(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 La graphic novel “Irmina” di Barbara Yelin come strumento didattico
per esplorare temi come la memoria, i diritti e la legalità con gli studenti di
terza media o del biennio delle scuole superiori.
Il progetto si prefigge l’interazione di quattro percorsi didattici, ognuno con
obiettivi e attività specifiche:
Percorso 1: Memoria – “Guardare o Distogliere lo Sguardo?” – si concentra
sulla memoria storica e sulla memoria ecologica passata e presente del
conflitto (Gaza e Cisgiordania, 2023–2025)
Percorso 2: Diritti – “Libertà e Complicità” – esplora il concetto di diritti umani
e come le scelte individuali possano influenzarli.
Percorso 3: Legalità – “Leggi e Giustizia: Quando Coincidono?” – analizza la
differenza tra legalità e giustizia, e come le leggi possano essere utilizzate per
scopi ingiusti.
Percorso 4: Ecologia – “La memoria dell’acqua, del suolo e dell’aria” – non si
tratta solo di memoria di eventi ma anche di quella dei territori. Con
“Irmina” lavoriamo su sguardo/responsabilità individuale, affrontando
responsabilità ecologica e collettiva nel presente.
Ogni percorso include attività come l’analisi di sequenze, laboratori di
scrittura, dibattiti, giochi di ruolo e progetti creativi, per promuovere una
comprensione profonda dei concetti trattati.
Memoria – “Guardare o Distogliere lo Sguardo?
Obiettivo: Stimolare una riflessione critica sulla memoria e sull’importanza
delle scelte individuali.
Attività:
Analisi di sequenze: Esaminare scene chiave in cui Irmina affronta dilemmi
morali, discutendo le sue scelte e le alternative possibili.
Laboratorio di scrittura: Gli studenti scrivono una lettera immaginaria a
Irmina, esprimendo le loro opinioni sulle sue decisioni e riflettendo su come
avrebbero agito al suo posto.
Creazione di un “Albero della Memoria”: Ogni studente contribuisce con
una foglia che rappresenta un ricordo o un insegnamento tratto dalla storia,
formando un albero collettivo esposto in classe.
Risorse consigliate:
La carezza della memoria di Carlo Verdone – per esplorare come i ricordi
influenzano la nostra identità.
Materiali aggiuntivi:
Una/due copie della graphic novel “Irmina” di Barbara Yelin per ogni
classe.
Fogli di carta e matite per il laboratorio di scrittura.
Un grande foglio di carta o una lavagna per creare l’Albero della Memoria.
Percorso 2: Diritti – “Libertà e Complicità”
Obiettivo: Esplorare il concetto di diritti umani e come le scelte individuali
possano influenzarli.
Attività:
Dibattito: Discutere se Irmina sia vittima delle circostanze o complice del
regime, utilizzando evidenze dal testo per supportare le argomentazioni.
Gioco di ruolo: Simulare situazioni in cui i diritti vengono messi in
discussione, per comprendere le difficoltà nel difenderli.
Distribuzione della “Carta dei Diritti della Classe” (ConCittadini 2024/2025):
Gli studenti redigono una carta che elenca i diritti fondamentali che
ritengono essenziali, ispirandosi alla Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani.
Risorse consigliate:
Il cammino dei diritti di Janna Carioli – per una panoramica storica e
illustrata dei diritti umani.
Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando – per comprendere
l’importanza della legalità e dei diritti nella società.
Materiali aggiuntivi:
Una copia della Carta dei Diritti della Classe per ogni studente.
Fogli di carta e matite per il gioco di ruolo e l’eventuale
modifica/integrazione della Carta dei Diritti della Classe.
Un grande foglio di carta o una lavagna per esporre la Carta dei Diritti della
Classe.
Percorso 3: Legalità – “Leggi e Giustizia: Quando Coincidono?”
Obiettivo: Analizzare la differenza tra legalità e giustizia, e come le leggi
possano essere utilizzate per scopi ingiusti.
Attività:
Studio di casi anche contemporanei per esaminare leggi promulgate da
governi razzisti, discuterne la legittimità e l’impatto sui diritti umani.
Discussione guidata: Riflettere su situazioni contemporanee in cui la legalità
può entrare in conflitto con la giustizia.
Progetto creativo: Gli studenti creano un fumetto o una breve storia
illustrata che rappresenta una situazione in cui si confrontano legalità e
giustizia.
Risorse consigliate:
La Costituzione spiegata ai ragazzi di Valerio Onida – per comprendere i
principi fondamentali della legalità democratica.
