(AGENPARL) - Roma, 6 Dicembre 2025È stata veramente un punto di svolta la Direzione Nazionale che Meritocrazia Italia ha tenuto ieri, venerdì 5 dicembre, a Roma, presso il The Building Hotel. Lungi dall’essere un incontro autoreferenziale, è stato il teatro di una straordinaria apertura del Movimento verso la più vasta società civile.
Con la sottoscrizione della Carta di Roma, Meritocrazia Italia e un folto gruppo di associazioni attive, nazionalmente e localmente, nei più vari ambiti, convengono di promuovere e attuare d’ora innanzi «un costruttivo dialogo mirato alla costruzione di proposte utili all’adozione di soluzioni a problemi di rilevanza sociale realmente aderenti alle esigenze imposte dal rinnovato contesto sociale, culturale ed economico, dalla valorizzazione dei progressi tecnologici, d’internazionalizzazione e di multiculturalismo, della formazione della coscienza della inclusione, della civiltà e della cittadinanza attiva e della creazione di opportunità adeguate a dar soddisfazione alle aspirazioni personali, secondo attitudini e inclinazioni».
Lo ha detto in apertura il Presidente Walter Mauriello, dinnanzi a una platea mai così folta per una Direzione Nazionale, ulteriore segno tangibile della crescita di Meritocrazia Italia: «Nella nostra mission il gioco di squadra diventa da oggi ancor più fondamentale. Insieme possiamo costruire cultura, cioè parlare una lingua differente, non di odio né di supremazia. Alzare e puntare il dito è la cosa più semplice per rinnegare le proprie responsabilità. La società civile gioca la partita più importante: la costruzione dei doveri e dei diritti per erigere la vera libertà, che significa dare a ciascuno la possibilità di apportare soluzioni nei settori di cui è specialista. Il problema e il presupposto al fallimento sono i tanti che vengono messi a dirigere strutture in cui non sanno dove mettere le mani. Così c’è il muro contro muro di guerra ideologica fra soggetti che inseguono i sondaggi e non i problemi».
Gli interventi dei rappresentanti delle associazioni
Irma Conte, Garante nazionale delle persone private della libertà personale: «Ho incontrato oltre 2mila persone detenute, e a loro favore quello che possiamo fare è molto. Sono persone che hanno infranto il patto sociale, ma i loro reati sono il passato perché se l’oggetto della Carta di Roma è costruire un mondo migliore non possiamo non pensare a chi un’opportunità non l’ha mai avuta».
Rosanna Cerbo, segretaria generale dell’Associazione Karol Wojtyla: «L’idea di aprirsi alle associazioni è splendida, perché la vera colonna della società sono loro. La mia associazione per statuto è formata da soci ebrei, cristiani e mussulmani, e in questo diamo un esempio di cosa significa cooperare».
Ilaria Scarpetta, WWF Italia: «WWF compie 60 anni nel 2026 in Italia, il primo senza il fondatore Fulco Pratesi. Ci ha lasciato un patrimonio comune: la sfida. Sono tante e grandi le sfide su natura e ambiente. La sfida che abbiamo avanti va colta e trasformata in opportunità. L’ambiente inteso come bene comune è l’obiettivo che dobbiamo perseguire tutti uniti in un patto infragenerazionale per consegnare alle future generazioni un mondo migliore».
Domenico Cambareri, Premio Capo Circeo: «Siete stati grandi ad aver scelto il termine Meritocrazia per definirvi. Negli anni Ottanta entrai in un gruppo di professionisti italiani e tedeschi, l’associazione italo-germanica, che creò il Premio Capo Circeo, battistrada dell’avvicinamento fra Italia e Germania a tutti i livelli, attribuendo il premio a persone semplici e a personalità di spicco. Poi a cavallo dei Duemila divenne Premio italo-tedesco per l’unità europea. Oggi lavoriamo sull’unità euro-afro-asiatica».
Vanessa Pallucchi, Legambiente: «Avete il merito di aver rilanciato il concetto di Meritocrazia in senso inclusivo e non competitivo. Legambiente ha alla base l’aggregazione di cittadini per ambiente e giustizia sociale. Non c’è meritocrazia se non c’è giustizia sociale e non c’è transizione ecologica fin quando persistono le diseguaglianze che abbiamo ereditato da un modello di sviluppo aggressivo, violento, corrotto, che ha invertito i meriti. La politica è stata ingoiata dall’economia, e l’economia è stata ingoiata dalla finanza. Le persone sono rimaste sullo sfondo. Dobbiamo tornare a essere il Noi, dentro il Noi c’è il merito e la riacquisizione dei diritti».
