(AGENPARL) - Roma, 5 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 05 December 2025 Con cortese richiesta di pubblicazione.
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Alla Reggia di Caserta arrivano i briganti
Nella Sala del Presepe esposte le statuine recuperate dai depositi del Museo
In occasione della Festività dell’Immacolata e per tutto il periodo natalizio sono esposti alla Reggia di Caserta il gruppo scultoreo dei “Briganti” e le manifatture siciliane.
L’istituto del Ministero della Cultura, nella Sala Ellittica del Presepe di Corte, accende i riflettori su alcuni deliziosi oggetti appena usciti dai depositi del Museo. La Reggia di Caserta ha avviato negli ultimi anni un complesso e articolato lavoro di riorganizzazione, inventariazione e ricollocazione del proprio patrimonio offrendo ai visitatori la conoscenza di oggetti mai visti prima.
Il gruppo scultoreo dei Briganti della Reggia di Caserta, attribuito a Giacomo Morretta e prodotto a Caltagirone intorno al 1860, raffigura una scena di assalto lungo le strade dell’Italia meridionale. Il capo del gruppo, a cavallo, domina la composizione, affiancato da due sentinelle armate e da una brigantessa. L’opera, modellata in terracotta con dettagli minuziosi, conserva le impronte dei due cani perduti e reca il monogramma “GM”. I singoli elementi presentano sotto la base un sistema di numerazione che consentiva di separare i singoli elementi e poi ricollocarli al loro posto.
Il brigantaggio, fenomeno complesso e radicato nelle regioni del Sud, affonda le sue origini nel Seicento, quando bande armate sfidarono il controllo dello Stato Pontificio. Nell’Ottocento il quadro cambia: il brigantaggio postunitario non coincide con le insorgenze sanfediste o con la delinquenza comune, ma nasce dall’instabilità seguita all’unificazione e dal malcontento delle popolazioni rurali, deluse dalla mancata distribuzione delle terre e colpite da povertà diffusa. Per molti pastori e contadini i briganti divennero figure di resistenza alle ingiustizie, mentre per i proprietari e il nuovo governo sabaudo rappresentavano una minaccia violenta. Dopo la sconfitta borbonica sul Volturno e la resa di Gaeta, numerosi ex soldati, esclusi dal lavoro e malvisti dalle amministrazioni locali, confluirono nelle bande armate. La dura repressione che seguì trasformò il Mezzogiorno in un territorio lacerato, tra ordine imposto e disperazione sociale. Il gruppo scultoreo esposto coglie una scena, con il tradizionale realismo presepiale.
Nelle teche della Sala degli Appartamenti reali saranno esposti per la prima volta anche nove statuine di terracotta provenienti dai depositi della Reggia di Caserta che raccontano la ricchezza del collezionismo borbonico legato al Presepe. Accanto ai pastori napoletani compaiono figure realizzate a Caltagirone, importante centro siciliano dove numerose botteghe perfezionarono nei secoli tecniche e stili.
Prima di poter procedere con l’esposizione delle statuine, lo staff dei restauratori della Reggia di Caserta ha provveduto a una pulitura accurata di tutti i pezzi, all’assemblaggio dei numerosi frammenti ritrovati in diverse scatole — frutto di un paziente e accurato riordino avviato per l’organizzazione dei nuovi depositi — e alla ricostruzione degli elementi mancanti. Il percorso si è concluso con un ritocco mimetico leggero e riconoscibile, senza così sovrastare la materia originale, e con l’applicazione di una protezione finale.