Taci, memoria di Maxim Biller – per approfondire le implicazioni della
memoria e della giustizia nella società.
Materiali aggiuntivi:
Una copia della Costituzione italiana per ogni studente.
Fogli di carta e matite per il progetto creativo.
Un grande foglio di carta o una lavagna per esporre i progetti creativi.
Percorso 4: Ecologia – “La memoria dell’acqua, del suolo e dell’aria”
Obiettivi:
* Riconoscere come guerra e violenza producano distruzioni ecologiche
(detriti, contaminazioni, collasso WASH) e come ciò condizioni diritti
fondamentali (salute, accesso all’acqua)
* Saper leggere mappe e dati di base relativi a macerie, acqua, rifiuti,
agricoltura, collegandoli all’etica della responsabilità.
* Esercitare pensiero comparato tra un contesto lontano e il territorio degli
studenti (urbanizzazione/cementificazione, qualità dei corsi d’acqua locali,
consumo di suolo, fragilità idrogeologiche).
*Trovare una risposta alla domanda: che cosa significa “memoria” quando il
danno è ambientale e diffuso — acqua, suolo, aria — e quindi ricade sulle
generazioni future?
Attività:
1. “Zoom sul danno” (lezione guidata + think-pair-share, 30–40’)
Breve spiegazione docente (5–8 slide):
* quantità dei detriti e rischi (amianto, metalli, UXO);
* collasso idrico/fognario e implicazioni sanitarie;
* pressione sugli agro-ecosistemi della Cisgiordania (olivi).
Gli studenti annotano tre impatti e una domanda etica. Condivisione a
coppie e in plenaria (mappa concettuale in aula). (UNEP – UN Environment
Programme)
2. “Cartoline da due fiumi” (lavoro di gruppo, 45–60’)
Gruppi da 4: ciascun gruppo produce due “cartoline analitiche” (una da
Gaza/Cisgiordania, una dal territorio locale). Ogni cartolina ha:
* un dato (es. impianti WASH inoperativi; raccolti/oliveti compromessi; nel
locale: impermeabilizzazione del suolo, qualità dei corsi d’acqua, consumo di
suolo);
* un segno sul paesaggio (foto o schizzo);
* una conseguenza umana (diritti, salute, lavoro);
* una micro-azione possibile (a scuola/comune).
Allocare le cartoline in un tavolo a T: asse verticale = “scala del danno”, asse
orizzontale = “distanza da noi”.
3. “Vedere/Non vedere” (collegamento a *Irmina*, 30’)
Seleziona 2–3 tavole di *Irmina* sul tema dello sguardo/complicità. Chiedi:
*Cosa succede quando normalizziamo il danno al territorio? Quali scelte
abbiamo come cittadini? * (Richiamo esplicito a Percorsi 1–3 del progetto.)
4. “Debrief comparativo” (dibattito strutturato, 30–40’)
Mozione: *“La memoria ecologica è parte integrante dell’educazione civica e
va trattata come memoria storica.” * Squadre pro/contro con riferimenti a
dati e al territorio.
5. “Micro-inchiesta locale” (compito autentico, 1–2 settimane)
* Intervista a un tecnico comunale/associazioni locali (consumo di suolo,
gestione rifiuti, qualità acque).
* Breve report con una proposta realistica (es. campagne di riduzione rifiuti,
piani di drenaggio urbano sostenibile a scuola).
* Scala della distruzione e macerie: stime internazionali indicano decine di
milioni di tonnellate di detriti prodotti dai bombardamenti nella Striscia di
Gaza (circa 61 milioni di tonnellate di macerie stimati a oggi e rischi
ambientali connessi). I detriti includono potenziali contaminanti (amianto,
metalli pesanti, rifiuti industriali/medicali, UXO). Questo rende la rimozione
un problema sanitario/ecologico di lungo periodo.
* Acqua e fognature: una parte molto rilevante delle infrastrutture idriche e
WASH è stata danneggiata o resa inoperabile; la carenza di carburante e i
danni agli impianti di desalinizzazione e depurazione hanno portato a
scarichi non trattati e a una forte dipendenza da autobotti/pozzi privati, con
aumento del rischio di malattie idro-trasmesse.
* Rischi per la salute/ambiente: l’ammasso di macerie e rifiuti solidi,
l’esposizione a polveri e contaminanti (incl. amianto) e le acque reflue non
trattate minacciano salute umana, suolo, falde e biodiversità costiera.
