 il numero delle persone incontrate da Caritas Pistoia raggiunge
un valore simile a quelle incontrate nel 2020, cioè in pieno periodo
pandemico. È giusto tuttavia ricordare, come facemmo nel 2020, che
il numero delle presenze registrate nel primo semestre 2020 fu sicuramente sottostimato a causa dell’emergenza e delle limitazioni imposte
dalla pandemia, per cui certamente non fu possibile tracciare tutti
coloro che usufruirono di un qualche servizio Caritas in quel periodo
così difficile e complesso. In ogni caso restiamo ben lontani dai livelli
di presenze pre-pandemia (nel primo semestre 2019 Caritas Pistoia
incontrava circa 1.600 persone).
Persone incontrate 1° semestre 2021-2025
o Pistoia
o Pescia
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Per quanto riguarda Pescia dal precedente grafico emerge come la
ripresa dell’attività dell’Osservatorio e la collaborazione con Caritas Pistoia, abbia portato le presenze a stabilizzarsi, vicino alle 800 persone.
La piattaforma informatica utilizzata dalle due Caritas diocesane, la
piattaforma MirodWeb messa a disposizione dalla delegazione Caritas
Toscana, ci permette, tra le altre informazioni, di confrontare l’anno
del primo contatto con la rispettiva Caritas diocesana di riferimento.
Questa informazione ci permette idealmente di comprendere da quanto
tempo le persone sono in carico ai servizi Caritas. Tuttavia, è doveroso
precisare che la data di primo accesso non significa affatto che tali
persone siano state in carico a Caritas continuativamente in tutti quegli
anni. Sicuramente la cronicità di molte situazioni, che le due Caritas
seguono, è un tema che quotidianamente interroga gli operatori e i
responsabili dei servizi. È bene però tenere presente che lo strumento
di rilevazione utilizzato non ci permette di rilevare con precisione la
frequenza con cui le persone si presentano negli anni, non è raro infatti
che qualcuno che ha fatto un primo accesso nel passato, ritorni dopo
alcuni anni per una ricaduta in una condizione di difficoltà, o anche
per un aiuto occasionale.
Anno di primo contatto 1° semestre 2025
tim si
2-3 ni
4-5 ni
6-1 ni
11 ni
p ann
Dossier Caritas 2025
Fatta questa doverosa premessa è comunque rilevante il dato su coloro
che si affacciano ai servizi Caritas per la prima volta proprio nel primo
semestre 2025, che sono il 18,3% del totale (quasi 1 persona ogni 5),
se si considerano invece gli ultimi 18 mesi questa percentuale sale al
31,4% del totale delle persone incontrate. La maggioranza assoluta
delle persone incontrate ha fatto primo accesso a Caritas negli ultimi 5
anni (53,5%). Rilevante poi resta la presenza di chi ha fatto accesso per
la prima volta proprio durante la pandemia da Covid-19, in particolare
nell’anno 2020 (8,5% del totale), emerge quindi come la pandemia, per
queste persone, sia stato momento di crisi da cui poi non sono riusciti
più a fuoriuscire. Rispetto alla cronicità,
pur considerando la premessa fatta in
Diocesi di
precedenza, le persone conosciute da
primo contatto
Caritas da oltre 10 anni sono una percentuale sicuramente non irrilevante,
quasi uno su tre (28,9%). Come detto,
Pistoia
non tutti questi soggetti saranno stati in
carico continuativamente tutto questo
Pescia
tempo, ma certamente una buona parte
di loro lo è. Ciò evidenzia purtroppo un
Prato
limite nelle azioni di Caritas e un motivo
di riflessione per operatori e volontari
Firenze
dei servizi su come procedere in futuro
nell’affrontare queste situazioni.
Lucca
La piattaforma MirodWeb che raccoglie
tutti i dati e le informazioni che espoPisa
niamo nel presente rapporto, come
quelli presentati negli anni precedenti,
San Miniato
è il sistema informatico in possesso a
tutte le Diocesi della Toscana. Questo ci
Fiesole
permette anche di stabilire in quale delle
17 Caritas diocesane della Toscana si
Siena
sono rivolti per la prima volta le persone
incontrate nel 2025. La netta maggioranaltre
za è stata intercettata prima nei centri
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
operativi delle Caritas diocesane di Pistoia e della Caritas diocesana
di Pescia, come è naturale che sia, ma percentuali rilevanti di persone
hanno avuto contatto anche con le Caritas di Prato e Firenze, territori
comunque molto vicini a quelli di Pistoia e Pescia. Questo dato ci
fornisce un quadro generico degli spostamenti delle persone assistite
dalle due Caritas diocesane, che per lo più restano nell’area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia (così risulta per il 97,0% delle persone
incontrate). Ciò ci dimostra che difficilmente le persone in carico a
Caritas si spostano in territori troppo distanti, restando molto spesso
nello stesso contesto. Si consideri come questo dato sia complessivo,
quindi valga sia per italiani e stranieri, tutte persone che quindi fanno
parte delle nostre comunità cittadine e locali, spesso da molto tempo
come dicevamo in precedenza (il 45,3% delle persone incontrate nel
2025 è conosciuta dalle due Caritas da più di 5 anni).
I dati presentati sono raccolti da quelli che genericamente sono chiamati Centri Operativi, ma che nello specifico possono riferirsi a diversi
tipi di servizio. Rispetto allo scorso anno, sebbene il numero di Centri
Operativi sia leggermente aumentato (siamo passati dai 39 del 2024 ai
41 del 2025), si registrano variazioni sensibili tra le varie tipologie. La
maggior parte dei Centri Operativi che incontrano le persone assistite
sono ancora Centri di Ascolto, ma non sono più la maggioranza assoluta come nel 2024. Aumentano, almeno nell’incidenza percentuale, le
strutture di accoglienza, le Caritas parrocchiali e soggetti terzi rispetto
alle due Diocesi. Cambia anche la ripartizione tra le due Diocesi, la
maggioranza dei Centri Operativi attivi appartengono al territorio di Pistoia (32 Centri operativi), diminuiscono invece i Centri attivi su Pescia.
In particolare vengono meno alcuni Centri di Ascolto parrocchiali che
comunque non avevano un carico di utenza particolarmente gravoso
(sempre meno di 10 persone/famiglie). Infatti, il numero totale degli
assistiti dalla Caritas diocesana di Pescia è sostanzialmente invariato.
L’assenza di questi CdA nell’attività di raccolta dati non significa certo
la sospensione dei loro servizi, ma è piuttosto da rimandare a problemi
pratici, come l’avvicendarsi di nuovi parroci nelle suddette parrocchie,
o nuovi volontari, cosa che ha influito nella regolarità dell’inserimento
dei dati, così da renderli non disponibili per la pubblicazione del presente report.
