(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 **Il premio sarà consegnato sabato 13 dicembre presso il cinema teatro
Masaccio a San Giovanni Valdarno
A Dario Argento il Premio Marco Melani 2025, diciannovesima edizione
Il programma della tre giorni (12-14 dicembre) prevede incontri e le
proiezioni di: “Quattro mosche di velluto grigio”, “Suspiria” e
“Profondo rosso”, recentemente rieditati in 4K; il documentario Profondo
Argentoe una tavola rotonda di studiosi dell’universo Argento,
affiancata da un incontro dedicato alla storica rassegna “Ladri di
cinema”, ideata da Marco Melani, e dalla proiezione speciale di “Ultimo
tango a Parigi”, film particolarmente caro a Melani
San Giovanni Valdarno (Arezzo), 11 dicembre– Sarà Dario Argento, uno tra
i più acclamati registi italiani nel mondo, a ricevere il Premio Marco
Melani alla carriera,diciannovesima edizione,in una cerimonia che si
terrà sabato13 dicembre ore 21.30 (ingresso libero) presso il cinema
teatro Masaccio a San Giovanni Valdarno (Arezzo). Il premio sarà
ritirato dalla figlia Fiore Argento, attrice, costumista e stilista,
alla presenza del Sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e
dell’Assessore alla cultura Fabio Franchi. Durante la premiazione anche
un intervento video da parte di Dario Argento. Il Premio Marco Melani è
promosso dal Comune di San Giovanni Valdarno, Casa Masaccio | Centro per
l’arte contemporanea, in collaborazione con Associazione culturale H12 –
Armando Andria e Gabriele Monaco.
Dopo Aki Kaurismäki, Lars von Trier e Béla Tarr (solo per citare alcuni
dei premiati delle ultime edizioni) il prestigioso riconoscimento
celebra quest’anno la carriera di un regista che con il suo cinema ha
attraversato i decenni restando fedele a un’idea autoriale precisa:
l’horror come territorio della visione, come esperienza sensoriale e
psicologica, riflessione sullo sguardo e sulla percezione.
Il Premio Marco Melani tiene viva la memoria del critico e operatore
culturale Marco Melani, che partendo da San Giovanni Valdarno tra la
fine degli anni ’60 e la metà dei ’90 ha attraversato il cinema italiano
e non solo, contribuendo ad animare festival e rassegne e a dare vita a
programmi televisivi seminali come La magnifica ossessione, Blob e Fuori
orario. Il Premio è un riconoscimento che celebra personalità del mondo
del cinema capaci di lasciare un segno indelebile attraverso una visione
originale e un’impronta artistica inconfondibile. Fondato e diretto da
enrico ghezzi, l’edizione 2025 è organizzata da Armando Andria e
Gabriele Monaco per H12.
Il Premio è assegnato quest’anno ad Argento con la seguente motivazione:
“Per il valore teorico e culturale di un’opera che interroga in
profondità il senso stesso dell’immagine cinematografica, capace di
evocare, destabilizzare e inscriversi nel corpo dello spettatore. Per la
disposizione a restituire al cinema la sua funzione originaria: non solo
rappresentare, ma perturbare. In ogni inquadratura, in ogni movimento di
macchina, si avverte in Argento una tensione ontologica, un’inquietudine
che interroga lo statuto stesso del reale. L’estetica del suo cinema –
fatta di cromatismi esasperati, geometrie impossibili, suoni che
feriscono – non è mai fine a sé stessa, ma è sempre gesto filosofico: un
tentativo di dare forma al caos, di rendere visibile l’informe”.
“Il premio Marco Melani- le parole del sindaco Valentina Vadi e
dell’assessore alla cultura Fabio Franchi – è, per la nostra città, una
delle manifestazioni culturali più importanti e identitarie. In questi
anni abbiamo lavorato con convinzione e determinazione per garantirne la
continuità e per farne crescere il profilo, nel segno della lezione
lasciata da Marco Melani: un cinema che è sguardo, ricerca, immersione
nella vita, sperimentazione di tecniche e linguaggi; un cinema che è,
per chi lo fa e per chi lo guarda, una vera e propria ‘magnifica
ossessione’. Grazie all’apporto prezioso di enrico ghezzi e di chi ha
collaborato all’organizzazione del premio, tra i quali Casa Masaccio –
centro per l’arte contemporanea, Armando Andria e Gabriele Monaco – che
desidero ringraziare sentitamente – negli anni abbiamo scelto di
conferire il riconoscimento a registi che hanno cambiato la storia del
cinema attraverso un linguaggio personale e innovativo. In questo solco
si inserisce il conferimento del premio 2025 a Dario Argento, maestro
indiscusso del cinema contemporaneo, autore capace di ridefinire i
confini dell’horror e del thriller, di trasformare l’immagine
cinematografica in esperienza sensoriale, emotiva e filosofica. Argento
ha saputo creare un immaginario che ha influenzato generazioni di
cineasti e che continua ancora oggi a parlare al pubblico di ogni età.
Con questo premio, San Giovanni Valdarno rende omaggio a un artista che
ha saputo trasformare la visione in arte e l’arte in una forma unica di
conoscenza”.