* Cisgiordania ( West Bank) – paesaggi agricoli sotto pressione: la violenza
dei coloni e le restrizioni di accesso stanno colpendo in modo diretto gli
ecosistemi agricoli (oliveti, pascoli, pozzi ), con alberi sradicati o incendiati e
raccolti compromessi, incidendo sulla continuità ecologica e culturale del
paesaggio.
A conclusione: domanda-ponte per la classe: Che cosa significa “memoria”
quando il danno è ambientale e diffuso — acqua, suolo, aria — e quindi
ricade sulle generazioni future?
Materiale consigliato:
* Tavole/infografiche con dati sintetici (macerie/amianto; impianti idrici e
fognari; mappe oliveti/aree agricole a rischio). (UNEP – UN Environment
Programme)
* Irmina* di Barbara Yelin (per citazioni sullo “sguardo” e sulle scelte
individuali).
* cartoline analitiche editabili
COMPETENZE TRASVERSALI E RISULTATI ATTESI
1. Consapevolezza storica e civile – Saper collegare eventi del passato e
questioni del presente, comprendendo le responsabilità individuali e
collettive.
2. Pensiero critico e argomentativo – Analizzare testi, immagini e situazioni
da punti di vista diversi, formulando opinioni motivate e argomentate.
3. Empatia e responsabilità sociale – Riconoscere le conseguenze delle proprie
azioni sugli altri e sull’ambiente, sviluppando un’etica della cura.
4. Collaborazione e cittadinanza attiva – Lavorare in gruppo, condividere
ruoli e decisioni, partecipare a pratiche di costruzione collettiva (dibattiti,
carte dei diritti, mappe della memoria).
5. Educazione al linguaggio e alla comunicazione – Utilizzare linguaggi
diversi (grafico, narrativo, audiovisivo, digitale) per esprimere idee
complesse in modo chiaro ed efficace.
6. Educazione di genere e alla parità – Riflettere sui ruoli sociali e culturali,
decostruendo stereotipi e valorizzando modelli femminili di autonomia,
coraggio e responsabilità etica.
7. Cittadinanza ecologica – Comprendere le interconnessioni tra giustizia
ambientale, diritti umani e memoria storica.
**Risultati attesi:**
– Capacità di lettura critica di testi complessi (letterari, storici, visuali).
– Sviluppo di una cittadinanza consapevole e solidale.
– Maggiore sensibilità al valore della memoria come responsabilità.
– Adozione di pratiche concrete di sostenibilità e cura del territorio.
– Consapevolezza delle differenze di genere e del loro impatto sulle scelte e
sulla memoria collettiva.
La rete e il territorio
Il progetto nasce e si sviluppa come rete educativa che coinvolge scuole
anche della provincia, enti locali, associazioni ambientaliste, istituzioni, ETS
del territorio. La rete consente di integrare competenze e prospettive diverse
– storica, civica, artistica, ecologica – e di connettere l’esperienza scolastica
con la cittadinanza attiva. Gli enti territoriali (Comuni, associazioni
ambientaliste e culturali, realtà giovanili) forniscono supporto logistico,
testimonianze, materiali e occasioni di incontro con la comunità, rendendo gli
studenti protagonisti di un percorso pubblico di memoria e partecipazione.
Perché “Irmina”
La scelta di Irmina di Barbara Yelin risponde alla volontà di proporre una
figura femminile complessa e storicamente situata, che consente di riflettere
sul rapporto tra conformismo, coscienza e libertà. Attraverso la sua vicenda,
gli studenti esplorano la zona grigia delle scelte morali, imparando a
riconoscere le forme di complicità quotidiana che attraversano anche il
presente. La protagonista, come molte donne del suo tempo, si trova a
negoziare identità, autonomia e responsabilità in un contesto patriarcale e
violento: da qui nasce un percorso di educazione di genere che invita a
interrogarsi su cosa significhi scegliere, vedere o distogliere lo sguardo,
esercitare libertà o subirla.
Valorizzazione della presenza femminile ed educazione di genere
Il progetto intende mettere in luce le biografie e i gesti femminili che hanno
contribuito alla memoria collettiva e alla costruzione della cittadinanza
democratica a figure contemporanee impegnate nella difesa dei diritti e
dell’ambiente. Le attività didattiche (letture, dibattiti, podcast, laboratori
grafici) promuovono una riflessione sulle disuguaglianze di potere e
rappresentazione, stimolando nelle studentesse e negli studenti un pensiero
libero da stereotipi e consapevole del valore della parità.