Dossier Caritas 2025
Persone accolte per Centro, Caritas Pistoia, 1° semestre 2025
centro del contatto
n° persone % contatti
1 Associazione Il Delfino
2 Associazione Portaperta ODV
3 Associazione San Martino de’ Porres
4 Caritas parrocchiale dell’Immacolata
5 Caritas parrocchiale San Michele Arcangelo
6 Caritas parrocchiale della Vergine
7 Caritas parrocchiale S. Ilario (Piastre)
8 Caritas parrocchiale Masiano
9 Accoglienza Cittadella della Pace
10 Casa Accoglienza “L’Apostrofo”
11 Casa di Accoglienza “Il Baobab”
12 Casa di Accoglienza “La Tenda di Abramo”
13 Casa Accoglienza Bottegone
14 Casa di Accoglienza Piuvica (PT)
15 Centro di aiuto alla vita Casalguidi
16 Centro Ascolto Agliana
17 Centro Ascolto Carmignano
18 Centro Ascolto Limite sull’Arno
19 Centro Ascolto Oste
20 Centro d’Ascolto Casalguidi
21 Centro d’Ascolto diocesano Pistoia
22 Centro d’Ascolto Lamporecchio
23 Centro d’Ascolto Montale
24 Centro d’Ascolto Montemurlo
25 Centro d’Ascolto Poggio a Caiano
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
centro del contatto
n° persone % contatti
26 Centro S. Maria Assunta Quarrata
27 Centro Mimmo
28 Dormitorio “Hospitium Mansueto Bianchi”
29 Mensa Don Siro Butelli
30 Ufficio Caritas diocesana di Pistoia
31 Cooperativa In Cammino
32 Croce Rossa Sezione Pistoia
Per la Caritas Diocesana di Pistoia hanno partecipato alla raccolta
dati in totale 32 Centri Operativi (+25 rispetto al 2024). I nuovi Centri
Operativi sono in realtà soltanto due, gli altri sei sono Centri che in
passato avevano già partecipato alla raccolta dati ma che non riescono
a garantire costanza nella registrazione, anche se da quest’anno riteniamo di poter aver fissato degli standard minimi che garantiscano un
inserimento costante, in particolare per i soggetti terzi (Associazione
San Martino, Cooperativa In Cammino). I due nuovi servizi sono entrambi relativi all’accoglienza di persone prive di abitazione autonoma
o abitazione adeguata. Nello specifico si tratta dell’allestimento di un
ulteriore spazio di accoglienza all’intero del complesso della Cittadella
al Tempio, dove erano già presenti le accoglienze dell’Hospitium e
della Casa Apostrofo. All’interno di questi spazi è stata organizzata
un ulteriore spazio per l’accoglienza di soggetti migranti provenienti
dalla parrocchia di Vicofaro. Allo stesso modo la Casa di accoglienza
del Bottegone, che in precedenza accoglieva nuclei familiari in condizioni di disagio abitativo, è stata riorganizzata per accogliere persone
provenienti dalla parrocchia di Vicofaro dalla fine del mese di giugno
2025. La maggioranza dei Centri Operativi della Caritas diocesana di
Pistoia restano i Centri d’Ascolto distribuiti su tutto il territorio diocesano, riuscendo a garantire un punto di ascolto e riferimento su tutti
i comuni della Diocesi, fatta eccezione per la montagna pistoiese,
dove comunque è presente un presidio presso la parrocchia di San
Marcello Pistoiese. Il Centro con più persone incontrate ma anche
Dossier Caritas 2025
con più contatti registrati, sia per la Diocesi di Pistoia che come dato
generale, è il Centro di Ascolto diocesano di Pistoia, che nel primo
semestre 2025 ha incontrato 953 persone, circa un terzo del totale.
Ciò non sorprende se si considera comunque che è il punto di accesso
primario a praticamente tutti i servizi della Caritas diocesana di Pistoia
ed ospita inoltre servizi di ascolto di secondo livello e specialistici. Ci
si riferisce in particolare a servizi come lo sportello legale, sportello
sanitario, sportello psicologico, alla collaborazione con altri progetti in
cui la Diocesi di Pistoia è capofila o partner come i progetti Policoro,
Soleil ed altri ancora. Come numero di presenze e di contatti seguono
due servizi diocesani strettamente collegati al CdA diocesano, cioè il
Centro Mimmo (raccolta e distribuzione vestiario) e la Mensa don Siro
Butelli, entrambi i Centri hanno incontrato oltre 200 persone, sebbene
si registri una flessione rispetto al 2024. In particolare, per la Mensa il
numero degli assistiti, in parte certamente dovuto ad un cambiamento
negli strumenti per la registrazione degli accessi quotidiani proprio nella
primavera di quest’anno.
Tra i CdA attivi nel territorio della Diocesi di Pistoia, dopo quello
diocesano, si conferma come quello con maggiori presenze il CdA
di Montemurlo, con oltre 100 nuclei assistiti, seguono poi i CdA di
Agliana, Casalguidi e Carmignano, tutti con oltre 60 famiglie in carico.
Tra i soggetti esterni alla Diocesi di Pistoia, ricordiamo in particolare
la Croce Rossa di Pistoia, che assiste un numero notevole di famiglie
e che dall’inizio della pandemia da Covid-19 nel 2020 collabora con
Caritas Pistoia e condivide i propri dati rispetto gli assistiti anche per
coordinare in modo più efficace l’attività di distribuzione alimenti.
Rispetto al 2024 infine, emerge un deciso aumento sul Centro “Ufficio
Caritas diocesana” in quanto tutti i soggetti trasferiti dalla parrocchia
di Vicofaro in strutture gestite dalla Fondazione Sant’Atto, sono stati
censiti su Mirodweb sotto questo Centro Operativo, trattasi di circa 100
persone, di cui parleremo in modo più approfondito successivamente.
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Persone accolte per Centro, Caritas Pescia, 1° semestre 2025
centro del contatto
centro del contatto
persone
n° persone % contatti
1 Centro Ascolto Altopascio
2 Centro Ascolto Cristo Redentore – Le Case
3 Centro Ascolto Diocesano Montecatini Terme
4 Centro Ascolto Diocesano Pescia
5 Centro Ascolto Fontenova Monsummano T.
6 Centro Ascolto S. Francesco Montecatini T.
7 Centro Ascolto S. Maria Assunta Montecatini T.
8 Centro Ascolto SS. Marco e Pietro P. a Nievole
9 Centro Ascolto SS. Marco e Pietro P. a Nievole
Il numero dei Centri Operativi della Caritas diocesana di Pescia diminuisce rispetto al 2024 come detto; tuttavia, il numero sia degli assistiti che dei contatti totali non sembra risentirne, in parte sicuramente
perché i Centri che mancano all’appello, nel rapporto di quest’anno,
incidevano poco sul conteggio totale delle persone, in parte perché gli
altri Centri con più presenze hanno strutturato maggiormente l’attività
di registrazione. Tuttavia, non si intende sottovalutare il lavoro di una
parrocchia che condivide il suo seppur piccolo punto di osservazione,
infatti quello che si intende fare con il presente rapporto ed in generale con l’attività dei due Osservatori diocesani non è certo quello di
riconcorrere i numeri in una sorta di gara al rilancio a chi incontra più
persone in difficoltà. Anzi, il lavoro dei centri più piccoli è prezioso proprio per far emergere realtà più lontane o più nascoste seppur presenti
in un contesto urbano. Compito dell’attività degli Osservatori è anche
quello di far emergere le risorse presenti sul territorio, in primis quelle
diocesane; pertanto, sicuramente nel futuro l’attività sarà ripresa con
tutti questi soggetti, magari impegnando anche risorse diocesane,
secondo tempi e disponibilità. È altrettanto importante ricordare che
l’attività dei Centri Operativi è portata avanti in parte anche da volontari,
cioè persone che mettono a disposizione il proprio tempo e la propria
competenza per permetterci di raccogliere tutte queste informazioni
Dossier Caritas 2025
e restituire alle comunità ciò che Caritas incontra quotidianamente.
Per quanto riguarda il numero di persone accolte nel territorio della
Diocesi di Pescia i Centri Operativi con più presenze sono i due Centri
di Ascolto diocesani di Pescia e di Montecatini Terme, ma su livelli simili
sono anche i CdA di Monsummano Terme (praticamente identico al
CdA diocesano di Montecatini) e la parrocchia di Santa Maria Assunta
di Montecatini. Questa ripartizione quasi equa tra i Centri dei Comuni
di Pescia, Montecatini Terme e Monsummano Terme, è abbastanza
comprensibile se si considera il numero di residenti che ogni comune
conta e che Pescia è sede vescovile della Diocesi. Una particolarità
del territorio diocesano di Pescia, che si riconferma anche nel primo
semestre 2025 è relativo al numero di contatti per Centro Operativo.
Infatti, se su Pistoia i Centri Operativi con un maggior numero di persone, registrano anche il maggior numero di contatti, in modo quasi
proporzionale, su Pescia questo non accade. Il Centro operativo con
più contatti è quello di Monsummano (con quasi 2 contatti al mese
per ogni persona), seguito dalla parrocchia di Santa Maria Assunta di
Montecatini (con più di un contatto al mese per persona). Seguono poi
i due CdA diocesani, che hanno un rapporto tra persone incontrate e
contatti simile ai CdA della Diocesi di Pistoia.
