(AGENPARL) - Roma, 10 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 10 December 2025 Assemblea toscana Coldiretti, Giani: “Agricoltura centrale nel modello di
sviluppo toscano”
Scritto da Federico TavernitiMarcello Ferreri, mercoledì 10 dicembre 2025
“Coltivare il futuro”, questa è l’idea che Coldiretti toscana ha
scelto per tematizzare la sua assemblea regionale che si è svolta oggi a
Firenze negli spazi del cinema Giunti Odeon in piazza Strozzi a Firenze.
All’incontro sono intervenuti il presidente Eugenio Giani, l’assessore ad
agricoltura, economia e turismo Leonardo Marras, l’assessora alla sanità
Monia Monni. la presidente del consiglio regionale Sefania Saccardi e la
presidente di Coldiretti Letizia Cesani. Insieme hanno discusso le
principali questioni attinenti al presente ed al futuro dell’agricoltura
regionale.
“Nel modello di sviluppo e rilancio dell’economia toscana – ha spiegato
Giani – l’agricoltura deve rappresentare una parte fondamentale perché la
nostra è una regione che nel settore trova una delle sue vocazioni
principali. Dobbiamo dare sostegno ai giovani, alle donne ed a chi nel
settore lavora, sia sul piano dell’agricoltura in senso classico e stretto,
sia nella trasformazione e nella capacità di offrire attraverso i nostri
prodotti un’immagine della Toscana nel mondo”. “L’assemblea di
Coldiretti – ha proseguito Giani – rappresenta un punto di riferimento in
grado di fornire preziose indicazioni per dare effettiva centralità alle
politiche del settore. La Toscana deve continuare a puntare sul biologico e
sul rispetto dell’ambiente, un connubio che la vede presentarsi con il
37,5% di aree coltivabili con metodi biologici e dove viene maggiormente
rispettato quel principio della filiera corta e della tutela dell’ambiente,
attraverso sistemi dove automazione e orientamento alla produzione
industrializzata devono essere funzionali prima di tutto alla qualità
della vita e dei prodotti”. “La Toscana – ha concluso il presidente –
sotto questo aspetto unisce l’agricoltura alla valorizzazione della Toscana
diffusa, dove l’agricoltura diventa un volano per investire su processi che
contrastano lo spopolamento delle aree meno densamente abitate, ma nel
quale la dimensione della natura, della forestazione, dell’agricoltura,
degli allevamenti hanno un ruolo centrale. Ci vantiamo di avere 90 DOP e
IGP, prodotti rappresentativi di valori che si devono esprimere al massimo
anche per un’agricoltura molto orientata verso l’export. Sono queste le
linee su cui ci muoveremo per dare, appunto, centralità all’agricoltura
nel nostro modello di sviluppo economico”.
“Dobbiamo chiederci – ha detto Marras – se le scelte che vengono fatte a
livelli superiori rappresentano ancora quella che abbiamo conosciuto come
politica agricola comune. Forse nell’Europa prima dei 27. Oggi, per varie
ragioni comprensibili, è forse più marginale. Ridurre tutto ad un fondo
unico comporta minacce consistenti. Perché così si abbassano le risorse,
ma anche le difese per gli imprenditori che devono continuare ad essere
competitivi. Le regioni italiane, proprio la scorsa settimana, hanno
adottato una posizione comune di difesa, chiedendo al Governo di non
accettare la logica del fondo unico, ridefinire un ruolo attivo
dell’agricoltura italiana nell’ambito europeo e di non valicare alcuni
limiti o barriere che rischiano di minacciare seriamente il settore”.
“Credo che – ha concluso l’assessore – dobbiamo prima di tutto provare a
dare ancora più valore alle imprese, e soprattutto rivolgere l’attenzione
verso i giovani e verso chi sceglie e sceglierà la terra come il fattore
produttivo per la sua vita. In questo momento diventa necessario
accompagnare il cambio generazionale per cercare di guardare ad un futuro
senza tinte fosche”.
Secondo l’assessore alla sanità Monni l’attenzione all’agricoltura passa
anche dal tema della salute alimentare e veterinaria. “La peste suina
rischia di propagarsi nel resto della regione. Siamo preoccupati per il
progredire di questa epidemia e profondamente insoddisfatti per gli
strumenti non messi in campo dal commissario. Dalla riunione ieri è emerso
che sono state trovate diverse carcasse anche nelle zone di Massa e di
Lucca. Siamo in difficoltà, mancano i veterinari e il tetto alle
assunzioni non ci consente di avere nuovo personale. Al momento lavoriamo
soltanto con le risorse della sanità, mentre il commissario ha scelto di
investire in debarrieramenti che, dove sono stati fatti, si sono rivelati
inutili. Oltre al personale – ha concluso – occorrono strumenti e
attrezzature per recuperare le carcasse, soprattutto in territori impervi
come Garfagnana e Lunigiana. Investiremo nuove risorse e manteniamo il
livello di attenzione altissimo, per proteggere il territorio e soprattutto
gli allevamenti. Però occorre che il Governo, avendola dichiarata
emergenza, la gestisse e la trattasse come tale”.