(AGENPARL) - Roma, 13 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 13 December 2025 (ACON) Trieste, 13 dic – Con 28 s?, 1 astensione e 17 no, l’Aula
ha approvato a maggioranza l’articolo 9 della manovra finanziaria
2026 in materia di Autonomie locali. Sono complessivamente 685 i
milioni che vengono stanziati per la Direzione facente capo
all’assessore regionale Pierpaolo Roberti e che vanno a
rafforzare le politiche a favore degli enti locali e delle
minoranze linguistiche.
Oltre 6 milioni di euro sono destinati al sostegno delle lingue
minoritarie e dei corregionali all’estero attraverso contributi
mirati alle attivit? istituzionali delle associazioni di
riferimento. Tra gli interventi principali, figurano 400mila euro
per le attivit? della minoranza slovena, contributi per servizi
di traduzione e sportelli linguistici nonch? finanziamenti a
realt? economiche e associative del territorio.
Nell’ambito del capitolo dedicato ai corregionali all’estero,
vengono assegnati 80mila euro all’associazione Friuliani nel
mondo di Udine e 35mila euro all’associazione Giuliani nel mondo.
Saranno inoltre destinati 160mila euro ad associazioni attive
nella promozione della cultura del rispetto e nel contrasto alla
violenza di genere, mentre 40mila euro andranno alla Compa Fvg
per interventi di supporto nella gestione delle pratiche di
ristoro a favore dei Comuni colpiti dall’alluvione lo scorso 16
novembre.
La manovra include poi una ricognizione complessiva delle risorse
destinate agli enti locali, con particolare riferimento ai fondi
per gli aumenti contrattuali. Le risorse a favore degli enti
locali ammontano per il 2026 a 535 milioni di euro per un totale,
sul triennio, che raggiunge 1,608 miliardi. Ai Comuni vanno
oltre 498 milioni di euro, alle Comunit? oltre 15 mln, agli Edr
quasi 48 mln e, infine, 24 milioni ai servizi degli enti locali.
Sul fronte della sicurezza, i consiglieri di Forza Italia, Andrea
Cabibbo, Michele Lobianco e Roberto Novelli, hanno ottenuto lo
stanziamento di 250mila euro per l’implementazione dei fondi
destinati al potenziamento degli impianti di videosorveglianza
all’interno dei cimiteri comunali e dei parcheggi. A questo si
affianca un emendamento trasversale, presentato dai consiglieri
Mauro Di Bert (Fp) ed Elia Miani (Lega), che destina 820mila euro
al rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza a servizio dei
consorzi di aree pubbliche.
? stato inoltre approvato un emendamento di Lucia Buna (Lega) che
assegna 70mila euro ai Comuni nei cui territori sono presenti
centri per minori stranieri non accompagnati, finalizzati
all’installazione di impianti di videosorveglianza.
Per quanto riguarda le minoranze linguistiche, un emendamento del
capogruppo della Lega, Antonio Calligaris, garantisce 20mila euro
all’Arlef quale contributo straordinario destinato a sostenere le
spese per la redazione, la stampa e la distribuzione della
Costituzione italiana in lingua venetofona.
Un ulteriore emendamento bipartisan, sottoscritto da Maggioranza
e Minoranza, stanzia 400mila euro per la promozione e l’utilizzo
della lingua friulana nei mezzi di comunicazione di massa.
Inoltre, un emendamento presentato da Claudio Giacomelli e Markus
Maurmair (FdI) destina 65mila euro a sostegno dell’Associazione
Unione dei Serbi in Italia.
La Lega ha poi previsto 25mila euro per l’acquisto delle divise
degli Alpini. Dal gruppo Fp, Di Bert ha ottenuto 10mila euro per
l’iniziativa sindaci emeriti, mentre Moreno Lirutti ne ha
raccolti 35mila euro a favore dei connazionali all’estero.
I consiglieri dell’Opposizione, con i loro emendamenti tutti
bocciati o ritirati, hanno posto l’accento su questioni come
Ilia, correttivi al Fondo unico comunale e la perequazione tra
dipendenti comunali e regionali.
Durante la discussione, Massimiliano Pozzo (Pd) ha richiamato le
“difficolt? strutturali degli enti locali, segnati da carenze di
personale”, sottolineando l’importanza del rinnovo contrattuale e
chiedendo approfondimenti sul Fondo sociale. Massimo Moretuzzo
(Patto per l’Autonomia – Civica Fvg) ha invece criticato
“l’assegnazione di risorse a piccoli Comuni senza adeguata
capacit? di spesa”, sollecitando “un cambio di modello e maggiori
aggregazioni tra enti”.
Ampio confronto sulla modifica a un articolo della legge
regionale 9/2023 in materia di immigrazione e aree a rischio di
degrado. In questo modo, infatti, la Regione chiarisce che “le
misure per le aree a rischio di degrado si applicano
esclusivamente nei contesti in cui siano presenti problemi reali
e verificabili di degrado sociale e di disordine urbano” al fine,
viene preecisato, di supportare i Comuni in una corretta
applicazione della norma.
Diego Moretti e Roberto Cosolini del Pd e Enrico Bullian (Patto
per l’Autonomia-Civica Fvg) hanno contestato l’interpretazione
autentica, ritenendola una “forzatura che introduce criteri poco
oggettivi nella definezione della aree a rischio degrado”.
Di diverso avviso l’assessore Roberti, intento a spiegare che la
norma “era nata per consentire interventi mirati in aree
caratterizzate da una forte pressione migratoria e da difficolt?
di convivenza, utilizzando a questo scopo progetti di
rigenerazione urbana e integrazione. Nel tempo, per?, la
disposizione sarebbe stata usata anche per finalit? non coerenti,
come il semplice recupero di edifici o interventi
infrastrutturali privi di legame con il tema dell’immigrazione.
Da qui la necessit? di precisarne l’ambito di applicazione”.
5-segue
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