(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025Si è svolto oggi a Roma, presso la sede istituzionale del CNEL, l’evento di presentazione del Rapporto ASviS sui Territori 2025. Il Rapporto, giunto alla sua sesta edizione, fotografa il divario tra Regioni, Province Autonome e Città Metropolitane e propone azioni concrete per rafforzare la capacità amministrativa, valorizzare le aree interne e rilanciare la transizione sostenibile.
In tale occasione, l’Agenparl ha intervistato Letizia d’Abbondanza, Chief Customer and External Communications Officer di AXA Italia.
«Per noi partecipare a questa edizione del Rapporto è molto importante. Il Rapporto rappresenta una fonte di informazioni fondamentale per capire quali siano le caratteristiche e l’evoluzione rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 e, soprattutto, per interpretare quali siano i gap che dobbiamo ancora affrontare lungo questo percorso.
Siamo qui oggi perché, come azienda, pensiamo che – nonostante il clima che si respira riguardo all’evoluzione della sostenibilità – sia necessario assumersi ancora di più la responsabilità di fare qualcosa per il nostro futuro, per lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. L’impegno è molto importante e parte soprattutto, come ricorda ASviS, dai territori.
Le assicurazioni possono avere un ruolo decisivo in questo ambito, perché, per professione, sono in grado di valutare i rischi e vedere le interconnessioni tra fenomeni complessi che il Rapporto già mette in evidenza, fenomeni che hanno impatti rilevanti sul futuro di ciascuno di noi. Pensiamo al clima, alla longevità, ai cambiamenti demografici, alle disuguaglianze sociali: in tutti questi ambiti il nostro ruolo è imprescindibile.
Lo è perché il nostro purpose a livello globale è contribuire al futuro dell’umanità proteggendo ciò che conta. E ciò che conta, per noi, è la vita delle persone: garantire a tutti una vita migliore attraverso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Con ASviS ci siamo trovati grazie a una comunanza di interessi e, lasciatemi dire, anche di valori. Quello che vogliamo fare insieme è essere concreti: partire dai dati, dalle considerazioni sui territori, per tracciare un percorso fondato sulla consapevolezza, sui risultati e sulla concretezza, attraverso quelle che chiamiamo le buone pratiche. Perché solo imparando gli uni dagli altri — attraverso la coesione tra istituzioni, enti di ricerca, pubblico e grandi aziende — si possono trovare soluzioni a problemi complessi come quelli che ci troviamo ad affrontare.»