Alessandro Carbone, candidato sindaco a Chieti: «Tre le ragioni di un sistema-Paese: merito, temi e territorio. Va innanzitutto cambiata una legge elettorale di nominati. Poi, i temi andranno commisurati ai territori, tenuto conto che nel 2030 avremo un 70% di anziani. Sanità, non autosufficienza, long time care. Ecco di cosa ci si dovrà occupare. In ultimo: territorio. Sono stanco di vedere il mio Abruzzo in un ruolo marginale, va data una scossa a tutto».
Duca Fabrizio Mechi, Accademia Mauriziana: «Sono anche io convinto che da soli non si vada da nessuna parte. Abbiamo tutta una serie di organizzazioni che cercano di dare un grande contributo con la solidarietà».
Aldo Mattia, direttore Banco Alimentare del Lazio, uno dei 21 Banchi che fanno capo alla fondazione banco alimentare. «Recuperiamo cibo e anche contrastiamo lo spreco del cibo. La raccolta di quest’anno in un solo giorno ha fruttato 340 tonnellate di cibo che saranno poi distribuite in tutta la regione. Questa è la potenza solidale della vita associativa». Mario Rabbona, Sace (l’export agency del ministero economia e finanze): «Ci troviamo in una società non meritocratica ma tachicratica, basata sulla fretta. Aiutiamo le imprese, i lavoratori e le loro famiglie, e siamo una di quelle partecipate in cui la meritocrazia è prevalente, e infatti produciamo utili che diamo al ministero e vengono riutilizzati a beneficio di tutti. Collaboro con Federitaly, che ha come scopo quello di tutelare il made in Italy nel mondo. Creata nel 2021 dal presidente Carlo Verdone, diffusasi velocemente con rappresentanti in 24 paesi nel mondo e varie migliaia di associati, micro, piccole e anche medie imprese. Diamo voce soprattutto ai soggetti che non trovano voce. Offriamo supporto alla contrattualistica internazionale attraverso smart contract sviluppati con blockchain. Un grande aiuto».
Manuela Fancelli, vicepresidente associazione culturale Stati Uniti d’Italia: «Meritocrazia è parola che ci definisce come voi. Nasciamo per favorire il dibattito su temi fondamentali. Vogliamo incentivare la partecipazione attiva dei cittadini, un disegno di legge costituzionale basato su presidenzialismo, federalismo (valorizzazione unicità territoriali) e meritocrazia. Siamo stanchi degli automatismi nelle promozioni, vogliamo un Paese competitivo che valorizzi il talento, la professionalità, la competenza. Lo Stato anche ha bisogno che si investa in competenza perché altrimenti perde la propria opportunità di crescita. Non vogliamo solo premiare chi è bravo, non diamo medaglie: meritocrazia è preparare il terreno e costruire le opportunità. Credo che ci siamo tutti stancati dell’inerzia. La meritocrazia richiede impegno e fatica ma è una delle leve più potenti che un Paese può adottare».
Michele De Gasperi, presidente del dipartimento economia sociale Unicoop: «Ho presentato i Distretti economico sociali, che includono fondazioni, università, PA, terzo settore, dove si crea una sinergia per cui tutti insieme si concorre allo sviluppo del territorio e all’inclusione. È modello costruito sui 17 obiettivi delle nazioni unite e si innesta perfettamente sul piano Mattei».
Maurizio Ricciardelli, Accademia culturale Cartagine: «Rappresentiamo i bisogni di tutte le persone che in relazione all’art 1 e 4 Cost non sempre hanno il giovamento che vorrebbero dalla Pubblica Amministrazione. La nostra fondazione raccoglie 14mila imprese: andiamo sul posto e risolviamo il problema. In Italia una famiglia su 69 ha problema di disabilità legato a uno dei suoi componenti. In totale sono 860mila famiglie con un problema che è in realtà una risorsa. Le associazioni possono fare qualcosa? Sì. Noi abbiamo la legge 112/2016, nota come “Dopo di noi”, con cui lo Stato delega ai cittadini il compito di crescere i bambini con disabilità facendoli diventare autonomi e autosufficienti in quanto così saranno una risorsa per il Paese».
Carla Severi, vicepresidente Club delle Ballette: «Lo sport è una delle espressioni più evidenti della meritocrazia. È l’esaltazione di una cultura dello stare bene e forse l’unica lingua che non conosce barriere. La competizione serve per migliorarci. E non dimentichiamo mai che la fortuna arriva con l’impegno».
Antonio Sanetti e Gabriele Pomponii, rappresentanti di PMI Italia, hanno posto l’accento sul mettere l’uomo al centro, perché «gli altri per gli altri siamo noi. Con la nostra associazione andiamo a far nascere le PMI all’estero. Che troveranno in Italia la compartecipazione. L’obiettivo è portare la tecnologia italiana nelle loro zone».
