(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 Audizione del presidente del CNEL Renato Brunetta presso la ‘Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere’ sulla proposta di legge CNEL in materia di beni confiscati
11 dicembre 2025
Nota per la stampa
N.B. In allegato la nota stampa integrale
BENI CONFISCATI. BRUNETTA: VALORIZZARE LE AZIENDE PROVENIENTI DAL CIRCUITO CRIMINALE
“È da oltre trent’anni che il CNEL è impegnato sul tema dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. L’obiettivo prioritario rimane ancora oggi quello di valorizzare le aziende provenienti dal circuito criminale e riconnetterle ai territori, evitando impatti negativi sul tessuto socio-economico delle comunità. Nell’attuale Consiliatura abbiamo anche voluto istituire il ‘Forum Imprese e Legalità’, per individuare le criticità e le prospettive nel tutelare le imprese confiscate, salvaguardare l’occupazione e promuovere la legalità. È una missione portata avanti nella consapevolezza che questo settore necessità di un’assoluta trasparenza, di accountability, di efficienza e al tempo stesso di una piena partecipazione dei corpi intermedi”. È quanto ha dichiarato il presidente del CNEL Renato Brunetta in audizione presso la ‘Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere’ sulla proposta di legge CNEL in materia di beni confiscati.
BRUNETTA: L’OBIETTIVO È RESTITUIRE BENI E IMPRESE CONFISCATI AL TESSUTO ECONOMICO E SOCIALE
“Il Ddl ha alle spalle un’intensa attività istruttoria, che ha previsto anche 21 audizioni. Nell’ottica della piena collaborazione istituzionale, abbiamo poi siglato un accordo – ha aggiunto Brunetta – tra CNEL, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), volto a rendere più efficace il recupero e la valorizzazione delle imprese e dei beni aziendali sequestrati e confiscati. Un impegno che si realizzerà attraverso il coinvolgimento delle parti sociali, degli enti territoriali e del sistema produttivo. L’obiettivo è quello di restituire beni e imprese confiscati al tessuto economico e sociale, favorendo occupazione e inclusione, e coltivando l’educazione alla legalità per contrastare in modo strutturale le infiltrazioni criminali”.
BRUNETTA: COINVOLGIMENTO FORZE SOCIALI, TERZO SETTORE E CATEGORIE PRODUTTIVE
“La proposta di legge del CNEL – ha evidenziato Brunetta – intende fornire un’illustrazione dettagliata delle problematiche sottese al quadro normativo e regolamentare vigente. Ha inoltre lo scopo di individuare modelli innovativi di gestione che contemplino forme di opportuno coinvolgimento delle forze sociali, del terzo settore e delle categorie produttive, nonché le necessarie forme di coordinamento istituzionale finalizzate ad evitare il noto e diffuso fenomeno di depauperamento progressivo di tali asset. L’obiettivo è anche quello di valorizzare il ruolo delle imprese e del tessuto imprenditoriale quale vettore della legalità, in chiave di prevenzione e contrasto di ogni forma di infiltrazione criminale dell’economia e del tessuto produttivo, che penalizza l’economia pulita e le realtà imprenditoriali trasparenti”.
GLI ASPETTI PRIORITARI EVIDENZIATI NELL’AUDIZIONE
Rendere più efficiente la gestione del Fondo unico di giustizia (FUG)
Relativamente al Fondo Unico di Giustizia (FUG), oltre a quanto previsto dal Ddl in ordine alla restituzione per equivalente a carico di tale Fondo in tutti i casi di revocazione della confisca di immobili successivamente all’avvenuta destinazione ad uso sociale degli stessi, si ritiene necessario: rendere più efficiente la gestione del FUG attraverso un’analisi articolata per ambiti territoriali dei proventi derivanti dalla gestione dei rapporti finanziari delle procedure di sequestro; la revisione normativa sulle finalità dell’impiego dei relativi proventi, prevedendo il principio di restituzione prioritaria ai territori di pertinenza attraverso l’istituzione di un fondo rotativo destinato agli enti locali per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria dei beni destinati; la revisione dell’attuale governance prevedendo l’istituzione di un comitato interistituzionale di coordinamento sull’utilizzo della quota parte del FUG proveniente dalla gestione dei rapporti finanziari connessi ai sequestri di prevenzione e alle confische. (Ministero Giustizia, Ministero Interno, ANBSC, Conferenza dei Presidenti delle Regioni ed ANCI).
Costo di legalità, semplificazione delle procedure di accesso al Fondo di garanzia e al Fondo per la crescita sostenibile
Un ruolo più significativo delle Regioni
Il CNEL ritiene poi fondamentale un ruolo più significativo delle Regioni e in tal senso prevede nel Ddl un apposito articolo dedicato a interventi mirati a livello regionale e provinciale. Si tratta di un insieme di azioni che le regioni e le province autonome possono mettere in atto, anche utilizzando le risorse dei fondi di coesione e le società di sviluppo regionali, magari con il coordinamento di ANFIR l’associazione che le rappresenta a livello nazionale. Questi interventi sono finalizzati a favorire la riqualificazione e la ripresa delle aziende confiscate, contribuendo alla loro transizione verso la legalità e alla creazione di nuove opportunità occupazionali. Le misure previste spaziano dall’offerta di crediti a tasso agevolato, attraverso la costituzione di fondi di rotazione, alla concessione di contributi a fondo perduto per iniziative di emersione dalla criminalità, come la regolarizzazione del lavoro nero e il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono previsti anche incentivi specifici come i “bonus occupazionali” per la collocazione di soggetti svantaggiati, e interventi di assistenza tecnica, formazione e monitoraggio rivolti sia alle aziende che alle cooperative di lavoratori che intendono acquisire o gestire le imprese confiscate. Importante è poi la previsione di un fondo di solidarietà dedicato all’avvio di cooperative costituite da lavoratori che vogliono assumere la gestione delle aziende confiscate, favorendo così una gestione partecipativa e sostenibile delle imprese recuperate. Inoltre, si prevede che le regioni possano adottare misure di supporto temporaneo, come la riduzione dell’IRAP, per aiutare le aziende confiscate e le cooperative di lavoratori a mantenere i livelli occupazionali e a superare le difficoltà iniziali.
Altrettanta rilevanza è attribuita ai corpi intermedi
Altrettanta rilevanza è poi attribuita dal CNEL al ruolo dei corpi intermedi, attraverso un’attività di impulso, informazione e sensibilizzazione che a vario titolo possono svolgere in maniera capillare nei territori e presso le comunità di appartenenza. A partire dalle Camere di Commercio, dagli ordini professionali, dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori, dal mondo della cooperazione, si possono costruire e rafforzare centri di competenza in grado di coadiuvare l’ente locale, in particolare i comuni meno strutturati, a cogliere le opportunità del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, attraverso la divulgazione massima del vademecum realizzato dalla Commissione e la definizione di linee guida operative.
I casi esemplari
Infine, i casi esemplari di ottimale gestione delle aziende. Indubbiamente ne esistono e il CNEL li sta censendo e presto presenterà i relativi risultati in un’apposita iniziativa. Ad esempio, i casi di gestione di alcuni impianti sportivi sequestrati a Roma che sono diventati un modello nazionale, dando vita all’adozione da parte di Governo, Regione e Comune di un “Patto di Quartiere”, così come alcune imprese sociali e imprese cooperative nel settore agricolo.