Contatti per Diocesi, 1° semestre 2021-2025
12253
o Pistoia
o Pescia
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Il numero totale dei contatti nel primo semestre 2025 supera quota
13.000 (+3,3% rispetto al 2024), precisamente una media di quasi 5
contatti per ogni persona incontrata (4,9), mediamente i Centri Operativi
della Caritas diocesana di Pistoia incontrano meno spesso le persone
assistite, rispetto ai corrispettivi della Caritas di Pescia: su Pistoia si
registrano mediamente 4,4 contatti ogni persona, mentre su Pescia
sono 6,3 quindi più di uno al mese.
Su Pistoia diminuisce il numero totale dei contatti registrati, per la prima volta negli ultimi quattro anni scende sotto quota 8.500 sebbene la
flessione sia in effetti minima (-1,8%), in ogni caso siamo distanti dagli
anni in cui si registravano valori ben maggiori sia rispetto al numero di
contatti in assoluto, sia rispetto la media di contatti a persona. Infatti,
dal 2012 al 2022 per oltre 10 anni Caritas Pistoia ha sempre registrato
oltre 10.000 contatti (il valore massimo raggiunto fu nel 2017). Tale
decremento è principalmente rilevato sul CdA diocesano di Pistoia, che
ha nel tempo allestito servizi di ascolto specifici, come già accennato,
i quali approfondiscono maggiormente le situazioni ma necessitano di
un tempo maggiore, andando così ad incidere sul numero totale degli
incontri che possono essere realizzati.
41,9%
Cittadinanza 1°
semestre 2025
58,1%
l italiani
l stranieri
Dossier Caritas 2025
Su Pescia, invece, il numero continua ad aumentare incidendo anche
sull’aumento del valore complessivo, raggiungendo quasi quota 5.000
e registrando un aumento rispetto al 2024 del 14,2%. Un alto numero
di incontri è testimone di un contatto frequente con le persone assistite, garantendo quell’aspetto relazionale nell’intervento di Caritas, che
come già detto non deve limitarsi al mero aspetto materiale, cioè alla
sola consegna del pacco alimenti o di altro tipo di intervento.
La presenza degli stranieri registra un aumento in particolare per la
presenza di immigrati provenienti dall’accoglienza della parrocchia di
Vicofaro, tanto che avvicina la presenza straniera a quasi il 60% del
totale delle persone assistite. Ricordiamo che nel territorio della Caritas
diocesana di Pistoia la differenza tra italiani e stranieri è storicamente minima, adesso va invece aumentando invertendo una tendenza
tipica del territorio, sebbene legata ad una condizione particolare. Su
Pescia invece, essendo presente una forte componente straniera in
alcuni comuni del territorio, in particolare Montecatini, tale ripartizione
si registrava anche negli anni precedenti.
Un dato che riteniamo sottostimato, ma che comunque ci sembra
significativo, è il dato relativo a chi sia in possesso di una doppia cittadinanza, in particolare agli stranieri che possiedono anche cittadinanza
italiana assistiti dalle due Caritas diocesane, che corrispondo al 3,6%
degli stranieri, dato che di fatto riequilibra parzialmente la distanza tra
italiani e stranieri.
Provenienza stranieri – area geografica (%)
N. Africa
Africa
Extra UE
America
Apolide
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
La maggioranza assoluta delle persone con cittadinanza straniera
proviene dal continente africano (53,3%), nel territorio di Pistoia
prevalgono coloro che provengono dal Nord Africa (29,2%) in particolare a causa della forte presenza di persone originarie del Marocco,
mentre su Pescia sono più presenti persone provenienti dall’Africa
sub-sahariana (24,7%), soprattutto per l’alta presenza di persone dalla
Nigeria. Tuttavia, su Pescia, la maggioranza degli stranieri provengono
da paesi europei ma non appartenenti all’Unione Europea (30,4%). La
differenza più sostanziale tra i due territori diocesani è sicuramente la
presenza di stranieri provenienti dal Sud America su Pescia (12,4%)
molto meno rilevante su Pistoia, e di stranieri provenienti dall’Asia sul
territorio di Pistoia (12,0%) allo stesso modo poco presenti su Pescia.
Provenienza stranieri (%), 1° semestre 2025,
Caritas Pistoia e Caritas Pescia
Marocco
Albania
Nigeria
Romania
Gambia
Senegal
Pakistan
Tunisia
Perù
Filippine
Dossier Caritas 2025
Le nazionalità principali tra gli stranieri assistiti dalle due Caritas
diocesane restano le stesse degli ultimi anni, con una forte presenza
di persone provenienti da Marocco ed Albania, ed a seguire Nigeria.
Continua poi la progressiva diminuzione della presenza di romeni, che
sebbene siano a livello generale la quarta nazionalità straniera, nel
dato delle singole Diocesi sono superati dalla presenza di gambiani su
Pistoia e di tunisini su Pescia. Pistoia poi si caratterizza per la presenza
di persone provenienti sia dall’Africa sub-sahariana (in particolare da
Gambia, Senegal, Guinea) e dall’Asia (Pakistan e Filippine).
Provenienza stranieri (%), 1° semestre 2025 Caritas Pistoia
Marocco
Albania
Nigeria
Gambia
Romania
Senegal
Pakistan
Filippine
Tunisia
Guinea
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Su Pescia come detto si rileva una buona presenza di persone provenienti dal Sud America e Centro America, in particolare Perù, Brasile e
Cuba. Sono inoltre presenti una percentuale di persone non irrilevante
provenienti dall’Ucraina, presenza che invece su Pistoia è andata
diminuendo velocemente già un anno dopo lo scoppio del conflitto
russo-ucraino.
La presenza di apolidi è rilevata solo sul territorio di Pistoia (0,4% delle
persone assistite da Caritas Pistoia, così come la presenza di persone
appartenenti ad una etnia nomade che equivale al 3,0%).
Provenienza stranieri (%), 1° semestre 2025 Caritas Pescia
Albania
Nigeria
Marocco
Tunisia
Romania
Perù
Ucraina
Senegal
Brasile
Dossier Caritas 2025
Con riferimento alla popolazione straniera seguita dalle due Caritas
diocesane, ci è possibile anche definire l’anno di primo arrivo in Italia
dichiarato. Sebbene questo dato sia ampiamente incompleto (non
raccolto per circa il 40% degli stranieri), riteniamo comunque rilevante
ciò che emerge per circa i due terzi delle persone straniere incontrate.
Emerge infatti come la maggioranza sia arrivata in Italia nel primo
decennio del nuovo millennio (19,3%) e come solo una minima parte
sia presente sul territorio nazionale da relativamente poco tempo (solo
il 3,6% è arrivato al massimo da 18 mesi, tra il 2024 e 2025). Tra le
due diocesi non si rilevano particolari differenze, se non che il dato
è maggiormente raccolto nei Centri Operativi della Caritas di Pistoia,
dove il dato mancante è circa il 38% contro il 48% di Pescia.
In ogni caso emerge come quasi la metà degli stranieri (48,5%) è
presente in Italia da almeno 5 anni, addirittura il 39,0% da più di 10
anni, limite temporale entro il quale è possibile anche richiedere la cittadinanza italiana, anche per questo riteniamo che il dato sulla doppia
cittadinanza sia sottostimato.
