(AGENPARL) - Roma, 6 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 06 December 2025 COMUNICATO STAMPA
Legge di Bilancio: tagliare i fondi per la qualità dell’aria significa mettere a rischio la salute dei cittadini. ISDE: “Scelta irresponsabile e contraria alle evidenze scientifiche”
ISDE – Medici per l’Ambiente esprime forte preoccupazione per il taglio di oltre il 75% delle risorse destinate, dal 2026, al Fondo per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano. Una scelta che riteniamo irresponsabile, in aperta contraddizione con le evidenze scientifiche e con i dati più aggiornati sullo stato dell’inquinamento nelle città italiane. Una posizione pienamente convergente con l’allarme lanciato da Legambiente nei giorni scorsi.
Un contesto critico documentato dai dati
Secondo il monitoraggio aggiornato al 30 novembre del progetto “Salute e inquinamento atmosferico nelle città italiane”, realizzato da ISDE insieme a Clean Cities Campaign e Kyoto Club, la maggior parte delle città analizzate supera i nuovi limiti della Direttiva europea 2881/2024 e, ancor più, i valori raccomandati dalle Linee guida OMS 2021.In 27 città e 58 stazioni di misura risultano evidenti livelli di esposizione a PM2,5, PM10 e NO₂ incompatibili con la tutela della salute pubblica, con superamenti frequenti dei valori giornalieri e medie annuali che restano, a fine novembre, sopra le soglie europee in molte aree urbane.In particolare nel bacino padano – tra le zone più inquinate d’Europa – gli indicatori mostrano condizioni ancora critiche, che richiedono misure più robuste, non tagli.
Tagliare ora significa annullare i progressi ottenuti
Alcune Regioni del Nord stanno finalmente rilevando segnali di miglioramento grazie a politiche locali più strutturate. Ridurre le risorse proprio in questa fase significa frenare percorsi virtuosi e abbandonare i territori più fragili, aggravando un’emergenza sanitaria che provoca ogni anno decine di migliaia di morti premature.
Un rischio sanitario inaccettabile
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel 2023 in Italia 43.000 decessi prematuri sono stati attribuiti al particolato fine PM2,5, il totale più elevato in Europa.Il taglio dei fondi compromette la possibilità di attuare misure essenziali su:
• mobilità e trasporti• riduzione delle emissioni agricole• transizione dal riscaldamento domestico a combustibili e tecnologie più pulite• programmi avanzati di monitoraggio e controllo
Per ISDE, tutto ciò significa aumentare l’esposizione della popolazione – soprattutto bambini, anziani e persone vulnerabili – a inquinanti associati a malattie cardiovascolari, respiratorie, oncologiche e neurologiche.
La dichiarazione del Presidente ISDE, Roberto Romizi
“Tagliare gli investimenti sulla qualità dell’aria equivale a tagliare sulla salute dei cittadini. La comunità scientifica è unanime nel dichiarare che l’inquinamento atmosferico è uno dei principali determinanti di malattia e morte prematura nel nostro Paese. Di fronte a evidenze così chiare, non possiamo accettare passi indietro. Chiediamo con fermezza che il Parlamento ripristini subito le risorse per il risanamento dell’aria e che il Governo riconosca la qualità dell’ambiente come una priorità sanitaria nazionale. Ogni euro sottratto a queste misure si traduce in più ricoveri, più sofferenze, più costi per il sistema sanitario e, soprattutto, in vite spezzate che potevano essere evitate.”Roberto Romizi, Presidente ISDE Italia
ISDE: “Il Parlamento ripristini immediatamente le risorse”
La qualità dell’aria è una determinante primaria di salute, non una voce di bilancio sacrificabile.ISDE chiede:
1. il ripristino integrale dei fondi previsti nel 2024 per il risanamento dell’aria;2. un confronto urgente tra Governo, Regioni e Comuni;3. l’adozione di un Piano nazionale sulla salute e l’aria, coerente con i nuovi limiti europei;4. un sistema di monitoraggio trasparente e accessibile basato su indicatori sanitari.
“L’Italia – conclude ISDE – non può permettersi di ignorare quanto ci insegna l’evidenza scientifica. Tagliare le risorse significa accettare più malattie e più morti evitabili. La salute pubblica deve tornare al centro delle decisioni politiche.”