(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025Si è svolto oggi a Roma, presso la sede istituzionale del CNEL, l’evento di presentazione del Rapporto ASviS sui Territori 2025. Il Rapporto, giunto alla sua sesta edizione, fotografa il divario tra Regioni, Province Autonome e Città Metropolitane e propone azioni concrete per rafforzare la capacità amministrativa, valorizzare le aree interne e rilanciare la transizione sostenibile.
In tale occasione, l’Agenparl ha intervistato Manlio Calzaroni, Responsabile dell’Area ricerca dell’ASviS.
«ASviS ha presentato la sesta edizione del Rapporto Territori per testimoniare qual è la situazione dei territori del nostro Paese – le sue regioni, città e province – rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030. Obiettivi che si stanno sempre più avvicinando: sono passati dieci anni dalla loro approvazione e ne mancano pochi alla meta.
Purtroppo, la situazione dell’Italia non è incoraggiante. Esistono alcune eccellenze, ma ci sono anche realtà che si stanno allontanando dagli obiettivi, dimostrando che, fino a oggi, l’impegno teoricamente preso dai nostri governanti per raggiungere l’Agenda 2030 non ha prodotto risultati concreti.
A titolo di esempio, ricordo due iniziative: nel settembre 2023 il governo ha approvato in sede ONU un piano di accelerazione verso gli obiettivi, e l’anno successivo è stato presentato un “Piano per il futuro”, sempre promosso dall’ONU, che ribadisce l’importanza e la rilevanza degli obiettivi dell’Agenda 2030. Tuttavia, questi due impegni non hanno ancora avuto effetti pratici, e questo rappresenta un problema significativo.
Chi crede nello sviluppo sostenibile fa la propria parte a livello individuale: magari chiudendo l’acqua mentre si lava i denti. Ma quando si verifica la realtà sul territorio, come abbiamo testimoniato oggi, ci si rende conto che metà dell’acqua potabile immessa nelle reti va dispersa. In altre parole, ogni due litri di acqua immessa, uno va perso, perché le condutture non sono adeguate.
È evidente, quindi, che serve qualcosa di più dell’impegno personale: occorre un’azione concreta da parte dei governanti, sia a livello nazionale sia territoriale, per trasformare in pratica le buone intenzioni. Le buone pratiche presentate oggi mostrano che è possibile fare concretamente delle cose: queste esperienze possono servire come guida per definire percorsi concreti e avvicinare l’Italia agli obiettivi dell’Agenda 2030.»