Anno di arrivo in Italia stranieri (%), 1° semestre 2025
Caritas Pistoia e Caritas Pescia
2023-2021
2020-2016
2015-2011
2010-2001
2025-2024
2000-1991
1980-1971
1990-1981
1970 e prima
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
La maggior parte delle persone è residente sul territorio della provincia
di Pistoia, come è naturale che sia, dato che le due Diocesi praticamente coprono la quasi totalità della provincia. Tuttavia, come detto,
sia la Diocesi di Pistoia che la Diocesi di Pescia contengono al proprio
interno porzioni non trascurabili delle province di Prato e di Lucca
rispettivamente, la Diocesi di Pistoia possiede porzioni di territorio in
comune addirittura con la provincia di Firenze. Rispetto al 2024 si registra una leggerissima flessione sui residenti nella provincia di Pistoia,
mentre aumentano coloro che hanno residenza in altri comuni fuori
dalle due Diocesi oppure privi del tutto di residenza. Buona parte di
queste persone sono sicuramente da individuare nel gruppo di persone
provenienti da Vicofaro, che spesso hanno residenza in altri territori,
oppure è risultato impossibile risalire al comune di residenza, almeno al
momento della registrazione dati.
Provincia di residenza (%)
persone incontrate
1° semestre 2025
l Pistoia
l Prato
l Lucca
l Firenze
l altro comune
l senza residenza
73,5%
Dossier Caritas 2025
La questione della residenza anagrafica è di fondamentale importanza
per coloro che vivono in condizioni di marginalità ed esclusione sociale,
questa è infatti la chiave di accesso a praticamente tutti i servizi del
territorio, in particolare quelli pubblici. Ricordiamo che per l’accesso ai
servizi delle due Caritas il requisito della residenza non è necessario,
come talvolta erroneamente viene comunicato, infatti il dato appena
presentato dimostra l’esatto contrario: il 16,0% delle persone incontrate
nel primo semestre 2025 non è residente in nessuno dei comuni dei
due territori diocesani (quindi una persona su sei).
Persone prive di residenza anagrafica, 1° semestre 2025
Territorio
N. persone
Stranieri (%)
Maschi (%)
Pistoia
Pescia
Totale
Considerando poi coloro che dichiarano esplicitamente di non avere
alcuna residenza, il sistema Mirodweb ci permette di indicare precisamente chi risulta senza residenza anagrafica, ovviamente si parla di
quanto dichiarato dall’interessato direttamente, non sempre è possibile
avere documentazione che attesti la mancanza della residenza anagrafica. La maggior parte viene intercettata dai Centri Operativi della
Caritas di Pistoia (78,1%), si tratta soprattutto di persone di genere
maschile (83,6%) e nazionalità straniera (88,6%) cosa che rende queste
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
persone ancora più fragili in quanto la mancanza di residenza preclude anche la possibilità di avere documenti per il regolare soggiorno
in Italia. La differenza di genere è molto meno marcata tra le persone
senza residenza intercettate dai Centri della Caritas di Pescia, in cui
si registra una differenza minima (le donne senza residenza sono il
47,7% del totale delle persone), sebbene essendo in valore assoluto
minoritarie, queste incidono relativamente sul dato generale. Tuttavia,
merita approfondimento la condizione femminile nell’ambito della marginalità più grave, infatti pur essendo solo il 16,4% dei soggetti senza
residenza, sono anche tra coloro che più difficilmente trovano risposta
in servizi di pronta accoglienza, a meno che non presentino vulnerabilità
specifiche (donne sole con minori, donne maltrattate, vittime di tratta).
Infine, si consideri come tra coloro che dichiarano la propria residenza
nel Comune di Pistoia, circa l’1,2% sia in possesso di residenza fittizia,
risultando quindi persona senza dimora.
La maggioranza delle persone possiede residenza nel Comune di
Pistoia, come lo scorso anno seguono poi i principali comuni del
territorio della Diocesi di Pescia, con una leggera flessione proprio
sul comune di Pescia, seguono poi tutti gli altri comuni in percentuali
simili a quanto registrato lo scorso anno. Le variazioni principali sono
in percentuali minoritarie su comuni più piccoli, principalmente dovute
alla diminuzione dei Centri Operativi partecipanti alla raccolta dati per
la Caritas di Pescia. Rispetto ai comuni fuori dalla provincia di Pistoia
le percentuali maggiori si rilevano per i comuni di Montemurlo (4,3%),
Carmignano (1,9%), Altopascio (1,9%). Solo l’1,1% delle persone
incontrate dai Centri Operativi della Caritas di Pistoia ha residenza
in un comune del territorio della Diocesi di Pescia, viceversa il dato è
leggermente maggiore (3,5%) in particolare per la presenza di persone con residenza nel comune di Pistoia (1,8%), questo in parte può
giustificarsi con il fatto che Pistoia oltre ad essere il comune di gran
lunga più popoloso dei due territori, è anche capoluogo di provincia.
Dossier Caritas 2025
Comune di residenza persone assistite (%)
1° semestre 2025
Pistoia
Montecatini Terme
Monsummano Terme
Pescia
Montemurlo
Agliana
Serravalle Pistoiese
Altopascio
Carmignano
Montale
Lamporecchio
Poggio a Caiano
Capraia e Limite
Quarrata
Pieve a Nievole
Marliana
Massa e Cozzile
San Marcello Piteglio
Buggiano
Ponte Buggianese
Sambuca Pistoiese
Chiesina Uzzanese
Montecarlo
altro comune
senza residenza/
non specificato
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
La maggior parte delle persone incontrate continua ad essere di
genere femminile, sul territorio della Diocesi di Pescia la differenza
è più marcata, quasi due persone su tre. In generale si conferma la
tendenza storica in cui è la donna a chiedere aiuto per se stessa e
per tutta la sua famiglia, come vedremo più avanti, almeno in prima
istanza. Infatti, è prassi comune che dopo il primo contatto (in cui si
registra in piattaforma la persona che si presenta fisicamente al Centro
Operativo), possa venire indistintamente un qualsiasi membro della
famiglia, quanto meno residente col nucleo. Quindi talvolta sebbene
le schede di riferimento siano a nome della moglie potrebbe essere il
marito a presentarsi per una richiesta o altro. Sebbene questa prassi
non sia tecnicamente corretta, sarebbe infatti necessario censire chi
si presenta fisicamente al Centro, nel tempo si è preferito non adottare
più questo metodo anche solo per avere un quadro completo dell’intero nucleo sulla stessa scheda (bisogni, resoconto colloqui, interventi
effettuati, ecc), piuttosto che averlo diviso su più posizioni (due, tre o
41,4%
Genere (%)
1° semestre 2025
58,6%
l maschi
l femmine
Dossier Caritas 2025
anche più schede personali afferenti a più membri della famiglia che
si presentano al Centro).
In controtendenza con quanto registrato negli ultimi anni, dai dati
complessivi delle due Diocesi, per la prima volta l’età media generale
scende, e scende anche nei dati disaggregati per singola Diocesi sia
per Pistoia che per Pescia. L’età media generale scende rispetto al
2024 di quasi 1 anno, passando da 49,9 anni a 49,2 anni nel primo semestre 2025. Come detto il valore scende per entrambe le Diocesi, ma
è soprattutto quello di Pistoia a mostrare il principale cambiamento (da
49,8 a 49,0). Anche in questo caso buona parte di questa diminuzione
è dovuta all’accoglienza di molte persone provenienti dall’accoglienza
di Vicofaro, tutti stranieri con età nelle fasce 25-34 anni e 35-44 anni.
Infatti, su Pistoia la fascia di età più rappresentativa tra gli stranieri è
sempre quella 35-44 anni (34,5%) seguita dalla precedente 25-34 anni
(24,3%). Gi italiani restano mediamente molto più anziani degli stranieri
e la loro età media sale leggermente, raggiungendo i 58,0 anni.
Età media persone incontrate (%), 1° semestre 2025
Età media
italiani
stranieri
o Pistoia
o Pescia
o generale
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Addirittura su Pescia gli italiani over 75 sono il 14,3% del totale, e quelli
nella fascia 65-74 sono il 20,9%. Inoltre, tra le persone incontrate,
più di un italiano su tre ha più di 64 anni (precisamente il 35,2% degli
italiani). Condizione questa che ha portato ad una ampia riflessione in
merito e a conseguenti azioni mirate di cui verrà discusso più avanti.
