(AGENPARL) - Roma, 10 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 10 December 2025 Melasecche (capogruppo Lega) annuncia interrogazione: “Episodio
inaccettabile. Presidente Proietti chiarisca l’accaduto”
(Acs) Perugia, 10 dicembre 2025 – “L’Umbria sta attraversando
indubbiamente un momento complesso, da ogni punto di vista, ma non era
mai accaduto che un direttore regionale nominato pro tempore dalla
presidente Proietti, non solo impedisse di parlare, ma pretendesse
persino che l’altro direttore, Claudio Carbone, tecnico apicale del
Comune di Terni, non rappresentasse il Comune, arrivando addirittura
ad espellerlo, pare in modo poco urbano”, così, in una nota il
capogruppo regionale della Lega, Enrico Melasecche annunciando, in
proposito, una interrogazione.
“Che la situazione dei rapporti fra il Comune di Terni e la Regione
sia condizionata da situazioni ben note – continua il capogruppo
leghista -, è di tutta evidenza, ma è inaccettabile che i rapporti
fra le rispettive apicalità politiche condizionino il rispetto
obbligatorio fra professionisti dipendenti delle relative istituzioni.
La verità è che si stanno reiterando atteggiamenti fin troppo gravi,
che evidenziano un forte nervosismo da parte di eletti che in alcuni
casi limite, come quello in esame, condizionano i comportamenti dei
relativi tecnici nominati fiduciariamente dagli stessi”.
“Un altro atteggiamento che genera confusione e produce attrito, e
che senza dubbio ha compromesso ulteriormente i rapporti tra Regione
Umbria e Comune di Terni – osserva Melasecche – è il ricorso al TAR
da parte di Palazzo Donini per impedire la realizzazione del progetto
stadio/clinica, con la Giunta che si è trincerata dietro il parere
dell’avvocato generale spinto, in modo irrituale, non in tribunale
ma nell’agone politico, in rappresentanza dell’Umbria. Tale
progetto, anche se marginalmente, riguarda il settore della Sanità.
Come, ancor più importante, è la realizzazione del nuovo ospedale,
argomento oggetto della riunione nel quale pare sia accaduto lo
sgradevole episodio ai danni del direttore Carbone, su cui le
promesse, ad un anno dall’insediamento della nuova Giunta, appaiono
del tutto evanescenti per ciò che concerne il cronoprogramma, il
luogo, le risorse, in sintesi la volontà reale di provvedere alla sua
realizzazione”.
“Come sostiene in una nota garbata il direttore Carbone – continua
Melasecche-, l’imbarazzo e il disappunto provato per l’accaduto
sono indicibili. Che la direttrice Donetti, nominata con incarico
fiduciario a valenza tecnica da parte della presidente
Proietti, ritenesse che il suo quasi omologo Carbone fosse un
estraneo a quel confronto proprio sul tema delicatissimo relativo alla
realizzazione dell’ospedale di Terni, appare grottesco al limite del
ridicolo. A memoria d’uomo e di donna un episodio del genere non si
è mai verificato prima d’ora nel corso della storia ultra
cinquantennale della Regione Umbria. Pur rivendicando con fermezza lo
stesso Carbone il proprio ruolo tecnico apicale, l’espulsione dal
contesto dei dirigenti di tutta l’Umbria appare abnorme, oltretutto
in presenza a quell’incontro di altri direttori, quindi nominati
fiduciariamente dalla presidente Proietti al pari della stessa
Donetti. Quanto accaduto complica ulteriormente i rapporti della
Regione con Terni e in questo modo si compie un ulteriore passo del
tutto inopportuno, che denota e conferma un clima di penalizzazione
nei confronti del comune di Terni, capoluogo della seconda provincia
dell’Umbria”.
“A breve – annuncia Melasecche – depositerò un’interrogazione
alla Presidente della Giunta perché, sia come responsabile della
nomina del Direttore regionale alla Sanità, sia come detentore della
delega, dia, con la massima urgenza, spiegazioni, prendendo i relativi
provvedimenti onde evitare una escalation nei rapporti fra le due
istituzioni, che non possono né debbono mai trascendere, né da una
parte né dall’altra, in comportamenti men che meno che rispettosi e
corretti, nella forma e nella sostanza. Al di là del ruolo ricoperto
da ognuno, elettivo o meno, la rappresentanza delle relative comunità
è cosa sacra e da maneggiare con la massima cura, perché i cittadini
hanno ben altri problemi da risolvere che assistere a simili
manifestazioni muscolari di strapotere e conseguente prepotenza”.
“Auspico che – prosegue Melasecche – chiarito l’accaduto e
presentate le dovute scuse, si inizi, nell’approssimarsi del Santo
Natale, un nuovo corso, che più che nella forma, nella sostanza delle
decisioni, dimostri quanto la Presidente della Regione sia presidente
di tutti, non solo del proprio comune di provenienza, e tuteli
pertanto in prima persona i diritti di ogni territorio al proprio
sviluppo armonico, alle proprie strutture sanitarie, ad una qualità
della vita analoga agli altri territori, al proprio spicchio di cielo.
Il 2026 è alle porte, come anche il secondo anno di legislatura, che
ci auguriamo possa iniziare con maggiore correttezza, meno cuoricini,
ma più generosità, nel rispetto formale e sostanziale di tutti e
delle promesse fatte, perché tutti gli umbri possano consolidare
l’immagine della Regione, non più come matrigna, come una certa
vulgata da anni diffonde, ma – conclude – come la prima Istituzione
stimata e compresa del futuro di tutti i suoi concittadini”. RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81443
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