(AGENPARL) - Roma, 10 Dicembre 2025(…) La Camera dei deputati è lieta di ospitare questo convegno. È una preziosa occasione per una riflessione sulla politica di coesione, una delle principali leve di crescita e di modernizzazione per il Paese. Mi riferisco, in particolare, al contributo che essa offre per cercare di superare i divari strutturali e per promuovere uno sviluppo equilibrato di tutti i territori.
Le risorse mobilitate dai Fondi per la coesione hanno permesso all’Italia di ridurre le disuguaglianze tra le regioni e di rafforzare le pari opportunità socio-economiche. Grazie ai tanti progetti messi in campo è stato possibile, ad esempio, potenziare le infrastrutture e i trasporti, migliorare la qualità dei servizi sanitari e scolastici, incrementare i livelli di occupazione e l’efficienza energetica.
I risultati conseguiti, riconosciuti anche in sede europea, dimostrano come questo strumento contribuisca in modo concreto a rendere effettivi i valori di uguaglianza e di solidarietà, che sono tra i cardini fondamentali della nostra Carta costituzionale. In questa prospettiva, la politica di coesione non rappresenta solo un sostegno finanziario, ma una visione unitaria necessaria per affrontare le sfide contemporanee con soluzioni efficaci. E permette anche di gestire in modo più appropriato la transizione ecologica e digitale, correggendo le inevitabili distorsioni che essa comporta per la collettività.
L’attenzione delle Istituzioni verso questo tema è cresciuta negli ultimi anni. L’intero settore è stato riformato per accelerare l’attuazione degli interventi in àmbiti ritenuti prioritari e per assicurare il coordinamento tra le iniziative regionali e quelle centrali. Si segnalano gli Accordi per la coesione introdotti per individuare i progetti da avviare con finanziamenti statali e il nuovo strumento unitario “Coesione Italia” per dare maggiore visibilità ai programmi sostenuti da fondi europei e nazionali.
È dunque necessario proseguire su questa strada per gestire in maniera efficiente gli stanziamenti assegnati all’Italia nell’attuale ciclo di programmazione europea e in larga parte rivolti alle regioni, in particolar modo a quelle svantaggiate o meno sviluppate.
È questo un dovere inderogabile anche alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che comprende proprio la coesione tra i suoi pilastri fondamentali. Con un approccio strategico integrato si potrà rendere la coesione sempre più vicina alle comunità, alle persone e nell’interesse delle nuove generazioni.
Solo così sarà possibile favorire un rapporto più diretto tra i cittadini e l’Unione europea, mostrando con chiarezza l’impatto delle scelte comunitarie sulla loro vita quotidiana. Mi auguro quindi che questo incontro possa offrire elementi utili per affrontare con determinazione le responsabilità dei prossimi anni, nello spirito di collaborazione che anima le nostre comunità e le nostre Istituzioni.
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