A prescindere da questo specifico dato, la questione delle condizioni
di benessere degli anziani sarà un tema sempre più rilevante nel futuro; infatti, questa leggerissima flessione al ribasso sull’età media è
sicuramente un caso isolato e già dal prossimo anno si prevede che
l’età media delle persone assistite tornerà ad aumentare anche per
gli stranieri.
Fasce di età persone incontrate (%), 1° semestre 2025
19-24
25-34
35-44
45-54
55-64
65-74
oltre 75
Dossier Caritas 2025
Fasce di età, confronto italiani e stranieri (%),
1° semestre 2025
19-24
25-34
35-44
45-54
55-64
65-74
oltre 75
o italiani
o stranieri
Le persone in carico alle due Caritas diocesane vivono principalmente
in nucleo familiare, circa due su tre (esattamente il 63,2% del totale),
valore in linea con quanto registrato lo scorso anno. Sotto questa
categoria si raggruppano coloro che vivono in nucleo con coniuge e/o
altri parenti (47,7%), chi vive in famiglia di fatto (11,9%), sia chi vive in
coppia con il solo coniuge e nessun altro parente (3,6%). Rispetto agli
italiani, gli stranieri vivono maggiormente in nucleo familiare (49,3%
degli stranieri rispetto al 37,6% degli italiani), mentre la percentuale
degli italiani che vivono soli è nettamente superiore agli stranieri (31,1%
degli italiani rispetto al 10,2% degli stranieri). Praticamente una persona
su cinque vive sola (20,4%), mentre le persone che vivono in nucleo
non familiare restano una piccola percentuale rispetto al totale. A livel48
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
lo diocesano una differenza sostanziale tra le due Caritas emerge in
primis tra le persone che vivono in contesti di strutture di accoglienza,
che su Pistoia sono il 10,2% del totale, mentre sono quasi assenti sul
territorio di Pescia (0,7%). Queste persone sono per lo più uomini, di
nazionalità straniera, in buona parte provenienti dall’accoglienza della
parrocchia di Vicofaro. Ricordiamo che sulla piattaforma Mirodweb
sono stati riportati tutti coloro che sono stati trasferiti dalla parrocchia
di Vicofaro in strutture afferenti a vario titolo alla Diocesi di Pistoia.
Tipo di convivenza (%), 1° semestre 2025
In nucleo
familiare
In famiglia
di fatto
accoglienza
In nucleo
non familiare
In nucleo con
solo coniuge
Altro
Dossier Caritas 2025
A conferma del tipo di convivenza, la maggior parte delle persone incontrate dichiara di essere coniugata (44,4%), condizione che ricorre
più frequentemente tra gli stranieri (57,1%) e tra le donne (51,6%).
Separati e divorziati sono soprattutto donne italiane (esattamente il
25,8% degli italiani ed il 17,3% delle donne in totale), così come la
condizione di vedovanza è più comune tra gli italiani (9,2%), in particolare donne (7,1%). In leggero aumento celibi e nubili, anche in questo
caso condizione più frequente tra gli italiani (32,9%) e soprattutto tra
gli uomini (40,3% degli uomini).
Stato civile, persone incontrare (%), 1° semestre 2025
celibe/nubile/
stato libero
coniugati
divorziato/
separato
vedovo
Persone con figli conviventi (%), 1° semestre 2025
Ha figli
% totale
% italiani
% stranieri
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
La piattaforma Mirodweb ci permette di tenere traccia anche dei figli
degli assistiti all’interno del proprio nucleo familiare, quantificandone
la presenza (sempre considerando una registrazione dei dati corretta).
Emerge pertanto come il numero totale dei figli delle persone assistite
dalle due Caritas nel primo semestre 2025 sia 2.481, di questi la stragrande maggioranza risulta convivente con il genitore (86,7%) ed è
minorenne (61,8%), tre su quattro è figlio di una persona che si è rivolta
ad un Centro della Caritas di Pistoia (75,5%). Ci è possibile specificare
ulteriormente andando a vedere quanti figli ha ogni famiglia, considerando sia la nazionalità che la Diocesi di contatto. Emerge un quadro
che infatti conferma in parte quanto già riportato in precedenza: con
riferimento ai figli minori conviventi, questi sono maggiormente presenti
in nuclei stranieri (41,7% degli stranieri) e molto meno in quelli italiani
(14,9%). Inoltre, se tra gli italiani con figli minori conviventi oltre la metà
ha un solo figlio (52,1%), tra gli stranieri la situazione è completamente
diversa; infatti, tra coloro che hanno figli addirittura il 60,1% ne ha a
carico due o tre. Circa due terzi del totale delle persone in carico alle
due Caritas non ha figli minori a carico, se questo dato può stupire si
tenga sempre conto che il 28,5% delle persone vive solo o in struttura
di accoglienza, il 57,4% ha almeno 45 anni.
N. figli
conviventi
% nuclei
con figli
% italiani
con figli
% stranieri
con figli
Dossier Caritas 2025
Considerando quindi i dati sopra riportati ci è possibile calcolare una
stima circa il numero totale delle persone componenti i nuclei familiare
toccati dagli interventi delle due Caritas diocesane, numero che almeno
supera le 6.000 persone, ma sicuramente sottostimato in quanto non ci
è possibile conteggiare tutte le persone comunque conviventi ma con
legami di parentale diversi da genitore, figlio e coniuge, e soprattutto
tutti coloro che risultano esterni alla rete familiare, che seppur una
minoranza sono comunque presenti. In ogni caso possiamo affermare
che si tratta di almeno tra le 6.000 e 7.000 persone, vale a dire un piccolo comune di uno dei territori diocesani (ad es. come Lamporecchio
o Massa e Cozzile).
Pistoia
Pescia totale
persone incontrate
figli minori conviventi
figli maggiorenni conviventi
stima coniugi
totale
Rispetto all’abitazione, la tipologia più comune resta l’abitazione in
affitto sul mercato privato, condizione comune a praticamente la metà
delle persone assistite dalle due Caritas, condizione più frequente tra
gli stranieri (55,3%) piuttosto che tra gli italiani (40,7%), e tra le donne
(59,2%) piuttosto che tra gli uomini (35,0%). Seguono poi abitazione di
proprietà più comune tra gli italiani (14,6%) piuttosto che tra gli stranieri
solo il 3,4% degli stranieri, infatti, ha una casa di proprietà. Le persone
che abitano in alloggi di edilizia popolare sono intercettate soprattutto
dai Centri della Caritas di Pistoia. Come già accennato si registra un
incremento delle persone accolte in strutture di accoglienza a qualsiasi titolo, soprattutto su Pistoia (9,1%). Mentre su Pescia emerge una
percentuale rilevante di persone in abitazioni quali strutture alberghiere e simili. Poi considerando di nuovo l’ambito della marginalità una
percentuale significativa di persone vive in alloggi di fortuna (7,3%) o
addirittura risulta priva di qualsivoglia tipologia di alloggio (2,6%).
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Tipo abitazione persone incontrate (%) 1° semestre 2025
iliz are
ca lienz
ici i
am iliar
Tipo abitazione persone incontrate per Diocesi (%)
1° semestre 2025
affitto
proprietà
edilizia
popolare
fortuna
accoglienza
amici
familiari
senza
alloggio
o Pistoia
o Pescia
Dossier Caritas 2025
Tipo abitazione persone incontrate per cittadinanza (%)
1° semestre 2025
affitto
proprietà
edilizia
popolare
fortuna
accoglienza
amici
familiari
senza
alloggio
o italiani
o stranieri
Il dato sul titolo di studio continua ad essere gravemente mancante,
tuttavia, vista anche l’attenzione di alcune attività delle due Caritas ai
bisogni educativi decidiamo anche quest’anno di presentare i dati in
nostro possesso, specifichiamo che le percentuali sono calcolate sulla
base dei dati presenti e non sul totale delle persone incontrate, come
fatto finora e anche successivamente nel presente capitolo.
