(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025Focus regione Calabria
La Calabria, tra il 2010 e il 2024, mostra miglioramenti per Lavoro e crescita economica (Goal 8), Giustizia e istituzioni (Goal 16), consumo e produzione responsabili (Goal 12). Peggiora la situazione di povertà (Goal 1), acqua pulita e servizi igienico sanitari (Goal 6), disuguaglianze (Goal 10), vita sulla terra (Goal 15).
La regione può raggiungere il 17% degli obiettivi quantitativi analizzati, per il 48% di questi invece la situazione è in peggioramento.
Il Rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibile 2025” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato a Roma l’11 dicembre, presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), analizza il posizionamento, l’andamento nel tempo e la distanza di Regioni e Città metropolitane rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. Sulla base di circa 100 indicatori statistici, affronta temi di grande rilievo e attualità per le politiche territoriali, tra cui: decarbonizzazione dei trasporti, dissesto idrogeologico, rigenerazione urbana, qualità dell’aria, infrastrutture verdi, politiche abitative e le politiche di coesione.
- L’andamento della regione Calabria rispetto ai Goal dell’Agenda 2030
Gli indici compositi, che si basano sui circa 100 indicatori di base, forniscono indicazioni di sintesi sull’andamento degli SDGs dell’Agenda 2030. Per la Calabria si ha:
un forte miglioramento:
- per la Produzione e consumo responsabili (G12) aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (+42,6 punti percentuali) e diminuisce la produzione di rifiuti urbani (-67,5 kg per abitante) entrambi tra il 2010 e il 2023.
un lieve miglioramento:
- per il Lavoro e crescita economica (G8) diminuiscono la quota di part-time involontario sul totale degli occupati e di NEET (rispettivamente -5,9 e -9,8 punti percentuali tra il 2018 e il 2024) ma anche gli investimenti rispetto al PIL (-4,0 punti percentuali tra il 2010 e il 2022);
- per Giustizia e istituzioni (G16) diminuiscono il sovraffollamento delle carceri (-67,2 punti percentuali) e gli omicidi (-2,3 casi ogni 100.000 abitanti tra il 2010 e il 2023) ma aumentano le truffe e frodi informatiche (+2,5 casi ogni 1.000 abitanti tra il 2010 e il 2023).
una sostanziale stabilità:
- per l’Agricoltura e alimentazione (G2) aumenta la quota di superficie agricola utilizzata destinata a coltivazioni biologiche (+17,4 punti percentuali tra il 2010 e il 2023) ma aumenta l’eccesso di peso tra i minori (+2,7 punti percentuali tra il 2011 e il 2023);
- per la Salute (G3) diminuiscono le persone che fumano (-3,0 punti percentuali tra il 2010 e il 2024) ma diminuiscono anche i medici di medicina generale (-1,1 ogni 10.000 abitanti tra il 2013 e il 2022);
- per l’Istruzione (G4) diminuisce l’uscita precoce del sistema d’istruzione (-8,2 punti percentuali tra il 2018 e il 2023) ma diminuisce la quota della popolazione che si dedica alla lettura (-6,2 punti percentuali tra il 2010 e il 2023);
- per la Parità di genere (G5) peggiora l’equilibrio di genere tra i laureati STEM (diminuisce di 9,7 punti percentuali il rapporto tra donne e uomini tra il 2012 e il 2022) mentre aumenta il rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con figli e senza (+15,2 punti percentuali tra il 2018 e il 2024);
- per l’Energia (G7) risultano sostanzialmente invariati tutti gli indicatori che compongono il composito; da sottolineare, comunque, l’incremento della quota di energia elettrica da fonti rinnovabili (+23,4 punti percentuali tra il 2010 e il 2023);
- per Imprese, innovazione e infrastrutture (G9) aumentano gli occupati con istruzione universitaria in professioni Scientifico-Tecnologiche (+4,9 punti percentuali tra il 2018 e il 2023) ma diminuiscono gli utenti assidui dei mezzi pubblici (-2,9 punti percentuali) e la quota di prestiti a società non finanziarie e famiglie produttrici sul PIL (-10,1 punti percentuali tra il 2011 e il 2023);
- per Città e comunità (G11) diminuiscono le persone con difficoltà di accesso ai servizi essenziali (-2,6 punti percentuali tra il 2010 e il 2023) ma aumenta il tasso di abusivismo edilizio (+12,3 punti percentuali tra il 2010 e il 2022) e la popolazione a rischio alluvioni (+8,9 punti percentuali tra il 2015 e il 2020).
un peggioramento:
- per la Povertà (G1) aumenta il rischio di povertà o esclusione sociale (+8,8 punti percentuali tra il 2021 e il 2024);
- per l’Acqua (G6) aumentano la dispersione idrica (+13,3 punti percentuali tra il 2012 e il 2022) e l’irregolarità nella distribuzione dell’acqua (+11,7 punti percentuali tra il 2010 e il 2022);
- per le Disuguaglianze (G10) cresce la disuguaglianza del reddito, nel 2023 il 20% più ricco della popolazione ha un reddito di 7,6 volte superiore a quello del 20% più povero; aumenta anche l’emigrazione ospedaliera (+4,8 punti percentuali tra il 2010 e il 2023);
- per la Vita sulla terra (G15) aumenta l’indice di consumo di suolo arrivando a 106,7 punti nel 2023 rispetto al 103,8 del 2012.
