(AGENPARL) - Roma, 9 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 09 December 2025 EX ILVA, IL PRESIDENTE EMILIANO ASCOLTATO IN AUDIZIONE DALLA 9ª COMMISSIONE DEL SENATO
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto questo pomeriggio in audizione alla 9ª Commissione del Senato sul ddl n. 1731 (D-l n. 180/2025 – Continuità operativa stabilimenti ex ILVA).
“Come Regione Puglia – ha affermato Emiliano – riteniamo che sia assolutamente indispensabile, sotto il profilo del metodo, un coordinamento tra le competenze dei vari ministeri coinvolti e con la Presidenza del Consiglio, tenendo un forte coinvolgimento dei sindacati in tutti i passaggi della transizione industriale. Consideriamo la decarbonizzazione degli impianti con l’intervento di un soggetto pubblico un elemento essenziale. È evidente che le difficoltà nella individuazione dell’acquirente dell’impianto industriale dimostrano che questa transizione, che semplificando chiamiamo decarbonizzazione, è in realtà un passaggio molto complesso e richiede una responsabilità pubblica nelle forme consentite dalla legge che eviti quello che è accaduto con la precedente gestione, cioè che un soggetto privato assuma su di sé compiti strategici di transizione ambientale e industriale e che poi non sia all’altezza di reggere il ruolo assegnatogli dalla gara.
Secondo punto: chiediamo che sia garantita la continuità produttiva di tutta l’azienda e che le forniture di coils per gli stabilimenti del Nord provengano esclusivamente dallo stabilimento di Taranto.
Ascoltiamo con grande preoccupazione – ha proseguito Emiliano – interventi da parte di soggetti politici, che pur di salvare gli impianti di Genova, sarebbero disponibili anche ad una opzione di spacchettamento dell’ex Ilva. Opzione che consideriamo contraddittoria rispetto alla dimensione strategica dello stabilimento e in contrasto con l’interesse industriale nazionale che viene appunto garantito dalle norme.
Terzo punto: chiediamo la tutela dei lavoratori delle imprese dell’indotto.
A tal proposito abbiamo compiuto uno sforzo davvero straordinario col Ministero e la Regione Puglia ha investito proprio danaro per la gestione di tutti quei soggetti che dall’amministrazione straordinaria sarebbero rimasti danneggiati a causa del mancato pagamento dei loro crediti nei confronti del soggetto originario.
Questo punto va tenuto fermo.
Chiediamo inoltre che sia velocizzato il processo di realizzazione degli investimenti di reindustrializzazione, comprese le aree SIN (Sito Interesse Nazionale) e consideriamo quanto mai opportuna la nomina del commissario per la definizione delle sue competenze specifiche, e l’indizione di una o più call per le manifestazioni di interesse, sul modello di quello che è già avvenuto a Brindisi.
Chiediamo, come previsto dall’accordo del 12 agosto, che sia convocata una riunione in merito alle possibili fonti di approvvigionamento energetico; che sia sottoscritto al più presto l’Accordo di Programma del quale si parla appunto in questo accordo; che sia incrementato il Fondo Sanitario Regionale, così come si era impegnato a fare il Governo per gestire i livelli epidemiologici fuori scala dell’area; che siano incrementate le risorse per il potenziamento del monitoraggio ambientale garantito e per il potenziamento delle attività di ricerca e studio attraverso l’Istituto di Ricerca Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile anche a mezzo dell’integrazione con i laboratori di ricerca di Acciaierie d’Italia.
Questi elementi – ha aggiunto Emiliano – dovrebbero integrarsi anche con le cosiddette compensazioni strategiche di grande importanza per tutta l’area di Taranto.
In più prendiamo atto favorevolmente dell’articolo 4 del decreto-legge che prevede l’integrazione del trattamento della cassa integrazione per i dipendenti di Acciaierie d’Italia Spa in amministrazione straordinaria, e dell’articolo 2 che incrementa le risorse del fondo per gli indennizzi e i danni agli immobili.
Tuttavia voglio ricordare che anche queste norme sono solo un piccolo passo verso il territorio e lavoratori che da moltissimi anni subiscono gravi difficoltà. Il Governo potrebbe e dovrebbe fare molto di più. Dunque mi auguro che il dibattito parlamentare possa consentire questo allargamento”.
Rispondendo alla domanda della senatrice Silvia Fregolent, il presidente Emiliano ha spiegato che “la posizione della Regione Puglia è sempre stata per il programma che il ministero aveva presentato, basato su tre DRI (i forni a riduzione diretta), quattro forni elettrici (che sono la parte seguente del ciclo di lavorazione) dei quali uno potrebbe essere collocato a Genova.
Per realizzare questo obiettivo occorrono circa 5 miliardi di metri cubi di gas, se non troviamo altre forme più evolute di alimentazione, come qualche forza politica richiede, con riferimento all’utilizzo del dell’idrogeno. La Regione Puglia non ha mai avuto nessuna particolare perplessità sull’utilizzo di qualunque tipo di fornitura necessaria a garantire l’avvio del processo di decarbonizzazione.
Siamo consapevoli che sul territorio di Taranto, oltre che l’ipotesi della nave rigassificatrice rispetto alla quale non abbiamo eccezioni specifiche, c’è la possibilità di rafforzare il trasporto e il recapito del gas attraverso pipeline on shore di vario genere.
Ci risulta anche che sia stato presentato al Mise un progetto di un rigassificatore fisso, previsto sul molo polisettoriale in questo momento non utilizzato, a circa 2 km dall’abitato, in grado di fornire 13 milioni di metri cubi di gas.
Questo potrebbe essere molto utile ad una strategia, affidata al commissario, che consenta di tenere insieme le esigenze della siderurgia con quelle complessive della reindustrializzazione dell’intera area. Ci rendiamo conto che chiedere ancora sacrifici, legati al pericolo di incidente rilevante che porterebbe una nave rigassificatore nella seconda più grande città della Puglia è un rischio che bisogna correre solo se è assolutamente necessario, e solo per il periodo necessario. Ma siamo anche convinti che ci siano altre forme per portare il gas a Taranto e vanno valutate senza petizioni di principio ideologiche, senza farle diventare dei totem a puri fini elettorali.
In questo senso – ha concluso Emiliano – abbiamo svolto fino ad oggi una moral suasion nei confronti del Comune di Taranto, a cui allo stato lo stesso Comune di Taranto non ha dato riscontro positivo.
Il nuovo presidente della Regione Puglia e la nuova maggioranza avranno il compito di stabilire col Governo se è il caso di seguire il modello Piombino oppure no.
Non esprimo un parere personale in merito, perché a questo punto metterei solo in imbarazzo il nuovo presidente, e non è nelle mie intenzioni”.
Link video audizione Emiliano
https://rpu.gl/SggVN
