(AGENPARL) - Roma, 4 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 04 December 2025 COMUNICATO STAMPA
Geopolitica e conflitti mondiali. Oggi la presentazione del libro “Il mondo in guerra”
Per i consiglieri di Azione: «Gestire efficacemente i conflitti e promuovere la stabilità rappresentano sfide fondamentali per la comunità internazionale. Indispensabili un approccio multilaterale, basato su dialogo, diplomazia preventiva e cooperazione internazionale»
Roma, 4 dicembre 2025 – Giovedì 4 dicembre, a partire dalle ore 18.00, presso la sala Santa Rita, avrà luogo la presentazione del libro dal titolo “Il mondo in guerra. Un viaggio tra le sfide geopolitiche del nostro tempo”. Il volume, che raccoglie otto saggi firmati da altrettanti studiosi e analisti di rilievo, esplora le dinamiche geopolitiche contemporanee offrendone una visione integrata e multidimensionale e affronta temi come la competizione per le risorse naturali, i conflitti territoriali, le tensioni ideologiche e le nuove frontiere tecnologiche e spaziali.
Alla presentazione, accanto al capogruppo capitolino di Azione Flavia De Gregorio e al consigliere capitolino di Azione Antonio De Santis, prenderanno parte Gabriele Federici, Angelo Pugliese, Valerio Di Pietrantonio e Stefano Martino, autori del libro, Valentina Soviero, responsabile del tavolo Cultura di Roma in Azione, Fulvio Bellassai, consigliere di Azione nel IX municipio, e Valerio D’Angeli, coordinatore delle Politiche Sociale di Roma in Azione e coordinatore under30 di Roma in Azione. Seguirà un dibattito aperto al pubblico arricchito dagli spunti offerti dagli interventi dei relatori.
Filo conduttore di tutti gli interventi sarà il concetto di “conflitto”, un fenomeno complesso che esprime la rivalità tra Stati, alleanze e blocchi di potere. Tutti questi, per competere tra di loro, si servono di una serie di strumenti e strategie, tra cui la diplomazia coercitiva, le sanzioni, le guerre economiche, le operazioni psicologiche e l’uso della forza militare, ma anche di forme non convenzionali, come il cyberwarfare, il terrorismo internazionale o la guerra ibrida.
“Nel contesto attuale, in cui globalizzazione e interdipendenza economica assumono un ruolo centrale, è evidente che crisi e conflitti possono assumere una dimensione transnazionale e avere ripercussioni su scala globale”, ha esordito Flavia De Gregorio, capogruppo capitolino di Azione, che ha così continuato: “Comprenderne forma e implicazioni può contribuire a prevenirli o a gestire la promozione della pace e della stabilità nazionale”.
Al centro dei conflitti geopolitici ci sono spesso la competizione o il controllo delle risorse naturali, come ad esempio nelle aree del Corno d’Africa e del bacino del Nilo, dove la gestione dell’acqua determina alleanze e rivalità, influenzando la stabilità e la sicurezza regionale, ma anche conflitti territoriali dovuti a dispute storiche irrisolte o desideri di indipendenza e autodeterminazione, come quello tra la Cina e Taiwan. Meno visibili dei conflitti armati ma con un impatto comunque profondo e la capacità di ridefinire le dinamiche di potere globali, sollevando questioni di dipendenza economica, sovranità nazionale e competizione strategica, sono anche i conflitti economici e commerciali. Esemplare in tal senso il caso degli investimenti cinesi in Africa. Da non trascurare anche il ruolo geopolitico di alcuni paesi, come quello ricoperto dall’Italia o dalla Turchia nel Mediterraneo, Paesi costretti a muoversi in uno spazio geografico tanto complesso quanto ambito. Anche differenze profonde nei sistemi di valori, nelle credenze religiose e nelle ideologie politiche, influenzando la stabilità interna dei Paesi, possono contribuire ad alimentare tensioni con l’esterno.
“La gestione efficace dei conflitti e la promozione della stabilità internazionale – ha concluso De Santis – rappresentano sfide fondamentali per la comunità internazionale. Per questo è indispensabile operare attraverso un approccio multilaterale, basato su dialogo, diplomazia preventiva e cooperazione internazionale”.