Tabella 1 – L’andamento della regione Calabria – indici compositi

- La raggiungibilità entro il 2030 degli obiettivi quantitativi per la Regione e della Città Metropolitana di Reggio Calabria
Nel Rapporto 2025 presentato lo scorso 22 ottobre, l’ASviS ha fornito anche un’analisi sulla raggiungibilità, entro il 2030, di 38 indicatori quantitativi specifici, inseriti in documenti programmatici europei e nazionali. La situazione critica del nostro Paese appare in modo chiaro. Dei 38 obiettivi analizzati, sul piano nazionale solo undici (il 29% del totale) sono raggiungibili e ventidue (58%) non appaiono raggiungibili.
In questo Rapporto sui Territori tale analisi è svolta con riferimento a 29 obiettivi quantitativi per le Regioni e a 14 per le Città Metropolitane.
Nella Regione Calabria, se i trend di breve periodo (ultimi 3-5 anni) dovessero essere confermati, nei prossimi anni solo il 17% dei 29 obiettivi quantitativi risulterebbe raggiungibile/raggiunto. Il 28% risulta avere progressi insufficienti e il 48% si sta allontanando dagli obiettivi.
La CM di Reggio Calabria registra il 21% dei 14 obiettivi analizzati come raggiungibili/raggiunti. Il totale di quelli con progressi insufficienti o che si allontanano dall’obiettivo arriva al 71%.

Nello specifico per la Regione si hanno:
- cinque Obiettivi raggiungibili/raggiunti: quota di coltivazioni biologiche [T 2.4(a)], uscita dal sistema di istruzione e formazione [T 4.1], donne nei consigli regionali [T 5.5(b)], copertura della rete ultraveloce [T 9.c], trasporto pubblico [T 11.2(b)];
- due con Progressi moderati: servizi educativi per l’infanzia [T 4.2], produzione di rifiuti urbani [T 12.5(c)];
- otto con Progressi insufficienti: malattie non trasmissibili [T 3.4], laureati [T 4.3], gap occupazionale di genere [T 5.5(a)], occupazione [T 8.5], NEET [8.6], PIL per ricerca e sviluppo [T 9.5], aree terrestri protette [T 15.5], durata dei procedimenti civili [T 16.7];
- quattordici in Allontanamento: rischio povertà o esclusione sociale [T 1.2], utilizzo di fertilizzanti [T 2.4(b)], uso di pesticidi [T 2.4(c)], gap occupazionale delle donne con e senza figli [T 5.4], dispersione delle reti idriche [T 6.4], energia rinnovabile [T 7.2], intensità energetica [T 7.3(a)], consumi di energia [T 7.3(b)], disuguaglianze di reddito [T 10.4], feriti per incidenti stradali [T 11.2(a)], popolazione esposta ad alluvioni [T 11.5], superamenti del limite di PM10 [T 11.6], consumo di suolo [T 15.3], sovraffollamento negli istituti di pena [T 16.3].
Per la Città Metropolitana:
- tre Obiettivi raggiungibili/raggiunti: gap occupazionale di genere [T 5.5(a)], copertura della rete ultraveloce [T 9.c], produzione di rifiuti urbani [T 12.5(c)];
- uno con Progressi moderati: servizi educativi per l’infanzia [T 4.2];
- sei con Progressi insufficienti: laureati [T 4.3], occupazione [T 8.5], NEET [8.6], feriti per incidenti stradali [T 11.2(a)], trasporto pubblico [T 11.2(b)], consumo di suolo [T 15.3];
- quattro in Allontanamento: dispersione delle reti idriche [T 6.4], popolazione esposta ad alluvioni [T 11.5], superamenti del limite di PM10 [T 11.6], sovraffollamento negli istituti di pena [T 16.3].
Obiettivi quantitativi della Regione – per dimensione prevalente
L’analisi regionale relativa alle quattro dimensioni evidenzia le maggiori criticità nella dimensione istituzionale, dei due obiettivi uno ha progressi insufficienti, l’altro è in allontanamento e in quella ambientale dove dieci obiettivi risultano essere in allontanamento dall’obiettivo quantitativo.
