(AGENPARL) - Roma, 4 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 04 December 2025 Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale
e Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano,
al via il nuovo anno accademico con la prolusione
del Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli
«Esprimo incoraggiamento e augurio per questa interazione, collaborazione e condivisione tra le nostre due istituzioni». Sono state queste le prime parole pronunciate dall’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini che ha aperto, nella sua veste di gran Cancelliere della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, mercoledì 3 dicembre, l’Anno Accademico 2025-2026 della Facoltà durante l’inaugurazione nella quale la prolusione è stata affidata al Rettore dell’Università Cattolica, Elena Beccalli.
Presenti molti docenti, studenti e sacerdoti – tra cui l’Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica”, monsignor Claudio Giuliodori – monsignor Delpini ha richiamato la responsabilità che le due istituzioni accademiche hanno nel «dare buone ragioni per sperare. La tecnologia, la complessità e la situazione complicata della società chiedono oggi qualche parola di sapienza e noi abbiamo la responsabilità di pronunciarla. In questa Facoltà Teologica convergono molti giovani da altri Paesi, consacrate e consacrati da Paesi che sono forse meno attrezzati dal punto di vista intellettuale e meno dotati di mezzi materiali, ma che sono più ricchi di futuro. Questo comporsi della popolazione scolastica ci rende capaci di parlare al nostro tempo, di provocare anche le domande che non ci sono ancora, le attese abbandonate perché improbabili. A tutto e a tutti possiamo dire che ci sono ragioni di speranza», ha concluso monsignor Delpini.
Espressioni alle quali ha fatto eco il Preside della Facoltà don Angelo Maffeis. «La prolusione di oggi, affidata al Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli, si colloca in continuità con altre presenze di rappresentanti del mondo accademico milanese che si sono succedute negli anni scorsi proponendo le loro riflessioni», ha detto don Maffeis, aggiungendo. «Abbiamo così voluto esprimere il nostro desiderio di uno scambio e di un dialogo sempre più intensi con chi, seppure da punti di vita diversi, come noi si dedica allo studio, alla ricerca e all’insegnamento. Le nostre istituzioni sono radicate in una storia comune e custodiscono una medesima identità ecclesiale».
Dopo il breve intervento del Preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose don Ermenegildo Conti ha, infine, preso la parola, la professoressa Beccalli, trattando il tema “Il potere dell’educazione e il futuro dell’Università”. A partire da un’approfondita riflessione «sull’educazione come una delle leve più efficaci e trasformative per promuovere lo sviluppo umano integrale globale», il Rettore ha affrontato la questione della rivoluzione culturale che il dilagare dell’Intelligenza artificiale sta generando, ponendo «questioni sempre più complesse che toccano in modo diretto la dimensione antropologica ed etica».
Quale, quindi, in tale orizzonte, il ruolo dell’Università? Chiara la risposta della professoressa Beccalli. «La rete delle istituzioni cattoliche può farsi promotrice del Patto educativo per le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale. In particolare, le Università cattoliche, le Pontificie e le Facoltà teologiche insieme, possono operare come grandi laboratori dove coltivare intelligenza emotiva, spirituale, relazionale e sociale; esercitando con sapienza e creatività una ricerca accurata sulle questioni al cuore della complessa – e per molti versi affascinante – relazione tra intelligenza artificiale e umano; contribuendo a far emergere le potenzialità salutari che da essa possono derivare per i diversi ambiti della scienza e della realtà; guidandole sempre verso applicazioni che siano eticamente qualificate, chiaramente al servizio della coesione delle nostre società e del bene comune e volte a raggiungere nuove frontiere nel dialogo tra fede e ragione. Siamo pronti a dare il nostro contributo affinché l’impiego dell’intelligenza artificiale sia sempre trasparente, mai ambiguo. Per fare in modo che ciò si verifichi occorre adottare un approccio che collochi la tecnologia entro un orizzonte di intelligenza relazionale. Un’intelligenza che intreccia legami; che valorizza l’interconnessione tra singoli e comunità e che fa della responsabilità condivisa, per il benessere integrale dell’altra, la sua più alta ambizione».
La celebrazione
Come tradizione, dopo la cerimonia di inaugurazione nell’Ateneo, nella contigua basilica di San Simpliciano l’Arcivescovo ha presieduto la Messa, concelebrata da molti docenti della Facoltà e alla quale hanno preso parte anche il Rettore e molti tra studenti e personale amministrativo.
«Ecco la nostra risorsa: restare vicini a Gesù, entrare in familiarità e amicizia con lui. Gesù, infatti, è vivo: non è materia di studio, ma è sorgente di luce. L’impegno accademico – ha ribadito il vescovo Mario Delpini – sia, dunque, una via per vivere l’amicizia con Gesù e quello che studiamo ci renda pensosi, critici, istruiti e tutto concorra a guarire l’intimità malata e a custodirci nella gioia di essere suoi discepoli».
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