(AGENPARL) - Roma, 9 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 09 December 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 09/12/2025, ore 18:15
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Manovra di bilancio 2026, discussione generale – 2
**Gli interventi di Rieder, Knoll e Deeg sulla manovra di bilancio. La discussione in aula prosegue domani.** (Link foto in coda)
Nell’ambito dell’esame della manovra di bilancio composta dai dlp “Legge di stabilità provinciale per l’anno 2026” (dlp ), “Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2026-2028” (dlp ) e “Disposizioni collegate alla legge di stabilità provinciale per l’anno 2026” (), è intervenuta questo pomeriggio in aula Maria Elisabeth Rieder (Team K), che ha parlato del bilancio come una grande torta che va suddivisa nel modo più equo possibile. Ha segnalato poi che i criteri di accesso ai contributi non vengono adeguati all’inflazione, e che senza la diligenza di tanti cittadini la torta da spartire non sarebbe così grande. Il bilancio è molto ampio anche per via dell’aumento dei prezzi, e delle relative entrate IVA, mente gli stipendi restano indietro: c’è l’obbligo di restituire qualcosa ai cittadini per riequilibrare le cose, se si vuole un bilancio all’insegna della giustizia sociale come vorrebbe Kompatscher, il quale deve dimostrare che le sue parole non sono solo titoli da giornale, ma intenzioni concrete. Il rischio di povertà è del 45% per le 9.000 famiglie monoparentali, con più di 15.000 bambini che non partecipano alla vita sportiva o associazionistica e sono a rischio emarginazione, così come le loro madri sono a rischio povertà. Il tanto enunciato adeguamento delle pensioni a 1.000 € per molti è uno schiaffo: dei 16.000 potenziali beneficiari nemmeno 3.000 l’hanno chiesto, per via di criteri restrittivi; ci si è poi dimenticati delle donne senza pensione per essersi dedicate alla famiglia. Quando inizierà la Provincia, finalmente, a costruire alloggi alla portata delle famiglie, che Kompatscher dice di voler sostenere? Gli scarsi aumenti di reddito fanno perdere diritto a contributi, in primis quelli sui canoni di locazione, la documentazione per i quali è eccessiva. Questa non è giustizia sociale, e questo riguarda non solo i genitori single, ma anche i nuclei famigliari composti da una sola persona, ovvero il 38% delle 236.000 famiglie. la politica si limita a reagire a certi fenomeni, senza agire preventivamente, ma questo comporterà gravi problemi. In quanto all’assistenza domiciliare, Rieder ha lodato i numerosi caregiver che assistono in casa, spesso sotto grande pressione e senza riconoscimento; più di 10.000 delle 13.000 persone affette da demenza sono assistite a casa, ma mancano programmi di assistenza e gruppi guidati per caregiver, così come una copertura previdenziale e una pensione sul modello austriaco di cui si è parlato tanto per poi scartarlo. Rieder ha chiesto poi se funziona già la classificazione di autosufficienza automatica. Un altro problema è la carenza dei medici di medicina generale, e la sostituzione di quelli che vanno in pensione con medici che non parlano tedesco e cambiano frequentemente: anche questo è un problema per i caregiver. Grandi sono le sfide per il ceto medio anche per via dell’adeguamento delle tariffe delle RSA. In quanto agli aumenti di stipendi, per anni non si è fatto nulla, e ora si programmano aumenti strutturali solo per gli insegnanti: al di là dei battibecchi e del gioco a fare gli offesi, il ruolo della Provincia è impegnarsi nelle trattative, ma che ne è degli altri dipendenti pubblici, pure colpiti dalla perdita di potere d’acquisto? La mancanza di aumenti salariali avrà inoltre effetto sulle pensioni. L’adeguamento all’inflazione è rimandato all’assestamento, e l’assessora ha detto che non sarà una tantum; improvvisamente, mentre finora non pareva possibile, si può procedere senza una tantum! In quanto ai dipendenti del privato, c’è stata la riduzione IRAP per le aziende con contratti integrativi a vantaggio del personale, ma è da vedere qual è il risultato di questa