(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 Comune di Rimini
Ufficio Stampa
Rimini 11 dicembre 2025
comunicato stampa
Anna Ghiaccio, la voce dell’amore e del dolore
Venerdì 12 dicembre al Teatro degli Atti lo spettacolo di Rita Frongia con Isadora Angelini
Una storia di amore e di dolore, di mistero e perdita, con una sola intensa voce narrante ad accompagnare il pubblico tra l’emozione e il gelo del cuore. Anna Ghiaccio è il personaggio che dà il nome allo spettacolo firmato dalla talentuosa drammaturga e regista Rita Frongia, in scena al Teatro degli Atti venerdì 12 dicembre (ore 21) nel nuovo appuntamento con la Stagione di prosa riminese.
Lontanamente ispirato a ‘La regina delle nevi’ di Andersen, in questo lavoro Frongia dà forma ad una potente e immaginaria figura femminile, modellata intorno alla sua interprete, Isadora Angelini, cofondatrice di Teatro Patalò, unica e intensa protagonista sul palcoscenico. È la sua voce, il suo canto, a dare espressione ai sentimenti e alle emozioni di una madre presa tra la sopraffazione dal dolore per la sua perdita e il cinismo dell’animo umano ‘congelato’.
“Dopo avere creato sulla scena la figura archetipica LILITH con l’intelligenza e il corpo di Angela Antonini, ho cominciato a sognare liberamente un altro personaggio di fantasia: Anna Ghiaccio – scrive Rita Frongia nelle note di regia dello spettacolo prodotto da Artisti Drama, Teatro Patalò, Teatro delle Moire/Danae Festival – È una nuova creatura che studio in relazione a un’altra intelligenza, a un altro corpo sensibile, una creazione per Isadora Angelini. Come è accaduto con Lilith desideravo condurre Isadora Angelini in una dimensione fantastica. E come visione e come esperienza performativa. Con fantasia, ché senza fantasia, non si può immaginare un altro mondo né poetico né politico. Ecco! Incominciamo. Quando arriveremo alla fine di questa storia, ne sapremo più di quello che sappiamo adesso. Comincia così La regina delle nevi di Andersen. Che poi è l’inizio di ogni ricerca.
Ora alla fine del processo qualcosa in più si sa. Della fiaba è rimasta la libertà di un fuori dal quotidiano e una lingua che si mischia di ghiaccio e insetti. Per il resto è nato un mostro vorrei dire, uno strano umano, commosso, emotivo e gelido. Quasi adorabile. Anna è melodrammatica perché anaffettiva? O è sconquassata da un pathos che deve raggelare? Recita la sua performance o è vero dolore? C’è forse della vanità in questo dolore? Dove termina l’autentico e dove comincia la rappresentazione? Come distinguere la performance dalla realtà? Come distinguere un pulviscolo nell’occhio da una fitta nel cuore? Cosa significa oggi essere umani?”.
Ingresso unico 15 euro.
Informazioni: teatrogalli.it
L’ufficio stampa