L’informazione sul grado di scolarizzazione è tutt’altro che banale, aldilà
della relazione diretta tra un basso titolo di studio ed una condizione di
disagio socioeconomica, per la popolazione straniera un minimo livello
di conoscenza è indispensabile per non cadere immediatamente in
condizioni di esclusione sociale, questo accade in Italia come altrove.
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Titolo di studio, italiani e stranieri
1° semestre 2025 (%)
analfabeta
nessun
titolo
licenza
elementare
licenza
media
diploma
licenza
superiore
laurea
post-laurea
o italiani
o stranieri
o generale
Un certo livello di conoscenza anche solo della lingua italiana, certificato, è necessario per poter richiedere la cittadinanza, ed in generale
un livello di studio eccessivamente basso (se non del tutto assente)
può precludere l’accesso a percorsi formativo-professionali e di inserimento lavorativo.
Dossier Caritas 2025
Il livello di studio medio resta basso sia per le persone incontrate dalla
Caritas di Pistoia che dalla Caritas di Pescia, in particolare quello degli
italiani, sembra emerge come essere trai più bassi mai registrati, per
cui oltre la metà degli italiani incontrati ha solo la licenza media, ed oltre
un quarto solo la licenza elementare. Tra gli stranieri ricorrono più frequentemente persone con maggiori anni di istruzione sia in percentuale
che in valore assoluto, in particolare per titoli corrispondenti alla licenza
media superiore e laurea sebbene si registri una flessione rispetto al
2024. Tra gli stranieri però si confermano anche più frequenti persone
analfabete o prive di qualsivoglia titolo (in totale il 7,1% degli stranieri).
Condizione professionale, 1° semestre 2025 (%)
disoccupato
occupato
casalinga
pensionato
invalido/inabile
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
La presenza di persone con una regolare occupazione (dal punto di
vista legale) resta una minoranza in entrambe le Caritas diocesane,
infatti meno di una su quattro risulta essere in questa condizione.
Come anche emerso in passato, resta la difficoltà di far emergere la
condizione del lavoro nero, che spesso può essere supposta dagli
operatori e volontari, piuttosto che esplicitamente dichiarata dai diretti
interessati. In ogni caso è praticamente certo che nel gruppo che si
dichiarano disoccupati e risultano tali dall’estrazione dei dati, ci sia una
percentuale non irrilevante di persone che lavorano al nero. Spesso
la condizione lavorativa viene forse sottovalutata nelle analisi di una
Caritas diocesana, o anche solo all’interno del gruppo di volontari di
un Centro d’Ascolto, questo perché c’è coscienza del fatto che raramente si riesce ad incidere su questo aspetto. Un Centro d’Ascolto
parrocchiale può avere la fortuna di tanto in tanto di raccogliere una
qualche offerta di lavoro adeguata a qualcuna delle persone in carico,
la Caritas diocesana o altro soggetto appartenente alla rete delle collaborazioni può avere piccoli progetti di inserimento lavorativo, ma resta
estremamente complesso per le persone incontrate da Caritas trovare
occupazione regolarmente contrattualizzata, retribuita e duratura nel
tempo a causa di molteplici fattori. Come anche già accennato sicuramente l’alta età media, lo scarso livello di studio e specializzazione,
talvolta anche differenze di tipo culturale, sono tutti potenziali ostacoli
al raggiungimento di una autonomia lavorativa. È anche per questo
che Caritas Toscana ha deciso di realizzare un’indagine proprio sulla
condizione di lavoratori e pensionati incontrati dalla rete dei Centri di
Ascolto, indagine a cui hanno partecipato anche la Caritas diocesana
di Pistoia e la Caritas diocesana di Pescia ed i cui risultati parziali sono
riportati in un capitolo a seguire. La condizione di disoccupazione è
trasversale alle persone incontrate sia da Caritas Pistoia che da Caritas
Pescia e si rileva allo stesso modo sia negli italiani che negli stranieri,
più marcata nelle donne che negli uomini. Quasi il 70% delle donne incontrate dalle due Caritas risulta disoccupata o comunque inoccupata.
Le persone occupate sono più frequentemente incontrate da Caritas
Pistoia, infatti solo il 12,8% delle persone incontrate dalla Caritas di Pescia risulta abbia un qualche tipo di occupazione. Mentre le percentuali
di pensionati ed invalidi restano simili tra le due Diocesi, tali condizioni
sono molto più frequenti tra gli italiani piuttosto che tra gli stranieri.
Dossier Caritas 2025
Bisogni rilevati 1° semestre 2025
povertà
problemi
economici
problematiche
abitative
Problemi di
occupazione
lavoro
Problemi
salute
Bisogni in
migrazione
immigrazione
Problemi
istruzione
Problemi
familiari
Detenzione
giustizia
dipendenze
handicap
disabilità
altri
problemi
o totale
o Pistoia
o Pescia
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Prima di passare ai bisogni rilevati dai Centri Operativi delle due Caritas diocesane è bene sempre riproporre una riflessione sul metodo
di rilevazione. Principalmente questi dati sono rilevati dai Centri di
Ascolto delle due Caritas, durante i vari colloqui effettuati nel corso del
periodo preso in esame, vale a dire il primo semestre 2025. Durante
questi colloqui alcuni bisogni o disagi possono essere espressi esplicitamente dalle persone incontrate, ad esempio la povertà economica o
la mancanza di lavoro (che infatti anche quest’anno sono tra le principali categorie rilevate). È presente poi tutta una batteria di bisogni che
sono maggiormente complessi da tracciare, sia perché difficilmente
verranno espressi esplicitamente dalle persone, ma piuttosto dovranno
essere dedotti dall’operatore o volontario (ad esempio i bisogni legati
alle dipendenze), ed altri ancora che invece necessitano di una specifica competenza, anche minima, perché possano essere compresi
e quindi registrati, come per esempio problematiche legate a salute,
immigrazione e giustizia. Tali argomenti spesso sono oggetto di ascolti
di secondo livello da parte di servizi specifici spesso in capo alla Caritas diocesana stessa (sportello sanitario, sportello legale, consulenza
psicologica). Pertanto, questi bisogni complessi richiedono maggiore
tempo per essere affrontati da parte di operatori e volontari, ricorrendo
sia numericamente che percentualmente meno frequentemente, ma
ciò non significa che siano meno rilevanti.
Nel primo semestre 2025 nella rilevazione dei bisogni delle persone
assistite dai servizi delle due Caritas diocesane di Pistoia e di Pescia,
emergono differenze abbastanza evidenti con quanto registrato nel
2024, sebbene i bisogni più frequentemente rilevati restino quelli economici, sia su Pistoia che su Pescia. Questa categoria è rilevata molto
più spesso su Pescia che su Pistoia (circa tre volte su quattro), mentre
su Pistoia i bisogni economici sono meno di due su tre, pure restando
la maggioranza assoluta. Piuttosto quello che cambia è nelle altre macrocategorie, infatti, la seconda per incidenza percentuale sia a livello
generale che nel particolare per ognuna delle due Diocesi è relative a
bisogni abitativi, per cui si registra un netto aumento percentuale sia
su Pistoia che su Pescia. A livello percentuale le problematiche legate
all’abitazione rispetto a quanto rilevato nel 2024 aumentano del 65% sul
territorio della Diocesi di Pescia, mentre addirittura triplicano su Pistoia.
Dossier Caritas 2025
La terza categoria più ricorrente tra i bisogni rilevati dalle due Caritas
è relativa alla condizione lavorativa, su Pistoia percentualmente molto
simile alla categoria abitativa, mentre su Pescia meno ricorrente, sebbene come visto la percentuale delle persone disoccupate su Pescia
sia più alta. Questo sicuramente si deve a quanto già affrontato in
precedenza rispetto la condizione lavorativa: in generale sull’ambito
lavorativo, in particolare rispetto al disagio della disoccupazione Caritas mostra di avere pochi strumenti a contrasto, tanto che anche la
rilevazione del disagio viene effettuata meno puntualmente.
