(AGENPARL) - Roma, 4 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 04 December 2025 https://www.aduc.it/articolo/sessualita+scuola+stabilita+dai+sessuofobi_40290.php
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Sessualità a scuola. Stabilita dai sessuofobi?
La Camera ha approvato il disegno di legge (1) sul consenso informato che stabilisce che qualunque attività curricolare o extracurricolare su sessualità, affettività, relazioni e orientamento, necessita del consenso preventivo delle famiglie (o degli studenti se già maggiorenni) solo nelle scuole medie e superiori, escluse le scuole elementari. Il testo passa ora al Senato.
La sessualità riguarda tutti gli esseri umani, di qualunque età. La nostra legge esclude le scuole elementari, negando che a quella età la sessualità esista ma, per esempio, pur se sarebbe logica conseguenza, non vietando – soprattutto nelle cosiddette fasce protette – trasmissioni mediatiche che abbiano un qualche riferimento alla sessualità. La pubblica istruzione se ne tira fuori, lasciando che se occupino casualità e famiglie.
Il consenso a questa didattica, dopo la visione di cosa verrà insegnato, sarà preventivo. Consenso preventivo che non c’è per l’esenzione dall’ora di religione cattolica (presente, a differenza di quella sulla sessualità, anche nella scuola elementare): occorre presentare esplicita dichiarazione e, solo allora, durante l’ora di religione lo studente farà altro. Nel commercio il consenso preventivo viene considerato meno efficace di quello per esclusione: distrazione, dimenticanza e ignoranza contribuiscono a far sì che meno persone dicano preventivamente se sono interessate ad un prodotto. Lo stesso metodo è stabilito dalla nostra legge, sì che meno persone diano il consenso all’educazione alla sessualità.
Il fatto che sia un meccanismo contrario a quello della religione, può far pensare che per il legislatore sia meglio che gli studenti abbiano meno facilità di decisione per l’esenzione della religione e meno facilità di decisione per il consenso all’educazione sulla sessualità. E’ possibile che sia un pregiudizio sessuofobico da un lato e di assolutismo cattolico-religioso dall’altro.
Ribadendo che la sessualità è parte imprescindibile di mente e corpo di tutti gli individui, rileviamo che non è così per la religione. Almeno per Paesi, come l’Italia, dove l’apostasia, reato per il codice canonico cattolico, non è tale per i codici della Repubblica (pur avendo l’Italia depenalizzato il reato di blasfemia solo nel 1999). Ma nonostante questo il legislatore ha stabilito un canale privilegiato per la religione cattolica rispetto all’educazione alla sessualità.
1 –
https://documenti.camera.it/leg19/dossier/Pdf/CU0161a.pdf
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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