(AGENPARL) - Roma, 8 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 08 December 2025 L’Unione Europea, recependo di fatto le modalità trumpiane, si prepara a
tagliare in maniera ancora più misera i diritti stabiliti dalle Convenzioni
internazionali, in primis quella di Ginevra. Oggi è stata definita una
ulteriore lista di “Paesi sicuri” in cui si potranno deportare le persone
fuggite. Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia.
Per chi arriva da questi Paesi, in alcuni dei quali il numero dei detenuti
politici è impressionante come la lista delle sparizioni e delle esecuzioni
extragiudiziali, si applicheranno le cosiddette procedure accelerate. Il
diritto alla protezione, un tempo soggettivo, sarà definitivamente legato
al Paese di provenienza. Una decisione che amplierà le circostanze in cui
una domanda di asilo potrà essere considerata inammissibile. Addio
all’articolo 10 della nostra costituzione insomma. In aggiunta i singoli
Stati UE, potranno predisporre in altri con cui raggiungeranno accordi,
degli hub in cui rinchiudere temporaneamente i richiedenti, in attesa
dell’esito della procedura. Il “modello Albania”, che vari governi già si
preparano ad imitare. Il 2025 si chiude con l’ennesimo scempio del diritto.
Piantedosi e i suoi simili potranno ritenersi soddisfatti, dimostrando che
il pugno di ferro era necessario per difendere i sacri confini. Non
restiamo in silenzio, non solo per solidarietà internazionalista, perché
vogliamo il ripristino del diritto internazionale, perché ci riteniamo
difensori dei valori costituzionali. Urliamo forte perché il colonialismo
suprematista di cui sono intrise queste decisioni colpiranno anche chiunque
osi reagire, indipendentemente dalla provenienza.
Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione PRC-S.E.