Bisogni di tipo occupazione/lavorativo 1° semestre 2025 (%)
disoccupazione
Lavoro nero
Lavoro precario
Licenziamento
Sottoccupazione
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Seguono ancora i bisogni legati alla salute, particolarmente rilevanti per
entrambe le Diocesi; infatti, entrambe le Caritas hanno attivi due progetti
finanziati su fondi CEI 8xmille tramite Caritas Italiana, che affronteremo
più specificatamente in un capitolo dedicato successivamente.
Riserviamo poi spazio a due problematiche particolarmente sensibili
e maggiormente presenti sul territorio della Diocesi di Pistoia piuttosto
che su quello di Pescia, ossia i bisogni relativi all’immigrazione ed
all’istruzione. Rispetto alla questione immigrazione non sorprende
questo deciso aumento di questo tipo di bisogno, visto il contatto con
numerose persone immigrate, accolte dopo la chiusura dell’accoglienza presso la parrocchia di Vicofaro, che come è noto accoglieva
soprattutto persone immigrate proveniente dal continente africano. In
particolare, per la Caritas di Pistoia emerge un netto aumento di soggetti identificabili come profughi/rifugiati, richiedenti asilo praticamente
tutti provenienti dall’accoglienza di Vicofaro. Per la Caritas diocesana
di Pistoia i bisogni legati all’immigrazione sono più che quadruplicati
rispetto a quanto rilevato nel 2024.
Bisogni immigrazione (%) 1° semestre 2025
Profugo
rifugiato
Problemi burocratici e
amministrativi degli immigrati
Richiedente
asilo
Irregolarità
giuridica
In fuga da guerre
conflitti armati
Problemi di razzismo
intolleranza
Ricongiungimento
familiare
Dossier Caritas 2025
Il secondo ambito di bisogno è legato invece all’istruzione, di cui abbiamo parlato diffusamente anche nel precedente rapporto nel 2024.
L’emersione di questa tipologia di bisogno si deve particolarmente
all’attività di un percorso avviato da circa due anni, per l’alfabetizzazione di adulti, sia stranieri ma anche italiani talvolta. Il progetto segue
la cadenza temporale di quello che è l’anno scolastico; quindi, i più
recenti sviluppi non sono intercettati dall’analisi dei dati finora presentati, in quanto le attività hanno ripreso da settembre-ottobre 2025.
Si rammenta poi che oltre al progetto di alfabetizzazione adulti della
Caritas di Pistoia sono attivi progetti di sostegno scolastico per minori
frequentanti elementari e medie realizzati dalle associazioni Portaperta
sul territorio di Agliana e San Martino de Porres su Pistoia.
Bisogni istruzione, 1° semestre 2025 (%)
Problemi linguistici
scarsa conoscenza
della lingua italiana
Ritardo
e difficoltà
scolastiche
Analfabetismo
Abbandono
scolastico
Le problematiche abitative principalmente riguardano la mancanza di
una vera e propria casa, questo viene rilevato sia su Pistoia che su
Pescia. Sul territorio di Pistoia sicuramente questo incremento è ancora
dovuto alla presenza di persone che una volta costretta a chiudere
l’accoglienza di Vicofaro non avevano altro posto dove vivere e che la
Diocesi di Pistoia ha accolto in varie strutture di capienza e tipologia.
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Ma la mancanza di casa è il bisogno maggiormente rilevato, in questa
categoria, anche sul territorio diocesano di Pescia. Infatti, essendo un
territorio dove risiedono numerose attività alberghiere, spesso queste
sono individuate quali soluzioni più o meno temporanee per soggetti, se non addirittura nuclei, in condizioni di marginalità abitativa. La
mancanza di soluzioni autonome per le persone porta a prolungare
indefinitamente quella che dovrebbe essere un’accoglienza temporanea in una struttura alberghiera, con tutte le complicazioni che questo
comporta (mancanza di luoghi adeguati alle famiglie ed in particolare
ai minori, sostenibilità dei costi, concentrazione di diverse situazioni
di disagio tutte in spazi relativamente ristretti).
Bisogni abitativi (%), 1° semestre 2025
Mancanza
Abitazione
precaria
inadeguata
Sovraffollamento
Accoglienza
provvisoria
Privo di
residenza
anagrafica
Sfratto
Morosità
Casa all’asta
Dossier Caritas 2025
Paradossalmente questo fa percepire lo sfratto, morosità o avere una
casa all’asta come un problema secondario, in quanto il bisogno principale che emerge è proprio quello di cercare un posto dove vivere. I
percorsi per il raggiungimento dell’autonomia abitativa, sia per italiani
che stranieri, sia per singoli che famiglie, sono sempre molto lunghi
nelle tempistiche e complessi nelle modalità di risoluzione, tanto che
spesso tali situazioni possono trascinarsi per anni se non adeguatamente supportate da tutti i servizi, non solo quelli di Caritas.
Interventi effettuati, macro categoria, 1° semestre 2025
e servizi
materiali
Alloggio
Ascolto
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I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
La classificazione degli interventi e delle richieste nel corso del 2025 è
stata modificata, non solo per le due Caritas diocesane, ma in generale
per tutte le Caritas della Toscana, allineandosi del tutto a quella che è
la batteria degli interventi e richieste utilizzata anche da Caritas Italiana
a livello nazionale e quindi da buona parte delle Caritas diocesane in
Italia. Sebbene tale cambiamento abbia interessato solo parte delle
voci utilizzate per tracciare le richieste ed interventi degli assistiti di
Caritas, ci è impossibile fare un confronto diretto con quanto raccolto in
passato. Ad esempio, la macrocategoria dei sussidi economici è stata
spezzettata nelle altre categorie a seconda della tipologia di sussidio
economico: quindi i sussidi per pagamento bollette sono ricaduti nella
categoria alloggio, innalzandone la percentuale notevolmente rispetto allo scorso anno. Fatta questa premessa cercheremo per quanto
possibile di fare un confronto con quanto rilevato in passato laddove
possibile ed in ogni caso presentare quelli che sono i principali dati di
interesse.
Al netto del cambiamento di cui si è parlato la maggioranza degli interventi effettuati nel primo semestre 2025 riguardano sempre beni e
servizi materiali, oltre tre su quattro. Questa categoria di interventi di
fatto non è stata toccata dal cambiamento di cui si è parlato pertanto
mantiene le stesse voci del passato. Resta la più comunque perché
racchiude un gruppo di attività che bene o male ogni servizio Caritas
realizza (una o più di una), ma anche perché trattasi di interventi che
in taluni casi si ripetono a cadenza bisettimanale o addirittura settimanale (ci si riferisce all’erogazione di viveri nello specifico). Come
già menzionato in precedenza, alcuni Centri Operativi registrano un
altissimo numero di contatti proprio perché portano avanti distribuzioni
di alimenti anche ogni settimana, ad un vasto numero di nuclei familiari,
incidendo pesantemente sul numero sia dei contatti che degli interventi.
Dalla riorganizzazione della batteria degli interventi emerge poi che le
seconde due categorie maggiormente riscontrate sono quelle relative
all’alloggio, che sostanzialmente come il passato contengono gli interventi di accoglienza, più da quest’anno anche gli interventi economici
per bollette, gestione abitazione, mutuo, ecc. La terza categoria più
presente poi è quella degli interventi di Ascolto, rilevata in percentuali
significative sia dalla Caritas di Pistoia che dalla Caritas di Pescia.