misura. Chiunque lavora dovrebbe essere in grado di sostenere un affitto e la vita quotidiana senza paura di non arrivare a fine mese: ogni altra cosa è un insulto alle persone che fanno funzionare la provincia. In quanto alla realtà abitativa, chi non ha un alloggio di famiglia o un sostegno economico dei genitori non ha alcuna possibilità: la proprietà è un’utopia, l’affitto è inaccessibile, ma la riforma dell’edilizia abitativa ancora una volta privilegia la proprietà, invece che ad appartamenti in affitto a prezzi accessibili e soluzioni per far fronte ai cambiamenti sociali quali separazioni e divorzi. In quanto all’Azienda sanitaria, il personale si impegna molto ed è sovraccaricato di lavoro, con comunicazione problematica con i vertici e senza apprezzamento da parte loro, ma i tempi attesa inducono una fuga verso il privato, e dopo gli interventi i pazienti vengono dimessi troppo presto. Tutti i dipendenti pubblici meritano un aumento e non vanno esternalizzati i servizi, perché questo taglia posti di lavoro sicuri per persone con bassa formazione. Bisogna intervenire per migliorare l’assistenza all’infanzia nei mesi estivi, che pare peggiorata invece che migliorata, nonostante gli annunci, mentre gli operatori già attivi non sono in grado di soddisfare i nuovi criteri. Rieder ha infine definito preoccupante il fenomeno dei giovani che emigrano dopo gli studi, cosa che mette a rischio il futuro demografico, economico e sociale della provincia: a cosa serve la torta più grande e bella, se solo pochi ne prendono le fette più grandi e gli altri si devono accontentare delle briciole?
Il presidente Arno Kompatscher, intervenendo per fatto personale, ha detto di non aver mai raccontato favole, ma di aver sostenuto che con il disavanzo di amministrazione si possono pagare interventi una tantum, mentre se le entrate fiscali aumentano si possono usare per finanziare nuovi contratti.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha affrontato innanzitutto il tema della riforma dell’Autonomia, strumento di tutela per le minoranze linguistiche e culturali del territorio, come giustamente detto da Kompatscher: questo va considerato in ogni decisione, che deve andare a favore della popolazione di lingua tedesca e ladina. Non è veramente uno sviluppo positivo ripristinare le competenze perse, perché si rinuncia a cose come la clausola di residenza o la composizione della Giunta provinciale o comunale per ottenere diritti già acquisiti. Lo Stato italiano non fa una concessione con l’Autonomia, è tenuto a garantirla, e fare scambi o rinunce può essere pericoloso: il Trentino, che ottiene le stesse competenze, non deve rinunciare a nulla. Se negli anni ’60 c’era l’immigrazione italiana, ora c’è un altro tipo di immigrazione, e non si può lasciare al caso la relativa aggregazione linguistica. Knoll ha segnalato l’italianizzazione dei negozi sotto i portici, così come nel turismo, per via della carenza di personale, e tra gli autisti dei bus, cosa semplicemente accettata. Secondo Foppa, la popolazione tedescofona soffrirebbe del trauma dell’annessione, e quella italiana del trauma della migrazione, ma va detto che ci sono italiani di terza generazione che non sanno nemmeno dire “guten Morgen” in tedesco, così come alcuni medici recentemente assunti. L’approccio della popolazione italiana verso il mondo culturale tedesco è scarso, vive in un mondo parallelo, continua a utilizzare toponimi fascisti anche in zone dove la popolazione italiana è inesistente. Kompatscher non ha nemmeno affrontato la tematica della toponomastica, così come non riflette su quello che si vuole avere in futuro: mancano grandi progetti. Il futuro della provincia è legato anche alla giustizia sociale, e questo comporta un uso equo dei fondi, senza abbandonare categorie di persone come gli anziani che non arrivano a fine mese. Il costo della vita è un problema: non bisogna solo dare la colpa all’economia che non paga stipendi adeguati, ma considerare anche l’entità dei costi accessori e della burocrazia sostenuti dalle aziende. Gran parte dei fondi del bilancio va nella