Rahma Mohamed Hassan, rappresentante della Camera di commercio somala in Italia: «Perché non si parla della bellezza dell’Italia? Certo che c’è la violenza, ma buttarsi giù è sbagliato. C’è anche qualcuno come me, ce ne sono molti. E la collaborazione è una luce in più».
Antonio Fugazzotto: regista, autore, giornalista, rappresentante del Circolo della Vittoria. «Sono stato il regista di Maurizio Costanzo e con lui ho fatto tanti talk show. La cultura attrae se la proponi in modo interessante. Gente come Mogol e Vittorio Sgarbi hanno piacere a parlare di arte e cultura, e affascinano. È importante proporre qualcosa che catturi l’attenzione dell’uditorio. L’arte apre il cuore e la mente, e incanala verso cose importanti».
Elena Hromova: coordinatrice progetto Ponte di Colore: «Siamo piattaforma espositiva per artisti. L’arrivo in Italia per ogni artista ucraino è stato una profonda rottura. Un momento in cui si è stati costretti a lasciare in Ucraina una parte di sé. Con noi gli artisti ottengono uno spazio per la crescita personale».
Simona Petrozzi, presidente Comitato imprenditoriale femminile, vicepresidente Terziario Donna Confcommercio: «Ci occupiamo di lotta contro la violenza sulle donne, pari opportunità e quote grige (non rosa, perché vogliamo che privilegino il merito). Nel mondo delle imprese si parla sempre più di sostenibilità e responsabilità sociale. Legato al merito c’è una nuova necessità di concepire l’idea di lobby, senza furbetti del quartierino».
Mariangela Petruzzelli, presidente Miss Chef, giornalista e autrice tv per la Rai, direttrice artistica del premio e del format televisivo omonimi e responsabile del Dipartimento Pari opportunità CIM-Confederazione Italiani nel Mondo. «Il Concept di Miss Chef propone temi fortemente culturali partendo dalla valorizzazione della dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità, su cui si fondano il benessere psico-fisico e la buona tavola italiana. L’associazione valorizza soprattutto le donne imprenditrici in campo agro-alimentare, artigianale, turistico, culturale ed enogastronomico, realizza iniziative sociali e culturali legate al ruolo della donna nella società e nel mondo professionale, attività contro la violenza e la discriminazione di genere anche con la realizzazione di progetti internazionali e diplomatici di cooperazione, formazione e turismo sostenibili tutti al femminile, in Usa e in alcuni Paesi Africani, tra cui Tunisia, Somalia, Mozambico, Congo, Niger e Senegal collaborando con disparate istituzioni, enti e associazioni internazionali».
Paolo Cancelli, Pontificia Università Antoniana, Ministro di Meritocrazia Italia per l’integrazione culturale: «Nella nostra carta costituzionale c’è l’art 3, che sancisce il principio di uguaglianza. Un movimento come il nostro deve pensare, come fecero i Padri costituenti, a un’idea di dignità sostanziale, che genera bene comune. E poi contiene il principio di solidarietà. Doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. L’augurio è di essere diaconi di istituzioni sane, servitori di un’istituzione che possa portare col bene comune una speranza alle future generazioni».
Rocco Terracciano, Congresso nazionale Ucraina: «Siamo un’associazione che mira a sviluppare rapporti concretizzabili in iniziative comuni fra distretti ucraini e italiani in ambiti diversi: accoglienza, integrazione, sostegno psicologico a bambini quotidianamente sotto i bombardamenti russi».
Nicola Cristofaro, Centro sportivo italiano comitato provinciale di Matera: «Ci occupiamo di sport, educazione, formazione. Lo facciamo per bambini e ragazzi ma stiamo ampliandoci anche a persone di una certa età. Un milione e mezzo di tesserati in Italia. Circa 60 società sportive a Matera per quattromila tesserati. Soprattutto nelle parrocchie, negli oratori. Realizziamo tantissimi progetti anche per giovanissimi».
Francesca Calonzi, Presidente dell’associazione Amici di Stipes: «Vogliamo ascoltare i bisogni delle persone. Per questo traghettiamo alle amministrazioni i loro progetti e le loro idee».
Interventi conclusivi
Hanno concluso, fra gli altri, il Ceo di Crown Group JR James, che ha elogiato l’abnegazione civica dei dirigenti di Meritocrazia Italia, il cultore e ricercatore indipendente Fabrizio Ranzani, e Mons. Giulio Cerchietti, che ha ricordato la parabola dei talenti, che ci vengono dati affinché ci diamo da fare. Non è importante vincere, è importante puntare in alto e fare tutto quello che si può. La strada della vita è tortuosa ma la prospettiva è luminosa.
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