Dossier Caritas 2025
Interventi di beni materiali, 1° semestre 2025
Viveri
Emporio
Vestiario
Buoni
pasto
Mensa
Viveri
a domicilio
Prodotti
per neonati
Sussidi per
acquisto alimentari
Come detto, i principali interventi rispetto ai beni materiali restano legati
alla distribuzione di viveri, in particolare attraverso la distribuzione di
pacchi alimentari, cioè pacchi contenenti prodotti alimentari di prima
necessità, spesso a lunga conservazione, ma non esclusivamente,
composti e assemblati da un gruppo di volontari per le famiglie incontrate da un Centro di Ascolto, tenendo sempre conto di numero di
persone e abitudini alimentari, sanitarie e culturali, nel limite del possibile. Ogni Centro di Ascolto ed ogni Caritas parrocchiale che partecipa
alla raccolta dati realizza questo tipo di interventi, eccezion fatta per i
Centri di Ascolto diocesani, che hanno altri servizi per la distribuzione
degli alimenti come servizi emporio e mensa. Aldilà della distribuzione
dei viveri una fetta importante degli interventi riguarda la distribuzione
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
vestiario, anche questa realizzata da più servizi, ma sicuramente incide
in modo decisivo il servizio del Centro Mimmo della Caritas di Pistoia.
L’attività dell’Emporio della Solidarietà di Pistoia avviata nel 2018 ha assistito mediamente ogni mese 573 famiglie, corrispondenti a circa 1.824
persone in totale in media (circa 3 persone ogni nucleo). La tendenza
delle presenze segue l’andamento degli anni precedenti, cioè con un
picco minimo all’inizio dell’anno per poi risalire dalla primavera, questo
è dovuto sicuramente anche all’organizzazione del Centro di Ascolto
diocesano che gestisce le autorizzazioni per accedere al servizio. Nel
2025 la media degli autorizzati che fanno accesso mensilmente al servizio sale leggermente rispetto al 2024, inoltre in più mesi si superano
le 600 presenze, con il picco massimo raggiunto proprio nel mese
di ottobre. Il servizio dell’emporio in realtà è sempre molto richiesto,
tuttavia è necessario gestire gli accessi con oculatezza, sia per non
sovraccaricare la struttura (gestita in maggior parte da volontari), sia
per evitare doppi interventi su un territorio che comunque offre numerosi
servizi per quanto riguarda il sostegno alimentare.
Beneficiari Emporio Pistoia, 2025
Gen. Feb. Mar.
Mag. Giu.
Ago. Set. Ott.
Dossier Caritas 2025
Beneficiari (totale componenti nuclei familiari
Emporio Pistoia, 2025
Gen. Feb. Mar.
Mag. Giu.
Ago. Set. Ott.
È importante ricordare che una parte degli interventi registrati in MirodWeb relativamente all’erogazione di autorizzazioni/tessere Emporio,
sono relative all’Emporio di Pescia, per cui si rilevano 84 interventi di
questo tipo, corrispondenti al 10% del totale degli interventi di erogazione tessera Emporio totali.
Nei due territori diocesani sono attive due mense, gestite direttamente dalle due Caritas diocesane, situate rispettivamente sul territorio
comunale di Pistoia e su quello di Montecatini Terme. La mensa di
Pistoia essendo su un territorio urbano e più popolato è organizzata per
accogliere chiunque necessiti di un pasto senza particolari distinzioni
o restrizioni, si è configurata negli anni come vero e proprio punto di
riferimento sul territorio pistoiese per il contrasto alla marginalità più
grave, non limitandosi solo alla distribuzione dei pasti ma fornendo
anche informazioni, orientamento ed accompagnamento ai servizi per
la marginalità attivi sia a Pistoia che nei territori limitrofi. La mensa di
Montecatini invece accoglie un numero di persone ben definito, sicuramente inferiore a quella di Pistoia, queste persone sono individuate
tramite precedente valutazione, presso il Centro di ascolto diocesano di
Montecatini, per cui è stato ritenuto opportuno attivare il servizio mensa
dall’equipe della Caritas diocesana, se necessario in collaborazione con
i servizi sociali territoriali, i servizi specialistici o altro tipo di servizio.
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Dall’inizio di luglio 2025 la mensa don Siro Butelli di Pistoia ha adottato un nuovo metodo per la registrazione delle presenze quotidiane,
allineandosi allo stesso strumento utilizzato già dalla mensa di Montecatini. Il cambio di strumento sicuramente ha comportato una qualche
perdita di dati inizialmente, inoltre con uno strumento diverso è normale
assistere a variazioni anche sensibili se si fanno comparazioni con il
recente passato. In parte può essere anche dovuto a questo l’aumento
del numero dei pasti distribuiti su Pistoia (che al 31 ottobre 2025 ha
già superato il numero di pasti distribuiti nel 2024).
Persone accolte mense, 1°semestre 2025
Pistoia
Montecatini
Questa differenziazione nella tipologia di servizio emerge anche nei
numeri, sia delle persone assistite che dei pasti erogati; infatti, considerando i dati disponibili fino al 31 ottobre 2025, le presenze sono state di
299 persone su Pistoia e 46 su Pescia. Entrambi i servizi erogano sia la
colazione che il pranzo, la mensa di Montecatini eroga anche la cena.
Per entrambe le mense è prevista la possibilità di distribuire pasto da
asporto sia per pranzo che per la sera. I pasti erogati dalla mensa di
Pistoia al 31 ottobre sono stati 21.920 cioè una media di circa 72 ogni
giorno, mentre la mensa di Montecatini ne ha distribuiti 5.919 (circa 20
ogni giorno). A questo numero però la mensa di Montecatini aggiunge
una notevole quantità di asporti, realizzati in favore di nuclei familiari
con minori che non accedono direttamente al servizio, ma usufruiscono
di pasti di asporto, per altri 4.791 pasti (2.504 pranzi e 2.287 cene).
Dossier Caritas 2025
Pasti erogati mense
1° semestre 2025
Pasti erogati mense
al 31 ottobre 2025
21920
11194
11668
Pistoia
Montecatini
Pistoia
Montecatini
Pasti erogati mensa don Siro Butelli 2025
Gen. Feb. Mar.
o totale pasti
Mag. Giu.
o pranzo
Ago. Set. Ott.
o colazione
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Media pasti erogati quotidianamente
mensa don Siro Butelli 2025
52,0 49,8
Gen. Feb. Mar.
o totale pasti
Mag. Giu.
o pranzo
Ago. Set. Ott.
o colazione
Dossier Caritas 2025
Pasti erogati mensa Montecatini 2025
o totale pasti
o pranzo
o colazione
la mensa di Montecatini eroga anche la cena
o cena
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Media Pasti erogati quotidianamente mensa Montecatini, 2025
o totale pasti
o pranzo
o colazione
la mensa di Montecatini eroga anche la cena
o cena
Dossier Caritas 2025
Negli interventi relativi all’ambito alloggio da quest’anno sono compresi
anche i sussidi economici per la casa che le due Caritas erogano in
quantità (pagamento bollette, affitto o altra spesa relativa all’abitazione). Questo sicuramente giustifica l’innalzamento percentuale di
questa categoria di interventi rispetto allo scorso anno. Tale aumento
è da ricercare sia nell’accoglienza nella Diocesi di Pistoia di persone
provenienti dall’accoglienza di Vicofaro, sia per altre forme di intervento in accoglienza di soggetti singoli e nuclei attuati da entrambe le
Caritas diocesane. Ad esempio, per quanto riguarda il territorio della
Diocesi di Pescia, come detto in precedenza, esistono numerose attività
alberghiere spesso individuate come soluzioni abitative per soggetti,
o nuclei, in condizioni di marginalità abitativa provenienti anche dai
territori limitrofi o dai servizi di emergenza urgenza sociale (SEUS)
che si vanno a sommare agli interventi legati agli ospiti sul territorio
diocesano.
Interventi categoria alloggio, 1° semestre 2025
Sussidi per
pagamento
bollette/tasse
Accoglienza
in strutture
di housing
Sussidi
per la gestione
abitazione
Pronta e
prima
accoglienza
Accoglienza
a lungo
termine
I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto
Proseguono i progetti di accoglienza di Caritas Pistoia come riportati
nella tabella per tipologia di utenza e numero di posti a disposizione.
Tali progetti non sarebbero possibili senza la collaborazione di partner
fondamentali per la Caritas di Pistoia come la Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Pescia (prog. Welcome), la Fondazione Giorgio
Tesi Group (Casa accoglienza Piuvica), che mettono a disposizione gli