sanità, ed è giusto, ma a fronte di questi alti costi e investimenti, non c’è un miglioramento del sistema; sarebbe opportuno abbandonare le grandi strutture e decentralizzare, per esempio attrezzare gli ambulatori dei medici di medicina generale per evitare il ricorso al Pronto soccorso centrale. Il fatto che 800 giovani lascino la provincia ogni anno indica che molti di loro non sono d’accordo con la politica della Giunta e la situazione in generale, con un’economia orientata solo alla crescita e l’impossibilità di trovare alloggi a prezzi accessibili, che porta alla richiesta di contributi: un circolo vizioso. Se una nuova azienda vuole insediarsi in provincia, ne derivano entrate fiscali, ma c’è la difficoltà di trovare forze lavoro. 95 Comuni non hanno messo a disposizione alloggi come previsto dalla politica dell’immigrazione, ma va detto che i cittadini locali la vedono come problematica, osservando che a chi è nato qui i nuovi alloggi non vengono garantiti. L’immigrazione negli ultimi 10 anni ha modificato in maniera massiccia al situazione della provincia, ci sono alcuni gruppi di immigrati delinquenti: non tutti, ma la politica deve porsi il problema; l’integrazione non va lasciata al caso, anche perché si ripercuote sulla politica dell’autonomia. Un problema è anche la situazione di pericolo che vivono gli autisti dei bus: il fatto che per alcune persone che non rispettano le leggi vengano spesi 90.000 € in strutture di protezione è inaccettabile – “Un volo di ritorno in Marocco ne costa 125 €” – così come che molti soldi vengano spesi per i blocchi di cemento a tutela dei mercatini. Knoll ha poi affrontato il tema della presenza di alunni non di lingua tedesca nelle scuole tedesche; gli italiani hanno ragione quando dicono che il problema non va risolto mandando questi alunni nelle scuole italiane, come è stato fatto in passato; bisogna porsi il problema di come gestire l’integrazione, tenendo conto della tutela delle minoranze, perché se ogni anno 800 persone di lingua tedesca emigrano e molte che non parlano il tedesco arrivano, allora la Todesmarsch del gruppo tedesco è già in corso. Importante il tema dell’energia: quella idroelettrica è un grande vantaggio, ma purtroppo non si può godere del relativo valore aggiunto perché si dipende da una regolamentazione statale, su questo bisogna riflettere. Parlando del traffico, dovuto sia a turismo che a traffico di transito, il weekend passato è un esempio di come non si deve gestire la questione: in Tirolo in certi momenti dell’anno c’è, per esempio, il divieto di uscire dall’autostrada per alcuni mezzi. La perdita della fiducia da parte dei cittadini dipende da decisioni politiche non più condivisibili dalle persone, di cui è un esempio l’iniziativa di una notte in Consiglio regionale, compreso il tentativo di imputare la colpa a chi non rinuncia all’aumento. Va detto che la politica ha un costo, e che chi svolge un buon lavoro va pagato correttamente, così come è necessario un confronto corretto, ascoltarsi a vicenda e anche ammettere gli errori, senza appellarsi subito a un tribunale. Lui non è d’accordo su molte cose, ma ascolta gli altri con rispetto; tuttavia, non è così per tutti in aula: molti mancano, altri lasciano l’aula, anche se è qui che si decide la sorte della provincia di Bolzano, non alla cerimonia d’apertura dei mercatini. Knoll ha quindi rivolto al plenum un appello alla correttezza, nel rispetto delle persone che hanno dato il proprio voto. Ha infine lamentato che nella relazione al bilancio ci fosse stato pochissimo spazio per l’Euregio, mentre la collaborazione in quest’ambito potrebbe essere maggiore, per esempio tra associazioni, media, organizzatori di eventi: un potenziale che non viene utilizzato, mentre le persone devono sentirsi cittadini dell’Euregio, le cui parti saranno avvicinate dal Tunnel del Brennero. Infine, si è augurato che la Giunta abbia il coraggio di attuare progetti sostenibili a beneficio della popolazione, lasciando perdere dibattiti inutili come quelli delle rotatorie per chiedersi invece come migliorare la vita dei cittadini.