Il programma
La giornata di venerdì 12 dicembre, dedicata all’omaggio a Marco Melani,
si apre alle 17.30, presso Palomar – Casa della Cultura, con l’incontro
dal titolo “Marco Melani, ladro di cinema” che si concentra su una delle
più geniali rassegne ideate dal critico sangiovannese: “Ladri di
cinema”, organizzata a Roma nel 1982 con il collettivo Missione
impossibile. La rassegna sarà ricordata con un incontro pubblico e gli
interventi di Rinaldo Censi, Daniele Costantini e Chiara Seghetto.
Infine (ore 21.30) la proiezione di Ultimo tango a Parigi(Italia 1972,
129’) di Bernardo Bertolucci, uno dei film più amati da Melani, che,
proibito al tempo della censura, fu proiettato durante “Ladri di cinema”
clandestinamente.
Sabato 13 dicembre, alle 16.45 presso Palomar – Casa della Cultura, ci
sarà la proiezione del documentario Profondo Argento(Italia 2023, 65’)
di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa, che procede come una rapsodia,
in cui sono privilegiati, tra i tanti spunti, una decina di temi: la
madre appartenente alla famosa famiglia di fotografi Luxardo, il padre
produttore, gli inizi di Argento come critico e sceneggiatore, l’esordio
alla regia, il rapporto con la musica e l’architettura – elementi
fondamentali della sua opera – i maestri, gli amici e gli imitatori, i
suoi gusti letterari e cinematografici, l’evoluzione dei generi e della
sua carriera, le figlie Fiore e Asia. Infine il suo vero lato oscuro: la
comicità, che affiora spesso nella sua vita quotidiana e persino tra i
suoi incubi cinematografici. Alle 18.00 seguirà una tavola rotonda
dedicata al cinema di Dario Argento, con la partecipazione di Fiore
Argento, Fulvio Baglivi, Rinaldo Censi, Luigi Cozzi, Daniele Costantini
e Giancarlo Rolandi, moderata da Armando Andria. La serata si concluderà
al Cinema Teatro Masaccio, dove alle 21.30 si svolgerà la cerimonia di
premiazione. Il Premio Marco Melani sarà ritirato da Fiore Argento, con
un intervento video di Dario Argento. Saranno presenti la Sindaca
Valentina Vadi e l’Assessore alla cultura Fabio Franchi. A seguire,
verrà proiettato Profondo rosso(Italia 1975, 127’) di Dario Argento in
edizione restaurata 4K.
La giornata di domenica 14 dicembre, sempre alla Palomar – Casa della
Cultura, si apre alle 16 con la proiezione di Suspiria(Italia 1977, 99’)
di Dario Argento, introdotto da Gabriele Monaco; a cui seguirà alle 18
Quattro mosche di velluto grigio(Italia 1985, 105’).
Note sul premiato
Dario Argento è una figura centrale del cinema italiano e non solo del
secondo Novecento, per la sua capacità di rinnovare profondamente i
codici del thriller e dell’horror e per aver dato forma a un immaginario
visivo e sonoro che ha influenzato generazioni di cineasti (da De Palma
a Tarantino, da del Toro a Refn), oltre che di studiosi e spettatori. La
sua opera si distingue per l’elaborazione di una grammatica
cinematografica personale, fondata sull’uso espressivo della macchina da
presa, su una concezione plastica e quasi pittorica della luce e del
colore, e su una costruzione estetica che privilegia l’atmosfera, la
suggestione, l’incubo. Argento ha saputo coniugare sperimentazione
formale e tensione narrativa, in un equilibrio raro tra rigore estetico
e impatto emotivo. A partire da L’uccello dalle piume di
cristallo(1970), il suo cinema ha attraversato i decenni restando fedele
a un’idea autoriale precisa: l’horror come territorio della visione,
come esperienza sensoriale e psicologica, come riflessione sullo sguardo
e sulla percezione. In tal senso, Argento non è solo un regista di
genere, ma un autore capace di interrogare le strutture profonde del
linguaggio cinematografico.
Nel suo cinema, il thriller si apre a una dimensione quasi astratta, in
cui la narrazione si decostruisce a favore di una logica interna di
immagini e suoni che mettono in crisi la visione come atto trasparente.
L’apparato ottico si espone, si mostra, si interroga: chi guarda? Chi è
visto? Chi genera l’immagine? L’occhio assassino, il riflesso, il
dettaglio ingrandito, la soggettiva instabile diventano elementi di una
riflessione metacinematografica in cui il genere horror si trasforma in
dispositivo teorico. Oggi uno dei più acclamati registi italiani nel
mondo, oggetto di un culto trasversale che non conosce barriere
generazionali, la contemporaneità di Argento è confermata dalla
circostanza che ben tre suoi film hanno ricevuto nel corso del 2025 una
riedizione in 4k, Quattro mosche di velluto grigio, Suspiria e Profondo
rosso: che sono i tre titoli scelti in questa edizione del Premio per
addentrarsi nel cinema di Argento, insieme al documentario Profondo
Argentodi Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa e ad una tavola rotonda
animata da critici ed esperti dell’universo Argento.
Ufficio stampa PS COMUNICAZIONE
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/Al link Wetransfer un estratto dell’intervista a Dario Argento
realizzata da Armando Andria e Fulvio Baglivi/
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