(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 comunicato stampa | Bologna, 11 dicembre 2025
Tutela ambientale, la Polizia locale della Città metropolitana scopre un capannone colmo di sostanze chimiche e rifiuti altamente pericolosi: scatta il sequestro penale
Denunciati i due rappresentanti legali delle aziende coinvolte, rischiano fino a cinque anni e mezzo di reclusione
A San Pietro in Casale, nel cuore della pianura bolognese, un capannone industriale trasformato in un deposito illegale di rifiuti chimici altamente pericolosi è stato scoperto dagli agenti del GOAM, il Gruppo Operativo Ambientale Metropolitano della Polizia locale della Città metropolitana di Bologna. L’operazione, condotta il 20 novembre scorso, ha portato al sequestro immediato della struttura e all’apertura di un fascicolo penale.
Gli investigatori, dopo giorni di accertamenti, hanno fatto irruzione nell’area industriale individuata come sospetta: ciò che hanno trovato ha confermato i loro timori. Decine di metri quadrati colmi di rifiuti speciali, sostanze corrosive, contenitori industriali danneggiati e materiali chimici senza alcuna etichettatura di sicurezza. Un miscuglio potenzialmente esplosivo non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sanitario.
Secondo quanto emerso, i rifiuti non erano tracciati né gestiti secondo le norme. Si trattava di un deposito improvvisato di rifiuti liquidi altamente contaminanti, stoccati senza alcuna cautela o protezione, sia all’interno sia all’esterno delle strutture, esposti alle intemperie. Una condizione che, in caso di incendio o sversamento, avrebbe potuto contaminare suolo, aria e falde acquifere, mettendo in serio pericolo lavoratori, residenti e soccorritori. Il sequestro ha impedito che le sostanze finissero nel circuito dello smaltimento illecito, un fenomeno purtroppo ancora diffuso e che rappresenta una delle principali minacce ambientali del territorio.
I rappresentanti legali delle due aziende coinvolte sono stati denunciati. Con la recente riforma della normativa ambientale, rischiano ora fino a cinque anni e mezzo di reclusione. Il fascicolo è ora nelle mani della Procura della Repubblica, che valuterà eventuali ulteriori responsabilità.
L’operazione della Polizia locale metropolitana conferma l’intensificazione dei controlli sul territorio metropolitano e mette ancora una volta in luce quanto la gestione abusiva di rifiuti chimici rappresenti una minaccia concreta per l’ambiente e la salute pubblica.
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